Maria Pia Quintavalla, da “Estranea (canzone)”

Mariapia Quintavalla, Foto dell’autrice

1)
La sensazione del tempo che passava
nello spazio e la lisciava, la pettinava
e arava a lungo,
permase rimase, diveniva cosa,
tangibile in nuove cose, in nuova
vita – se non paura millenaria,
deflagrata e colta fino
alle piu intime essenze e parvori
– cioè vera vita.

Semplicemente senza quel foco, quella
incantevole tenera e scintilla
lei non avrebbe.

***

Oggi più soste,
per tenere e disciplinate cose
predisponevano
il padre madre, lo stuolo tutto
di possenti anime in campagna
( già laghi e campi della sua regione)
e facevano più sola,
ripauperata
la sua diseguagliata prole.

2)
Allora grida e sortilegi, spinte della
vita con le spalle chine e le finestre
chiuse laggiù nell’ombra del fiorito fiume,
che a tratti buono tutto blu
e profondo
le facevano un vuoto (monito).

Allora lei sentiva che poteva
e domenica rifarsi intatta
ricongiungere i due lembi del passato,
e due nel terzo occhio
dimoravano felici.

***

3)
Mietute cose,
di pose e viole una generazione
né dissipata, ma mietuta, osip,
era di altri ami e lontani, ma
al fine secoli qualunque accreditati
di altri linguaggi, specimen, canzoni
( gli avi: nel ’50 i figli del quaranta,
e poi i sessanta).

Ma Io tenevo a dirvi quanto udii
di altre legioni eserciti bambini,
schiere di animule fraterne e fere,
miei vicini, che assai bene
nati, bene protetti e ripagati
dalle stelle in più doni si sentirono
perdutamente stanchi e intrisi
di una storia (babelico
sofferta), stesa al sole
da un corale distratto, decorata
ormai casuale.

e splendidi sentieri, ricchi
e Introvati al novecento ottanta.

Mariapia Quintavalla, da “Estranea (canzone)” Edizioni Puntoacapo, 2022

Maria Pia Quintavalla, nata a Parma, vive a Milano.

I suoi libri: Cantare semplice, Tam Tam‘84, Lettere giovani Campanotto ’90, Il Cantare, Campanotto‘91, Le Moradas, Empiria‘96, Estranea (canzone) Manni 2000, Corpus solum, Archivi‘900, 2002, Album feriale Archinto 2005, Selected Poems, Gradiva 2008, N.Y. China, Effige 2010, I Compianti, Effigie 2013/ ‘15, Vitae, La Vita felice 2017, Quinta vez, Stampa2009, 2018, Estranea (canzone), ristampata e riveduta, Puntoacapo 2022.

Ha curato dal 1985 la rassegna, Donne in poesia/Incontri con le poetesse italiane, sue antologie e rubriche: Scrivere al buio, Le Silenziose, Muse, Autori Resurrezioni , Essere autrice-essere curatrice.

Ha curato convegni: Bambini in rima / La poesia nella scuola dell’obbligo, Atti su Alfabeta 1988, Coppie del ‘900 in poesia/Un canone italiano, Palatina 2018, Parma.

Tra i premi: Cittadella, Alghero Donna, Nosside, Borgomanero, Montano, Città S.Vito, Contini, Alda Merini, Pontedilegno, Città di Como, Europa in versi. Cinquina al Viareggio.

Tra le ultime antologie: Braci a cura di Arnaldo Colasanti, Bompiani 2020, La Poesia italiana degli anni ottanta, IV volume a cura di Sabrina Stroppa, UniTo, ed.Pensa. Pluritradotta (Certa, Une autre poésie italienne, Tubinga Università etc) ha collaborato con musicisti e con la video poesia.

Compare nell’Atlante voci poesia, curato da Giovanna Iorio, e sue installazioni (Londra, Praga, Italia).

Redattrice Menabò, è in Giuria Premio Terre d’ulivi (Riconoscere una storia ). Conduce laboratori di lingua italiana a Lettere, Università agli studi di Milano.

2 pensieri su “Maria Pia Quintavalla, da “Estranea (canzone)”

  1. come lasciare che queste versi scritti in un esperanto nuovo, portino fuori dalle divisioni che segnarono, dopo che le guerre, anche nel 2000, le comunità poetiche. Tramite la partola “canzone” questa magia pare avverarsi, si ara lo spazio e nasce una lingua, cosi come si ara il tempo, e nasce una musica. Anche a-timbrica, dove al plurale dove uomini e donne cercano di liberarsi dal tempo della Storia, già colonizzato, e approdare ri a “un mite mare” a una “zolla” dove ” la vita sola” salvi questa rinascere della canzone.

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