A Welshman’s Flora
Ivy
They read poems here every year
In memory of the last king,
Ambushed and strung up.
But he was no better than he might have been –
That leather apron over his arse,
An iron lid on his heart.
Carnation
I stayed in Richard Burton’s buttonhole
A whole week. He never even changed his underwear.
And always the same formula:
Start with champagne, finish with scotch.
That kind of desperation is what life’s all about.
I wouldn’t have missed it for the world.
Pansy
Life was so simple then, didn’t know I was born,
A well-kept border round a new-mown lawn,
Slug pellets scattered like small sapphire stones,
Then she sews me on her knickers and throws me at Tom Jones.
Saguarao
I was raised in Swansea, up on the Buckskin,
South of the Bill Williams,
And flowered regular every year.
But it’s a ghost-town now, the doors
Stove in and the power off.
You could be a genius there
And nobody around to give a damn.
Rose
Anthony Hopkins was right.
When I look in the mirror
I don’t know who I am.
The aliases, the identities
Are like someone else’s dream.
I’ve even thought of going home
But there can’t be anyone left by now.
Thistle
And you thought Brando
Was the wild one.
Last night in Pisgah Street
I broke into a swanky vault
And headbutted an angel.
How I swell beneath the blue pins of my hair.
Hemlock
This time the mad cows
Are nothing to do with me.
Sea Holly
One by one
I watch them drown,
The men from the lifeboat,
And the sea lays them out
Across inscrutable Sker.
But I hold my ground on this peninsula,
Looking the hurricane
Firmly in the eye.
Flora gallese
Edera
Ogni anno qui si legge poesia
in memoria dell’ultimo re,
caduto in un agguato e impiccato.
Ma non era migliore di quanto avrebbe potuto essere –
il grembiale di cuoio sul culo,
un coperchio di ferro sul cuore.
Garofano
Sono stato il fiore all’occhiello di Richard Burton
per una settimana. Non si è mai cambiato la biancheria.
La formula era sempre la stessa:
champagne per cominciare, whisky per finire.
E’ tutto qui in questa disperazione il senso della vita.
Non l’avrei voluto perdere per tutto l’oro del mondo.
Viola del pensiero
Era così semplice la vita allora, non sapevo di essere nata,
un bordo ben curato attorno a un prato ben rasato,
palline per lumache sparpagliate come piccoli zaffiri,
poi lei mi cuce sulle mutandine e mi getta a Tom Jones.
Saguarao
Sono cresciuto a Swansea, lassù nel Buckskin,
a sud del Bill Williams,
e fiorivo regolarmente ogni anno.
Ma ora è una città fantasma, porte
sfondate, niente elettricità.
Potresti anche essere un genio lì
e non importerebbe un fico secco a nessuno.
Rosa
Anthony Hopkins aveva ragione.
Quando mi guardo nello specchio
non so chi sono.
Gli alias, le identità
sono come il sogno di qualcun altro.
Ho persino pensato di tornare a casa
ma non ci sarà rimasto nessuno ormai.
Cardo
E voi che pensavate che fosse Brando
il selvaggio.
Ieri sera in Pisgah Street
feci irruzione in una volta luminosa
e caricai a testa bassa un angelo.
Come mi gonfio sotto gli aculei blu dei miei capelli.
Cicuta
Stavolta le mucche pazze
non c’entrano con me.
Agrifoglio di mare
Ad uno ad uno
li guardo annegare,
gli uomini della scialuppa di salvataggio,
il mare li depone
sull’imperscrutabile Sker.
Ma io resisto su questa penisola,
e guardo l’uragano
dritto negli occhi.
Queste poesie di Robert Minhinnick, sono tratte dall’antologia Impronte, poesia gallese contemporanea, a cura di Giorgia Sensi, prefazione di Patrick McGuinness, Mobydick, 2007
Breve bio di Robert Minhinnick
Robert Minhinnick (b. 1952), poeta, saggista, romanziere, ambientalista, è uno dei maggiori poeti gallesi della sua generazione. Autore di otto raccolte poetiche. Vive a Porthcawl, sulla costa meridionale del Galles.Tra i numerosi premi da lui ricevuti si citano, un John Morgan Award per la prosa, Gregory e Cholmondeley Awards per la poesia, Wales Book of the Year Award per tre volte (nel 1993, 2006 e nel 2018), Forward Prize for Best Single Poem due volte.
Come ambientalista ha contribuito a fondare in Galles Sustainable Wales, e Friends of the Earth Cymru nel 1984, e a curare Green Agenda: Essays on the Environment of Wales (Seren, 1994). Ha scritto numerosi volumi di saggi, fra i quali Watching the Fire-Eater, che ha vinto l’ Arts Council of Wales Book of the Year Award nel 1993, e Badlands (Seren, 1996).
Ha curato la rivista di poesia Poetry Wales fino al 2008. Il suo primo romanzo Sea Holly, (Seren, 2007) è stato finalista di the Royal Society of Literature’s Ondaatje Prize. Le sue pubblicazioni più recenti includono The Keys of Babylon (Seren, 2011), New Selected Poems (Carcanet, 2012) e il romanzo Nia (Seren, 2019), incluso nella longlist del RSL Ondaatje Prize.
Breve bio di Giorgia Sensi
Giorgia Sensi è traduttrice freelance dall’inglese di fiction, non-fiction e soprattutto poesia. Vive a Ferrara.
Ha tradotto raccolte di Carol Ann Duffy, Jackie Kay, Gillian Clarke, Margaret Atwood, Eavan Boland, Kate Clanchy, Patrick McGuinness, Kathleen Jamie, John Barnie, Philip Morre, Raymond Antrobus e altri ancora, e curato diverse antologie.
Fa parte della redazione di «Interno Poesia», blog e casa editrice, per la promozione della poesia.
È collaboratrice del Blog Rai, Poesia di Luigia Sorrentino.
Le sue traduzioni di poesia più recenti: nel 2019: Déjà-vu, poesie scelte di Patrick McGuinness, Interno Poesia Editore, Falco e ombra, (Hawk and Shadow) antologia di poesie e prose di Kathleen Jamie, Interno Poesia Editore; La testa di Shakila, poesie e prose di Kate Clanchy, LietoColle-gialla oro; Istantanea di ippopotamo con banane e altre poesie, (Snapshot of Hippo with Bananas and other poems) Philip Morre, Interno Poesia Editore.
Nel 2020: Le colombe di Damasco, poesie da una scuola inglese, antologia cura di Kate Clanchy, sua traduzione, LietoColle Editore. The Perseverance di Raymond Antrobus, sua cura e traduzione, prefazione di Kate Clanchy, postfazione di Anna Maria Farabbi, LietoColle Editore.
Ha inoltre tradotto l’opera di non-fiction di Kathleen Jamie, Sightlines, col titolo Scrutare gli orizzonti, Luciana Tufani Editrice, 2019.
Con La casa sull’albero, poesie scelte di Kathleen Jamie, Ladolfi Editore, 2016, ha vinto il Premio Marazza 2017 per la traduzione poetica. Ha inoltre ricevuto il ‘Premio Nazionale per la Traduzione’ 2019, conferito dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.