Giorgia Meriggi, da “La logica dei sommersi”

Giorgia Meriggi

La luna è nata
per separare l’acqua
dalla terra
un morso strappato
alla cute ininterrotta di granito
che sigillava il mondo,
quindi:
l’orogenesi
il sale
la molteplicità delle forme
viventi
l’amore
l’assillo della fame
e la persecuzione
le abitudini carnivore
l’amore
la guerra:
nessun medicamento
per l’incongruo
in acqua come in terra.

*

Sott’acqua tutto cade
chiedendo scusa
luna e sole sono pesci
di secondo grado
la pioggia è solo il fremito
di un cosmo appena nato.

Per i pesci del Tamigi
Dio è una nave
la fortuna non c’entra:
l’acqua è una grande cellula
uovo
le molecole
non fanno rumore
l’amore non si nomina
il vento non ha senso.
Tutto qui.

Quindi, non preferiresti
essere un pesce?

*

Dove l’acqua è più buia
e fonda
Dio parla ancora
dell’origine del mondo,
la luna non esiste
ancora.
I pesci privi dei sensi
ricevono i pensieri
di tutto ciò che esiste
intorno.
L’acqua entra nell’aria
ed è un messaggero,
i pesci sono il chiasmo
dei pensieri.

Giorgia Meriggi, tre poesie da La logica dei sommersi (Marco Saya Edizioni, 2021)

Giorgia Meriggi è nata a Milano nel 1966. Laureata in filosofia, con una tesi dal titolo “Corpo, ragione, passioni nei romanzi libertini di D.A.F. de Sade”, vive a Milano. Con Stampa Alternativa ha pubblicato nel 2012 Comizi d’amore, insieme a Paolo Pedote. Riparare il viola (Marco Saya Edizioni, 2017) è la sua prima raccolta monografica. La sua seconda opera in versi è La logica dei sommersi (Marco Saya Edizioni, 2021).

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