Ultimo frammento
E hai ottenuto quello che
volevi da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos’è che volevi?
Potermi dire amato, sentirmi
amato sulla terra.
Raymond Carver
Quando ha scritto questa poesia, Raymond Carver aveva quarantanove anni, (nel 1987) era malato di cancro e sapeva che sarebbe morto in tempi brevissimi. “Ultimo frammento” è dunque una delle ultime poesie che Raymond Carver ha scritto nella sua vita.
Fu pubblicata postuma nella raccolta “Orientarsi con le stelle”.
E’ diventato l’epitaffio di uno dei maggiori narratori statunitensi del XXI secolo.
IL VOLUME
Antonio Spadaro nel suo nuovo volume “La scrittura di Raymond Carver, (Edizioni Ares, 2020) scrive: “Nella poesia di Carver troviamo la radice profonda della sua ispirazione letteraria, una poesia fortemente concentrata sul quotidiano, di cui, anche attraverso un linguaggio ordinario, riesce a esprimere efficacemente le tensioni fondamentali: un certo spaesamento iniziale, la paura della morte, il bisogno di essere amato, di essere salvato, di comunicare in modo sincero.”
Mi interessa la poesia che parla di grandi questioni,
questioni di vita e di morte, sì,
e la questione di come stare al mondo
Raymond Carver
Il primo capitolo affronta la «Questione Carver», come è nato il fenomeno dello scrittore, la storia personale alquanto insolita e travagliata. Antonio Spadaro cerca di chiarire le questioni disputate in questi anni in modo non sempre corretto.
Il secondo capitolo analizza la prosa carveriana e analizza i suoi racconti migliori.
Il terzo capitolo presenta la poesia carveriana così spesso poco conosciuta, anche se ustionante e straordinariamente efficace e “precisa”. Infine, una interessante e documentata Appendice di Tommaso Avati illustra il rapporto tra il mondo del cinema e Carver.
Vi è poi, la completa nota biografica e l’estesa bibliografia sullo scrittore che comprende libri, saggi, articoli, usciti anche su siti internet.
“La poesia per Raymond Carver più del racconto era la sua vera ossessione”, scrive Antonio Spataro. Questo libro ci aiuta a comprendere il senso profondo del minimalismo e la forza, per molti versi inesplorata, della sua poesia.
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Antonio Spadaro (Messina, 1966) gesuita, teologo e saggista italiano, è direttore della rivista “La civiltà cattolica” membro della Pontificia Accademia dei virtuosi al Pantheon e fa parte del “Board of Directors” della Gergetown University di Washington. Esperto di letteratura americana (Nella vene d’America. Da Walt Withman a Jack Kerouac, (2013), fondatore dell’associazione culturale “Bombacarta”, è stato il primo giornalista a intervistare Papa Francesco (La mia porta è sempre aperta. Conversazione con Papa Francesco, (2013). Fra i suoi titoli anche Cyberteologia. Pensare il cristianesimo al tempo della rete (2012) tradotto in 8 lingue.