Biancamaria Frabotta e Dacia Maraini ad Urbino
Il ricordo di Umberto Piersanti
Tanti anni fa invitai Biancamaria Frabotta e Dacia Maraini a presentare i loro libri all’Università di Urbino dove insegnavo nella facoltà di Sociologia.
Erano anni di rivolgimenti talora luminosi e talora drammatici: anni in cui si sognava la rivoluzione anche attraverso una deriva armata e si lottava per dare il giusto posto ai giovani e, ancora di più, alle donne nella nostra società.
Due anni dopo sarebbe uscita l’antologia di Pier Vincenzo Mengaldo presso la Mondadori, Poeti italiani del ‘900 con una sola presenza femminile, quella di Amelia Rosselli.
Oggi questo tempo ci sembra lontanissimo e nella poesia dei nostri anni le donne si sono imposte senza alcun bisogno di quote rosa. L’antologia della Frabotta ha avuto una funzione in tutto questo.
Ritornando a quella giornata universitaria la ricordo piena di slancio, di generosità, di entusiasmi. Uno di quei rari giorni in cui l’università esce dalle pastoie accademiche e si misura con il dibattito e con la vita del Paese. E Biancamaria Frabotta era un punto di riferimento assoluto.