Spargo i miei organi in vendita sul letto
come Lego i bambini sul tappeto
tu leghi le ossa alle ringhiere
perché al posto delle ali
gli angeli ne facciano stampelle
i corpi sono scambi di lamiere
di croste marce di ferite
ieri pendeva dal tuo orecchio
il fegato in cancrena di un rondone.
*
Sulle ossa dei santi una rondine cava
un grumo di sangue gelato
e raspi d’uva marcia annodati a fili
di vespe riverse sui campi
pregano un corpo di spolpare
le sterili ombre dei morti e gli occhi
e le mani e le voci dal mondo
che resta soltanto una cellula,
la prima, e la cenere ctonia del sole
a formare il nuovo alfabeto dei vivi.
*
Potremmo dirci salvi soltanto
tra il freddo delle mura nella casa
di campagna, nell’aperto grido dello spazio
salvi soltanto nel vecchio pagliaio
diroccato incontro alle tele impolverate
nella luce sotto il melo o fra le tegole
spostate, umidi sui greppi o tra le fronde
pronti a gettarci come semi nella terra
salvi come scarti – come la scorza del frutto
spellata dalla lama.
Lorenzo Pataro è nato a Castrovillari nel 1998. Studia Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Salerno. Ha pubblicato Bruciare la sete (Controluna, 2018).
[selezione di poesie a cura di Mattia Tarantino]
Grazie mille dell’ospitalità, davvero un piacere enorme essere qui! Un caro saluto
Grazie a te. Questo è il luogo degli incontri…