Continua la maratona di poesia della Giornata mondiale della poesia 2021. Oggi leggiamo le poesie di Helena Caruso, Michela D. Castellazzo, Gianluca Ceccato, Sonia Ciuffetelli, Alberto De Maio, Paolo Gambi, Gisella Genna, Samuele Maffei, Andrea Mella, fra le centinaia che sono pervenute all’indirizzo email del blog di poesia della Rai dopo l’invito da me rivolto su Instagram in un video su #raipoesia. A queste poesie se ne aggiungeranno altre, tutte quelle ci arriveranno fino a sabato sera 27 marzo 2021 poesie che invitano a riflettere, o si pongono come una riflessione, sul potere del linguaggio e sulla capacità creativa della persona.
(Luigia Sorrentino)
I tuoi occhi accesi
I tuoi occhi accesi
finestre illuminate su una strada dove
la benedizione dei gelsomini non dorme mai
a un certo punto la cicala si spegne ed è il vuoto
ammiri il ricordo delle stelle mentre mi mandi a memoria
raccontami la danza marina delle urie e l’emopoiesi della farfalla
la zagara della Kolymbethra e l’urlo del pesciolino neon
forse ti sento nell’aere scomposto
nei pixel e nel trillo delle notifiche
Helena Caruso è nata a Augusta nel 1989. Alcuni suoi inediti hanno ottenuto riconoscimenti letterari: menzione di merito al Premio Gustavo Pece 2016, premio speciale della giuria al Premio Città di Latina 2017, secondo posto al Premio Città di Davoli 2017.
La sua prima raccolta di poesie, dal titolo Come quarzo rosa, è stata pubblicata nel 2020 da La Ruota Edizioni. Attualmente vive in Sicilia, dove lavora come traduttrice freelance.
Gatto in appartamento vuoto
Se insegnare è lasciare un segno
allora sono tutto un tuo tatuaggio
e di certo non riuscirò a perdonarti
per avermi preceduto,
abbandonato su questa mensola che non regge
a rovistare nella tua vecchia sciarpa
per sentire ancora l’odore di casa
graffiando questo legno nudo
senza potermi nemmeno affilare le unghie
miagolando un dolore
che maschera a fatica
fame felina arretrata.
Michela D. Castellazzo è nata a Genova nel 1964 e vive a Fosdinovo in provincia di Massa Carrara. Laureata in filosofia. Ha pubblicato la raccolta di poesie Ambliopie (Edizioni del Leone, 2003, con nota critica di Elio Gioanola); i libri di narrativa: Tre racconti (“libri liberi” laRecherche.it), il romanzo breve Aperitivo virtuale (laRecherche.it), il romanzo Il gioco del caso (Maria Pacini Fazzi Editore, con nota critica di Giorgio Bàrberi Squarotti), i tre romanzi brevi Aqua mater-trilogia della memoria e dell’oblio (CUT-UP Publishing); il monologo teatrale Lettera di una barbona ai passanti (laRecherche.it); il saggio La terapia della scrittura: salute e malattia in Nietzsche e Gadda (in collaborazione con Marina Palma, in “Teoria e storia dei generi letterari – Letteratura e medicina” a cura di Giorgio Bàrberi Squarotti, Rubettino 2009).
MALCADUCO
Tremare è come mordere la fede
di un luogo senza nome dietro
a muscoli, organi e ossa,
dove restare è comunque
attraversare le umide mattine,
brevi ruote del tempo.
Gianluca Ceccato nasce il 6 maggio 1997 a Latisana (UD) attualmente vive e studia a Padova. Le sue poesie sono presenti su riviste online come Altrove, Il Visionario, Inverso, Poetry Factory e Poeti Oggi. Nel 2019 è finalista del Premio Tiburtino con la poesia “Una Notte”. È tradotto in spagnolo e bosniaco.
*senza corpo*
Rivederti nelle zone scappate allo sguardo del giorno
quando il paesaggio è interrotto dalla luce cieca del flusso
e adesso ritrovarti insediato in parole messe in fila in cerca di logica
eppure in fuga dai ricordi troppo giovani,
non ti ho più cercato e ora i tuoi atomi separati
sono arrivati nella tana dei fantasmi.
Non è più la stessa cosa. Risali la corrente quando il rumore zonale
si adatta alla notte incipiente e quando vedo l’orma del tuo andare
ricomporsi al passare delle nuvole e ogni oggetto tace.
Dormo tra cime di abeti, immobili. Il vento fermo e saturo, l’orizzonte chiuso.
O a tratti non ci sei quando il ragno sottile fa il passo elegante e non mi teme
catturando il mio ripido incanto, deprivandomi di ogni perché.
Ancora sbircio i cieli aperti e trovo immagini decostruite sotto la volta
ancora spezzo, distruggo e metto da parte senza nascondere le prove.
Vorrei solo dirtelo col sorriso perduto
e forse lo hai già saputo e io non c’ero più.
Sonia Ciuffetelli si laurea in Lettere all’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Esordisce come scrittrice con “Ordinaria nevrosi dell’anima”, edito da Tracce nel 2003. La sua raccolta di racconti dal titolo “Lampi d’ingenuo” conquista il primo posto al Premio Nazionale Logos per inediti e viene pubblicata nel 2008 dall’editore Giulio Perrone.
Nel 2010 Sonia Ciuffetelli pubblica la raccolta di poesie Petali di voce, editore Giulio Perrone. Numerosi suoi racconti e poesie sono pubblicate in antologie. È docente di italiano e storia nei licei statali. Specializzata in didattica della scrittura, organizza corsi ed insegna scrittura creativa.
Del 2016 è il suo saggio storico-biografico “Non ho vergogna a dirlo”, Portofranco.
Del 2017 è il suo romanzo “Un velo sulla memoria”, Augh edizioni.
Nel 2018 pubblica per l’editore Arcipelago itaca, “La farfalla sul pube”, libro di poesie e nel 2020 esce il libro di racconti “Scatto senza posa”, ed. Scatole Parlanti.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in concorsi letterari nazionali ed oggi è presidente dell’associazione culturale “Le Muse Ritrovate”. Nel 2017 ha curato come direttrice artistica il festival letterario “Weekend d’autore”. Organizza eventi culturali e manifestazioni finalizzate alla promozione della poesia e della narrativa.
CONFESSIONE COME ESENIN
Il dolore che provo è immenso,
proprio io che non ho mai provato odio per nessuno, sto imparando ad odiare …
In realtà non avete mai capito niente, non so neanche se vi siate mai accorti di avere un figlio.
Forse non mi avete mai considerato tale.
Forse sì, sono stato uno sbaglio.
Avete fatto finta di amarmi.
In verità, vi dico che siete stati dei pessimi attori.
Non avete capito nulla di me.
Oggi ho deciso di non credervi più.
Vi lascio.
Non sarà difficile dimenticare un fantasma,
ai vostri occhi, in realtà, lo sono sempre stato.
Eppure io vi ho voluto bene.
Forse non l’ho mai dimostrato, ma ora non importa.
Con il tempo, forse, imparerò, impareremo a riconoscere i nostri errori e ci perdoneremo, lo spero.
Ho versato lacrime da cui sono nati oceani di silenzio.
Spero che un giorno in questi oceani nascerà la vita e disimpareremo ad odiare.
Alberto De Maio nasce a Cosenza nel 1989 e si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova. Vive a Bruxelles dalla fine del 2019. Appassionato d’arte a 360° si innamora della poesia ai tempi del liceo classico. Pubblica la sua prima raccolta dal titolo: «Scomponimenti»(Alétheia Editore, Novembre 2016, Verona). Sempre nel 2016 partecipa al concorso di poesia: “Il Federiciano”. Fotografo entusiasta, partecipa alla «24 Heures de l’Animation et des Arts Visuels» di Bruxelles. La foto, con la quale ha partecipato, è stata esposta presso i locali del See U ad Bruxelles.
Il labirinto del Neanderthal
Era così intricato il labirinto,
il Neanderthal ci si è perso.
Lo trovi ancora lì
a vagare nel cranio,
diluito nel tuo Dna,
a chiedersi se fosse di qua o di là
dal confine tra la parola e l’urlo.
I punti interrogativi non indicano l’uscita.
Le sue poesie erano le più belle.
Lo sono ancora.
Paolo Gambi (Ravenna, 1979) ha pubblicato una trentina di libri, molti dei quali nel Gruppo Mondadori. Alcuni sono stati tradotti in cinque lingue. La sua ricerca artistica ruota intorno alla parola nel rapporto con la tecnologia.
Hanno parlato delle sue poesie realtà di settore come Poesia del Nostro Tempo, Rivista Clandestino, Vuela Palabra (in spagnolo), Voce (Argentina), Espoarte, oltre a media generalisti come il Corriere della Sera, La Stampa, Il Giornale. IG @paologambi
Era un esistere impreciso,
uno scarto, camminare
in tempi e cieli distanti
tra bordi e mura di ogni luogo
nelle trame di una città:
corpi amati, destinati.
Trovarsi nell’afa di un’estate
sulle rive di un continente;
io ero lontanissimo, ero qui.
Gisella Genna è nata nel 1973 a Milano, dove vive e lavora. Giornalista, si occupa da sempre di moda. A marzo 2020 è uscita per Interno Poesia la sua prima raccolta in versi “Quarta stella”. Si sono occupati della sua poesia La Lettura – Corriere della Sera, Una casa sull’albero, Atelier, La dimora del tempo sospeso, Carteggi letterari, Il Rifugio dell’Ircocervo, Il Visionario, Il Giornale OFF, Poeti Oggi, Centro Cultural Tina Modotti, Mangialibri, Perìgeion.
Siamo stati così tante volte
che non mi ricordo più come si fa
da tricottero a schiudere in effimera,
a restare embrione o placenta
in una pancia di madre inviolata.
Siamo stati così tante volte
che ormai ci sono abituato
a digiunare il pane e l’aria
nelle sagre annacquate di paese,
a scovare dietro ogni mosto
il mistero che sanguina nel vino.
Siamo stati così tante volte
che a dirle tutte servirebbe un mese
le attese postali di un qualcosa
per cui ogni giorno ci svegliamo,
le cancrene dei silenzi a crepapelle
guarite nel disguido di un ti amo.
Siamo stati così tante volte niente
che del tutto tutto conosciamo.
Samuele Maffei è nato a Tivoli il 19/08/1997. Si è laureato con lode in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Attualmente studia Filologia Moderna nel medesimo ateneo. Alcune sue poesie sono apparse su la Repubblica, Inverso, Poeti oggi, Il visionario e L’incendiario. Ha ottenuto una menzione dalla giuria della terza edizione del Concorso Nazionale Sinestetica.
COLLISIONE
Osserva i laterizi, da questa parte del canale.
Li guarda come si scrutano le galassie ma senza
apparecchiature speciali, solo con la retina fissa
in uno spartito invernale.
In quella casa ci aveva fatto l’amore almeno una volta.
Anche i luoghi, come la memoria, hanno dei crolli.
Vorrebbe fermare gli escavatori, si anima, insulta,
vorrebbe andare a cercare la sottoveste tra i materiali
di risulta.
Andrea Mella, nato a Pordenone nel 1977, consegue la laurea in giurisprudenza e il titolo di avvocato. Oggi vive in provincia di Treviso e si occupa di immobili, cercando talvolta in essi guizzi metafisici.
Nel 2014 pubblica “Marittimo blues” (Ediciclo editore), un reportage narrativo sulle genti di mare dell’alto Adriatico. Nel 2018 esce per le Edizioni del Foglio Clandestino la sua prima raccolta poetica, “Il misantropo dei Sargassi”. Nello stesso anno è tra i vincitori del concorso internazionale di poesia “Altino 2018”.
Felice di esserci e di trovarmi in così buona compagnia.
Grazie per l’iniziativa!
Grazie per aver partecipato Helena.
Luigia S.