Mogador
A Mogador le strade sono strette
come i rami dei rovi
che il vento porta in giro con la polvere
e poi il sole arroventa.
Appena fuori dalla Porta el Marsa
i pescatori aprono la pancia
dei pesci sul cemento del molo,
sotto una ressa di gabbiani in volo
sopra l’Oceano Atlantico.
Dopo si leva una nuvola bianca
di spruzzi megalitici
sui bastioni del porto
dove coltelli arrugginiti vegliano
geroglifici d’acqua e di sale
che non dicono nulla
e non tacciono nulla,
eventualmente accennano.
*
Jajce
Davanti alla tenda di Mehemet II,
nel campo dell’imperatore, a Jajce,
fu giustiziato Stjepan Tomasévić,
l’ultimo re di Bosnia,
fuggito inutilmente a Kljuć, tradito
per poche lire da uno dei suoi
e abbandonato dalla bella moglie
e i legittimi eredi.
Mentre la testa di Stjepan cadeva
sull’erba, decollata dalla sciabola
del gran sultano, le stirpi delle serpi
e le cornacchie appollaiate in cima
ai campanili e alle torri spiavano
il rivolo di sangue che scendeva
verso il torrente nella valle, chiaro
nella sua nebbia di vapore acqueo,
luminoso tra i campi.
Una giovane quercia proteggeva
con la sua ombra la sorgente e il luogo
dove il regno divenne
un disegno scarlatto in mezzo a un prato
e un odore di piscio e di pollai.
*
Esterházy
Nella Missa in tempore belli Joseph
Haydn, scrivendo tra il tambureggiare
dei cannoni francesi, riempiva di timpani
il Kyrie, il Gloria, il Credo, l’Agnus Dei
come crateri dentro il pentagramma:
mancavano dettagli più precisi –
il sangue che intride le giubbe, i volti
scomposti dei cadaveri, le zampe
irrigidite dei cavalli uccisi –
ma il suo Signore avrebbe certamente
capito quell’antifona e il Magnifico
Esterházy non avrebbe gradito
tanto realismo in un’opera sacra.
Stefano Strazzabosco da Brodskij, con un disegno di Mateo Pizarro, Il Ponte del Sale, Rovigo 2019.
Stefano Strazzabosco (1964) ha pubblicato saggi, edizioni critiche, antologie, un monologo teatrale e alcune raccolte poetiche, tra cui Dimmene tante (2003); 66 (2013); TT ZZZZZ – Cantos de las hormigas (con disegni di F. Soto, Messico 2015); Dimmi (2015); Estar (Messico 2016); L’esercizio ipsilon (con una prefazione di P. Lanaro, 2018); Brodskij (con un disegno di M. Pizarro, 2019).
È stato invitato a festival di poesia in Italia, Messico, Colombia, Romania, Moldavia, Bangladesh, Vietnam e ha tradotto e pubblicato in volume poeti come Octavio Paz, Aurelio Arturo, Carlos Montemayor, Juan Gelman, César Moro, Eduardo Lizalde, Guillermo Fernández, Vicente Huidobro.
Nel 2020 ha curato Oikos. Poeti per il futuro, un’antologia sulla difesa dell’ambiente come casa comune la cui edizione maggiore riunisce 150 poeti di molti Paesi del mondo.
Vive a Vicenza, dove ha diretto gli incontri internazionali di “dire poesia” (2009-2013), e a Città del Messico, dove ha fondato la casa editrice pirata La Vencedora e lavora come docente di Letteratura italiana presso l’Universidad Nacional Autónoma de México.
i pesci sul cemento del molo, quello che siamo…
formidabile Strazzabosco