Francesco Iannone, inediti

Francesco Iannone

COMMENTO DI ALFONSO GUIDA

Quelle proposte da Iannone sono poesie sulla grazia della fecondazione. Il padre si estingue nella sua sagoma terrestre, trova la cavità dei cieli. Nulla di materno nelle rotazioni luminose e buie del pensiero ma una penetrazione: la ” pigra grazia del sole” che attraversa. Una ” cum – prensione”: non solo una nuova presa nella visione celeste, ma una nuova “prensione” della sequenza immaginativa e, dunque, narrativa. Una paternità mitica, cosmica si snoda in un frasario ardito e ardente, dove diremmo “ardenza” (l’autore è partenopeo) più che “battesimo”. Il ritmo incalza da un qui a un altrove onnicomprensivo. La parola nuda come la luce che descrive indica la via di un’apertura dentro la parola stessa. È come se un alfabeto scoprisse d’improvviso la molteplicità delle combinazioni letterali.

inediti da “Prima opera del gesto” di Francesco Iannone

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Mia stella. Ho tanti cieli per te. Se vieni i miei bui si voltano sugli abissi. La mia sera diventa una veglia celeste.

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Come in una catena lo spazio di un anello. Nel suo giro il mio inchino più fecondo. Se sveglia la ruggine sul ferro di una vita, è l’amore.

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Giungi come una parola che logora la voce. Stanco sulle corde il tuo nome. Sei dove le vele non hanno leggi.

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Caro all’urlo il principio di tutti gli alfabeti. La voce fuma come una fiaccola calata nella gola degli oceani. Il respiro non c’è, né il mio amore.

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Sto come mungendo il tempo. A labbra tese sento il volo di una stilla che cade. Un tonfo bianco lontano da me. Il pensiero caro di ciò che fui e che sarò. L’arco è nel vento e io non mi muovo.

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Sono l’estro del tuo etimo più bello. Ti so nel meglio di tanti nomi. E nessuno che sia il mio: Francesco.

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Sei il poco, disse. Sei il meno di luce tolta al raggio. Sei la sfinita piega del bianco tra la morte e il mondo. Ma non ci penso e non mi importa. Ho di te le verità del taglio e la pigra grazia del sole che lo attraversa.

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Esco a fumare. Il muro bianco. La resa, mi chiedesti. Non ebbi parole. La resa è un giorno di colombe che aggiungono lembi agli azzurri.

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Francesco Iannone è nato a Salerno nel 1985. Ha pubblicato le raccolte di poesie “Poesie della fame e della sete” (Ladolfi, 2011), “Pietra lavica” (Aragno, 2016) ed alcune plaquette. Ha pubblicato il romanzo “Arruina” (il Saggiatore, 2019). Collabora con il quotidiano Il Foglio.

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