Prosegue fino a domani, domenica 28 marzo la maratona di poesia della Giornata mondiale della poesia 2021. Oggi leggiamo le poesie di Valentina Casadei, Valentina Demuro, Paki Ferrara, Giusi Gallè, Paola Mancinelli, Giulia Massaro, Giulio Mazzali, Alessandro Pertosa, Marco Santini. Centinaia di poesie continuano a arrivare all’indirizzo email del blog di poesia dopo l’invito da me rivolto su Instagram. A queste poesie si aggiungeranno le ultime nove, domani, tutte quelle che ci arriveranno fino a stasera, sabato 27 marzo 2021, poesie che invitano a riflettere, o si pongono come una riflessione, sul potere del linguaggio e sulla capacità creativa della persona.
(Luigia Sorrentino)
Così lontano, così vicino
annidarsi quell’assillo
ripetermi a memoria i detti dei saggi
seguirne le dottrine
provenire da un’altra solitudine
come alieno triste
con una coscienza da genio
nel rigore dell’anima
e l’incomprensione dei propositi
vacillare quella saldezza
sentirmi a casa nei pianeti
Originaria di Ravenna, Valentina Casadei è una sceneggiatrice che vive a Parigi. Ha pubblicato tre raccolte di poesie, Tormento Fragile (2018), Il Passo dell’Inerzia (2020) e Uno Più Uno Fa Uno (2020).
Nessuno mi tocchi o parli
lasciatemi sola
alla pietà della mia terra
al mandorlo che non si può sfiorare
al gelso nero
che sanguina con me
tornare daccapo bisogna
per credere possibili altre vie
legare pazientemente la corda
attorno all’innesto su queste macerie,
pregare
che la pioggia arrivi
nella giusta stagione
che i fichi nascano rossi
(inedito, di Valentina Demuro)
Onde di monito e cielo accaduto
a non sparire, un senso intatto e ampio –
L’ora ha un’altra versione del mondo,
Due paia d’occhi per indovinare
Gl’inafferrabili oggetti d’un alibi.
Io lascio cadere ombre dove passo.
Il pianista del sole sparge chiavi.
Esito in un allungarsi di avida
Casualità: Sono un uomo su passi.
Un altro abbraccio dolente, tutto qua –
Una boa a riva imita il pianeta:
Ruota e non emerge, si fa più là
Paky Ferrara è nato a Trani nel 1994, dove vive. Dopo aver frequentato gli studi di lettere classiche si forma come aiutoregista cinematografico. Suoi testi sono apparsi su LaRepubblica di Bari nella rubrica Bottega di poesia tenuta da Vittorino Curci; recentemente altri inediti sono apparsi sui blog SuiteItaliana e LaPoesiaELoSpirito. I suoi primi testi sono apparsi su Avamposto – Rivista di Poesia con la presentazione di Alfonso Guida. Sta preparando la sua prima raccolta poetica di cui il testo quo proposta farà parte.
Onda madre
I giorni monotoni d’estate,
come onde piccole a lambire
l’abitudine pigra dello stare,
sobbalzano a un fracasso d’onda,
l’onda madre che sospende il fiato.
Giusi Gallé, nata a Genova nel 1951. Diplomata, ha lavorato in una grande azienda telefonica. La sua passione è da sempre la lettura dei classici italiani e stranieri e, nell’ultimo decennio, della poesia. La composizione di versi è relativamente recente; alcune sue poesie sono state ospitate dalle riviste “Clandestino” e “Versus”.
Muove il cielo un vento di mancanza
un’annosa censura:
ascoltare senza sosta
la violenta imperfezione delle cose.
Paola Mancinelli (Taranto, 1974). Approfondisce gli studi filosofici e teologici ottenendo il titolo di Magistero in Scienze Religiose. Artista visuale, la sua ricerca si rivolge alla poesia e alle installazioni di arte contemporanea. Ha pubblicato il libro d’artista Poesia, tempo presente. La parola e il tempo (Print Me Editore, 2014). È presente nell’antologia poetica Parole Sante (Kurumuny Edizioni, 2015) e nell’antologia poetica Il corpo, l’eros (Giuliano Ladolfi Editore, 2018), come pure nel testo Close up. 0.10 Atti introspettivi di Sara Liuzzi (Gangemi Editore, Collana Contemporanea, 2018). Suoi inediti sono presenti nell’antologia poetica Sud. I poeti (Volume sesto), a cura di Bonifacio Vincenti (Macabor Editore, 2019). Suoi aforismi sono stati pubblicati nell’Agenda BookPusher 2020 e 2021 per Giulio Perrone Editore. Un suo saggio sulla componente dialogica nell’ambito dell’educazione interculturale è presente nel testo Religione, Cultura, Società, a cura di Paolo Contini (Diogene Edizioni, 2018). Ha pubblicato il libro di poesie La resa del grazie (Giuliano Ladolfi Editore, 2019) con la prefazione di Giovanna Rosadini. È presente nel volume Sud. Viaggio nella poesia delle donne (Volume secondo), a cura di Bonifacio Vincenti (Macabor Editore, 2020). Suoi inediti sono presenti nel numero 100 della rivista Atelier, trimestrale di letteratura, poesia e critica diretta da Giuliano Ladolfi. È presente nell’antologia poetica “Pensieri, versi, echi di emozioni”, pubblicata in occasione della VII edizione del Concorso Internazionale di Poesia Parasio – Città di Imperia, dove sono raccolte le opere dei premiati e dei selezionati dell’anno 2020. Fa parte della redazione online della rivista Atelier per la quale cura il progetto di arte e poesia «Visuale sul Novecento», dove realizza lavori di poesia visiva sull’opera dei grandi poeti del secolo.
Ti basta un piccolo guscio
fatto delle tue mani buone
come davanti a una fontana
per raccogliermi amore
rannicchiata c’entro tutta
ma ricorda di mantenere
l’intreccio ben fitto ché
potrei dissolvermi
colare dalle dita
troppo in fretta
come subdola
acqua fresca
prima che
tu riesca
a bermi.
Sii paziente, aspetta.
Giulia Massaro. Ho 25 anni e non ho mai pubblicato miei testi se non sui social.
A chi rimane
Viaggiate, esplorate
siate lupi, di mare e di monti;
fate degli eventi il vostro
corso, e degli incontri le luci
in grado di condurvi in porto.
Poi salpate e tornate a navigare,
immemori del tempo e del destino:
affamati, assetati d’infinito.
Giulio Mazzali è nato a Velletri (RM) il 20 giugno 1979 e risiede stabilmente a Cisterna di Latina. Svolge attività docente presso gli Istituti superiori della Provincia di Latina e ha esordito nel 2018 con la sua prima raccolta poetica, dal titolo Tempora, per la casa editrice “L’Erudita” (marchio Giulio Perrone Editore), con la quale nel 2019 ha partecipato a Premi letterari ottenendo alcuni riconoscimenti di merito. Nel luglio del 2020 una sua breve raccolta di editi , L’ora della veglia , è stata inclusa nell’antologia dal titolo “Tramontana”, edita per la “Aletti Editore”.
Preludio
Io sono voce di uno che grida nel deserto; la corrente di naufragio e il vento in poppa; l’approdo malsicuro in ogni spazio aperto.
Falce di luce, la mia parola falsa. Lingua scintillante, la mia parola vera; che cammina e s’insinua nel folto di ogni bosco; e raggiunge il culmine affilato del crinale, per sprofondare meglio.
Io sono voce che dorme alle estremità di tutti gli alfabeti; che parla e grida senza lacci né catene; e girovaga fra i sogni, insonne.
Io sono voce che sbanda oltre il confine; dove l’estremo torce in mare aperto, le stravaganze di questa mia preghiera smisurata.
Navigo a vista senza conoscere la meta; né il senso del mio andare: del mio dire, del parlare.
Tanti passi faccio avanti, per altrettanti frano indietro; e ricomincio sempre dall’inizio i balbettii; l’identico terrore; lo stesso strazio.
Da “Biglietti con vista sulle crepe della storia” (Puntoacapo 2020)
Alessandro Pertosa (1980) abita fra i monti dell’Appennino marchigiano. Docente di filosofia teoretica all’ISSR di Ancona, insegna Drammaturgia e linguaggio teatrale all’Accademia Nuovi Linguaggi di Loreto. Collabora con musicisti, pittori, commedianti e curatori di festival. Negli scorsi anni ha pubblicato vari saggi di filosofia e alcuni testi teatrali. Le sue ultime raccolte poetiche sono: Passio. Con gli occhi degli altri (Cartacanta 2019); Biglietti con vista sulle crepe della storia Puntoacapo 2020).
ANCIEN REGIME E GIOCHI A QUIZ
La poesia più bella si è scritta da sola
le cose procedevano
nel cielo apparivano scritte con la bomboletta spray
nei migliore dei mondi possibili nessuno chiedeva autografi
Poi qualcosa è cambiato
i versi hanno fatto nuove amicizie
alcuni di loro hanno rinnegato le pause, altri le sospensioni
molti si sono fatti prosa e ritirati
C’è da chiedersi il perché della disfatta, delle sfumature poco marcate e degli incroci
senza semafori
Il piatto freddo della giornata vomitato, laddove i tombini rimangono chiusi
Meglio le cattive abitudini delle parole che sanno scriversi e andare a capo,
fuori dalla stanza, fissando un posacenere colmo di macerie
Sequenze e rime, ancien régime e giochi a quiz
La poesia più bella si è scritta da sola
Chiamiamola per nome
Marco Santini. Ho 47 anni, marchigiano di origine, vivo a Milano, professione impiegato.
Scrivo poesie e racconti.