E’ rimasta laggiù, calda, la vita, l’aria colore dei miei occhi, il tempo che bruciavano in fondo ad ogni vento mani vive, cercandomi… Rimasta è la carezza che non trovo più se non tra due sonni, l’infinita mia sapienza in frantumi. E tu parola che tramutavi il sangue in lacrime. Nemmeno porto un viso con me, già trapassato in altro viso come spera nel vino e consumato negli accesi silenzi… Torno sola… tra due sonni laggiù, vedo l’ulivo roseo sugli orci colmi d’acqua e luna del lungo inverno. Torno a te che geli nella mia lieve tunica di fuoco. * La neve era sospesa tra la notte e le strade come il destino tra la mano e il fiore. In un suono soave di campane diletto sei venuto… Come una verga è fiorita la vecchiezza di queste scale. O tenera tempesta notturna, volto umano! (Ora tutta la vita è nel mio sguardo, stella su te, sul mondo che il tuo passo richiude). * Devota come ramo curvato da molte nevi allegra come falò per colline d’oblio, su acutissime làmine in bianca maglia d’ortiche, ti insegnerò, mia anima, questo passo d’addio… da Quadernetto
Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Guerrini, è stata una scrittrice, poetessa e traduttrice italiana. La sua natura solitaria la portò a rifuggire da riconoscimenti e apprezzamenti, dimostrandosi sempre indifferente alle strategie e alle esigenze del mercato letterario. (Fonte Wikipedia)
La leggerezza come presenza evanescente lascia nella vita la sua testimonianza più bella