NOTA DI LUIGIA SORRENTINO
Bestiario dei giorni di festa è un libro che Gabriele Galloni aveva ultimato, o forse stava ultimando, nei giorni che hanno preceduto la sua improvvisa e prematura scomparsa, a soli 25 anni. Si tratta di quaranta testi brevissimi, quasi tutti formati da tre versi, terzine di endecasillabi. I componimenti di Gabriele come negli antichi bestiari medievali, hanno per titolo nomi di animali, pesci, uccelli, rettili, insetti. Bestie, appunto. In realtà sono maschere, travestimenti, dei quali il giovane poeta si serve da un punto di vista stilistico. Riprendendo certi toni favolistici di Esopo, Galloni ammonisce i comportamenti umani spesso caratterizzati da incongruenze, assurdità, contraddizioni, e soprattutto, incoerenze logiche e morali. Se si riflette su questi testi pubblicati postumi, senza rinunciare al gioco e all’ironia, ognuno di noi può incontrare proprie o altrui, contraddizioni, bassezze, viltà.
Il cane
Un cane con due zampe è sempre un cane.
Purché sempre ricerchi con la coda
la fissità delle cose lontane.
Lo struzzo
Andando sempre avanti tutto il mondo
ci dimenticherà. Lo struzzo
preferisce così girare in tondo.
Il maiale
Il maiale divora le carcasse
dei suoi simili. Si fa il bagno nei liquidi
mortuari; è sempre il primo della classe.
La volpe
Ogni volpe avrà in sé un po’ di Mercurio,
il dio dei ladri, il dio dei truffatori.
Sarà il muso canino, il pelo spurio…
Il pollo
Ha molta dignità e fierezza, il pollo.
Si cede solamente per dovere;
una vita, diciamo, obtorto collo.
La locusta
La locusta non ama che la polvere
del deserto; si illude che sia polvere
di stelle – stelle ormai ridotte in polvere.
Il camaleonte
Somiglia sempre a quello che non è.
A volte è un albero, a volte un’altra bestia –
di notte capita che sembri me.
Da Bestiario dei giorni di festa, di Gabriele Galloni, Edizioni Ensemble, 2021
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Gabriele Galloni (Roma, 1995-2020).
Tra le sue raccolte poetiche ricordiamo Slittamenti, In che luce cadranno, L’estate del mondo e Creatura breve (Ensemble). E’ stato autore e ideatore della rivista Pangea, della rubrica “Cronache dalla finem- dodici conversazioni con altrettanti malati terminali”.