Stefano Bottero, da “Notturno formale”

Stefano Bottero © Nerina Toci 2022

è troppo tardi per tornare a casa.

obliterare
vestiti per gioco come segnalibri
rimandare il momento in cui ti spegni.

mi toglierò il ghiaccio dai capelli,
ti dirò che il corpo non significa niente.

 

*

 

drogarti solo per capire
le ragioni i cani che hai smarrito

nell’inutile che avevi – dentro

carie
che ti tengono sveglio.

adesso – è una gara di resistenza.

leccarti

per indicarti dove sono le mie ferite.

 

*

 

trascurare l’urgente

 

gli occhi socchiusi –

recepire l’alcohol come chiavi di casa il canto

delle iene

la vita breve dei tuoi accendini.

 

*

 

io non ho più mani.
fretta

di camminarti in gola come
scale – quando è tardi
rame

sottratto ai cavi.

Bianca – il tuo sangue non ha direttive
domani non c’è.

 

*

 

 

ti aspettano soltanto cose immobili

oltre il limite di corridoi dove

la colpa fiorisce

e la tua assenza è breve come fuochi artificiali

aritmie a cui appartieni fino al punto in cui

te ne vai via

 

a cullarmi in nuove aspettative.

___________

Stefano Bottero, Cinque poesie da Notturno formale (Industria&Letteratura, 2023)

Stefano Bottero è nato nel 1994. Vive a Venezia, dove svolge un dottorato di ricerca. Collabora con periodici italiani ed esteri come saggista e traduttore. Si occupa di letteratura contemporanea e di estetica. Ha pubblicato la raccolta Poesie di ieri (Oèdipus, 2019) con prefazione di Biancamaria Frabotta per cui ha vinto il Premio Città di Como – Opera prima,  e la silloge Ogni cosa sta per finire nella rubrica di Milo De Angelis in «Poesia», Crocetti, n. 14. Il suo ultimo libro, Notturno formale, è uscito per Industria&Letteratura nel 2023, in dialogo con l’artista Nerina Toci.

 

 

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