Dimitri Milleri, da “Sistemi”

Dimitri Milleri

La sala d’aspetto
era un luogo di mimesi involontaria.
Era un silenzio privo di telefoni,
composto di frammenti: gesti usuali
in miniatura, archetipi di sedie
gerani immobili.
Nulla giungeva allo stato solido, violenta
era la forza di gravità in ogni volto,
irrefrenabile
la volontà di divinarla.

Quando non ci fu più distanza
fra esterno e interno
tutto si fece angusto, angusto e scomodo:
leggings a pois, riviste e prescrizioni
volevano restare corpi estranei.

Qualcuno poi spaccò la confluenza
con mosse improvvisate, gentilezze
dovute.
Bisognava essere buoni.

***

L’ipermnesia colpisce prima il cuore,
le statue degli affetti come fiori
finti nei cimiteri
le miniature esatte del vissuto.

Si perde il filo, tanto è quel nitore:
si dice mucchio di spire
che un corpo fa dormendo
terra magra,
rosso degli occhi chiusi.

Eppure, guardala nel troppo dei ricordi
la matassa di nomi battuti a pioggia, la spranga
ferruginosa, la data, la ricorrenza
che il disperdono fisso non arretra.

***

Se il vento muore la retta del mare
collassa e si provano tutte, ma resta
fisso comunque l’interno dell’occhio-mare.
Fra le stagioni si apre una distanza
come fra caste, il server fa le lucciole
tutto d’un colpo nel maggese, i forasacchi
dentro le orecchie dei cani.
L’estate
cade dal cielo come un’overdose.

Se il vento muore si provano tutte, ma resta
comunque fisso l’interno dell’occhio-mare.

***

La sera di nuvole è scesa presto,
con la sua calca di molecole d’acqua
che nella corsa scanso.

Di certe conifere basse è rimasto
un grumo d’aghi, l’odore del polline
più del pulviscolo nell’aria.

Il buio si è aggiunto alle nuvole
e le nuvole al buio.
Tutto è sbocciato dolcemente
come una scena provata da tempo,
finché qualcosa si è spezzato
in una pioggia intensa:
troppo, per non chiedersi
che cosa accada quando impari a trattenere.
Se sia una morte o cosa.

da “Sistemi”,  Interno Poesia, 2020

 

Dimitri Milleri (1995) frequenta il corso magistrale di chitarra presso il conservatorio A. Pedrollo di Vicenza. È tra i fondatori di «lay0ut magazine», rivista online di letteratura, arte visiva e performativa contemporanee. Sue poesie e interventi critici sono apparsi in vari siti e blog, sono inoltre incluse nell’antologia Poeti italiani degli anni ’80 e ’90 (Interno Poesia, 2019). Ha pubblicato il libro di poesie Sistemi (Interno Poesia, 2020), come librettista ha collaborato con i compositori Andrea Gerratana e Riccardo Perugini.

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