La terra è in tempesta
La terra è in tempesta
È tempo di ripiegare le vele
Di cercare riparo
Sotto una coltre di muschio
Una coperta di neve.
La terra è in tempesta
Mare di rami
Nudi come falangi
Le radici scoperte
Ondeggiano
Si tendono
Stridono.
Il cielo vuoto rimbomba
Di preghiere non dette
La terra è in tempesta.
Fuochi lontani
Non ho nulla
Da offrirti
Se non il mio sguardo
E la nostalgia
Del respiro delle stelle.
Ascoltalo
Quando la notte sorge
Alta nel tuo cielo.
Riempiti gli occhi
Con il battito Dell’universo.
Fuochi lontani
Nello specchio dell’orizzonte
Segnali di luce
Per navi fantasma.
Sulla pelle la rugiada
Che profuma
Di terra.
La strada
La strada chiama all’alba
Offre rugiada e silenzio
Fango e raggi radenti
Portaci i sogni notturni
Non aver paura di sporcarli di terra
Di impastarli di nuvole e polvere.
La strada
È la via dell’essenza.
Sei tu senza il vuoto
Che ti riempie la vita.
Finis Terrae
Ho visto
La mia anima in viaggio
E l’ho seguita.
Tra guglie di bellezza
Ho visto
La terra colore del pane.
Ho respirato
Distese di grano
Verde nel vento
Della primavera.
Ho visto
Il dio dei tulipani
E ciuffi di capperi
Tra le pietre sbrecciate
Di quel che resta
Di gloriose mura.
Ho visto
La polvere delle carovane
E la schiuma del Bosforo
Nell’aria impregnata
Di suoni e di spezie
Dai colori lontani.
Ho parlato
Le lingue dei marinai
Bruciati dal sole.
Sono stato mercante
E gran sultano
E schiavo sanguinante.
Nel solco bianco delle chiglie
Tra il battito delle triremi
Ho visto
L’inizio del mare
E la fine del mondo.
Barbari
Ecco i barbari
Le orde spietate
Che allucinano gli sguardi
E tendono i muscoli
Paralizzando ogni fuga.
Ci fronteggiano
I barbari
Sono intorno a noi
Da ogni parte
Calpestano vite
Devastano silenzi.
Eccoli, i barbari
Sono dentro di noi
Sono noi
Che non sappiamo
Più guardare
E aspettare
Non sappiamo ascoltare.
Aspettali in una radura del cielo
Guardali in faccia
Inginocchiati sotto la volta stellata
Apri la pelle alla notte
E sbaraglia i tuoi barbari.
Selezione di testi da: Scolpiti nell’aria, Youcanprint, 2022
Foto di copertina di Fabio del Giudice
Angelo Saso è nato a Sondrio nel 1969. Vive a Roma dove lavora come giornalista. Questa è la sua seconda raccolta, la prima non apocrifa.