Per Franco Loi

Franco Loi

 

Una poesia di Giovanni Tesio dedicata a Franco Loi

Franco Loi, che d’amis l’has fosonà
përché l’has mai stantà a slarghé ij brass
spantjand ën poisìa l’àut e ‘l bass
che sempe stàit a son drinta toa ca.

Col’Angel che dandrin a l’ha detate
l’has ëscotalo sempe come ‘n frel
e con le toe paròle fòrte e mate
ën mond a tuj l’has dane largh e bel.

E or che la toa anima l’é là
a-i resta la soa stampa sì con noi
e a l’é parej che noi soma nen soj.

Toa euvra a l’é për noi toa ardità
ma chila pì che ti as consigna al temp
se con tò nòm a resistrà për semp.

Traduzione

Franco Loi, che di amici ne hai avuti tanti/ perché non hai mai stentato ad allargare le braccia/ spargendo in poesia l’alto e il basso/ che sempre sono stati dentro la tua casa.// Quell’Angelo che dentro ti ha dettato/ lo hai sempre ascoltato come un fratello/ e con le tue parole forti e matte/ un mondo a tutti ci hai dato largo e bello.// E ora che la tua anima è là/ resta la sua orma qui con noi/ ed è così che noi non siamo soli.// La tua opera è per noi la tua eredità/ ma lei più di te si consegna al tempo/ se con il tuo nome resisterà per sempre.

A FRANCO LOI

Franco è stato vita, vita e letteratura insieme, insieme forgiate e tradotte in atto. Se San Tommaso ha potuto dire che il bene è diffusivo, Franco ne è uno dei più alti testimoni. Non a caso ognuno di noi ha il suo pezzo di Franco da portare con sé, e ognuno di noi pensa che la sua grazia lo abbia illuminato in un giorno, in un momento della sua vita. Franco è stato il poeta di tutti, e io mi arrabbio ancora e sempre quando vedo fior fior di intellettuali (i depositari della critica, i soloni della verità letteraria) che parlano con sufficienza della cosiddetta letteratura dialettale. Franco è la prova provata (mai presuntuosa e tuttavia sempre consapevole) della forza espressiva (anche espressionistica) del dialetto in cui ha versato come in uno stampo tutta la sua forza d’uomo vivo. Per questo non piango la sua morte. Per questo celebro la vita che ci ha dato e che la sua opera – come quella di Porta, come quella di Tessa – continua e continuerà a darci.

(Giovanni Tesio)

 

 

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