Mario Benedetti, da “Umana gloria”

Che cos’è la solitudine.

Ho portato con me delle vecchie cose per guardare gli alberi:
un inverno, le poche foglie sui rami, una panchina vuota.

Ho freddo ma come se non fossi io.

Ho portato un libro, mi dico di essermi pensato in un libro
come un uomo con un libro, ingenuamente.
Pareva un giorno lontano oggi, pensoso.
Mi pareva che tutti avessero visto il parco nei quadri,
il Natale nei racconti,
le stampe su questo parco come un suo spessore.

Che cos’è la solitudine.

La donna ha disteso la coperta sul pavimento per non sporcare,
si è distesa prendendo le forbici per colpirsi nel petto,
un martello perché non ne aveva la forza, un’oscenità grande.

L’ho letto in un foglio di giornale.
Scusatemi tutti.

Per il verso Giusto
di Luigia Sorrentino

Puntata del 5 settembre 2012

Mario Benedetti è il poeta protagonista dell’ultima puntata a “Per il verso giusto”, incontri con i poeti contemporanei,  programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Radio Uno.

Mario Benedetti è nato a Udine, in Friuli, nel 1955. Vive e lavora a Milano. Ha pubblicato numerose raccolte di poesie, traduzioni, saggi critici e prose poetiche. Collabora a vari giornali e riviste letterarie ed è una delle voci più significative della nostra poesia più recente. Nei suoi versi vi è tutta l’incertezza e la provvisorietà dell’essere umano. Di se stesso dice: “Sono nato malato… anche da bambino… avevo sempre qualcosa”.

La sua è una voce spezzata, disarticolata, anche a causa di una rara malattia che lo ha colpito. Tutta la sua poetica si concentra sulla materia povera, provvisoria, incerta, del nostro esistere. E’ come se dicesse che ci vuole un attimo, un lasso di tempo brevissimo, per passare dall’altra parte, per entrare nella malattia e nella morte e vedere il mondo da un altro punto di vista…

ASCOLTA QUI L’INTERVISTA COMPLETA di Luigia Sorrentino A MARIO BENEDETTI e come lui stesso spiega la sua poesia Che cos’è la solitudine
Rai-Radio Uno, “Per il verso giusto”, puntata del 5 settembre 2012

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Mario Benedetti (Udine, 9 novembre 1955, Piadena 27 marzo 2020). Si è laureato in Lettere con una tesi sull’opera complessiva di Carlo Michelstaedter all’Università di Padova, poi si è diplomato in Estetica presso la Scuola di Perfezionamento della stessa Facoltà universitaria. Nel 1994 si è trasferito a Milano. E’ stato tra gli animatori della rivista di poesia «Scarto minimo» (1986-1989). Le sue opere poetiche: “Secoli della primavera” (Sesante, 1992), “Una terra che non sembra vera” (Campanotto, 1997), “Il parco di Triglav” (Stampa, 1999), “Borgo con locanda” (Circolo culturale di Meduno, 2000), “Umana gloria” (Mondadori, 2004), “Pitture nere su carta” (Mondadori, 2008), “Tersa morte” (Mondadori, 2013). Nel 2010 ha pubblicato la sua dichiarazione di poetica nella raccolta di prose “Materiali di un’identità” (Transeuropa).

 

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