Cristina Campo (1923 – 1977)

Cristina Campo




E’ rimasta laggiù, calda, la vita,
 l’aria colore dei miei occhi, il tempo
 che bruciavano in fondo ad ogni vento
 mani vive, cercandomi…

Rimasta è la carezza che non trovo
 più se non tra due sonni, l’infinita
 mia sapienza in frantumi. E tu parola
 che tramutavi il sangue in lacrime.

Nemmeno porto un viso
 con me, già trapassato in altro viso
 come spera nel vino e consumato
 negli accesi silenzi…

Torno sola…
 tra due sonni laggiù, vedo l’ulivo
 roseo sugli orci colmi d’acqua e luna
 del lungo inverno. Torno a te che geli

nella mia lieve tunica di fuoco.

*

La neve era sospesa tra la notte e le strade
 come il destino tra la mano e il fiore.

In un suono soave
 di campane diletto sei venuto…
 Come una verga è fiorita la vecchiezza di queste scale.
 O tenera tempesta
 notturna, volto umano!

(Ora tutta la vita è nel mio sguardo,
 stella su te, sul mondo che il tuo passo richiude).

*

Devota come ramo
 curvato da molte nevi
 allegra come falò
 per colline d’oblio,

su acutissime làmine
 in bianca maglia d’ortiche,
 ti insegnerò, mia anima,
 questo passo d’addio…

da Quadernetto

Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Guerrini, è stata una scrittrice, poetessa e traduttrice italiana. La sua natura solitaria la portò a rifuggire da riconoscimenti e apprezzamenti, dimostrandosi sempre indifferente alle strategie e alle esigenze del mercato letterario. (Fonte Wikipedia)

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