Franca Mancinelli, “Tutti gli occhi che ho aperto”

Franca Mancinelli / Credits ph. Enrico Chiaretti

quando tornerai a vedere, troverai ogni cosa sorretta dai rami. Non è accaduto niente. Siamo qui, su questa intelaiatura di foglie. A tratti un grido spalanca la gola. Perdiamo tepore. Allora si scuote, ci culla nel vento leggero.

*

ritorno, ascolto l’aria. E poi salto.
I dove sono tutti provvisori.
Crescono come i rami.

*

l’infinito dei morti
espande un’altra galassia.
Il rosso nel buio continua
a sfociare nel mare
dove siamo senza corpo accucciati.

*

stringe la stanza come una mano
due pezzi di pane a sbriciolarsi

corpo esangue di nessuno
fate questo dimenticando
di voi solo un residuo
da spazzare via.

*

siamo noi, polline e polvere.
Poche ore per ere di lontananza.
Come la chioma di un albero prima
della bufera. Avere due occhi
riconoscerti. Di ogni tuo nome
porto alla bocca
tra sillabe di silenzio.

*

il mare cambia la terra
si muove per scie di arature
correnti di semine, strade
che affondano. Piccole luci
lontano le case ci fanno candele:
ché la notte pronunci
ogni gesto del giorno.

da: “Tutti gli occhi che ho aperto”, Marcos y Marcos, 2020, Collana Le ali, diretta da Fabio Pusterla

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Franca Mancinelli è autrice dei libri di poesia “Mala cruna” (Manni, 2007, premio opera prima Laudomia Bonanni e Giuseppe Giusti), “Pasta madre” (con una nota di Milo De Angelis, Nino Aragno, 2013, premio Alpi Apuane, Carducci, Ceppo- giovani), “Libretto di transito” (Amos Edizioni, 2018), uscito nello stesso anno con traduzione inglese di John Taylor, con il titolo “The Little Book of Passage” (The Bitter Oleander Press, Fayetteville, New York). Una silloge di suoi testi è compresa in Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi, 2012) e, con introduzione di Antonella Anedda, in Poesia contemporanea. Tredicesimo quaderno italiano (Marcos y Marcos, 2017). Traduzioni di suoi testi sono apparse su riviste e antologie straniere. Ha partecipato ad alcuni progetti internazionali, tra cui Chair Poet in Residence (Calcutta, 2019). Dal progetto Refest – Images and Words on Refugee Routes (2018) è nato “Taccuino croato”, ora in “Come tradurre la neve” (AnimaMundi Edizioni, 2019). Nel 2019 è uscito, con traduzione inglese di John Taylor, un volume che raccoglie i suoi primi due libri e alcuni inediti, “At an Hour’s Sleep from Here. Poems (2007-2019)”, (The Bitter Oleander Press).

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