L’editoria scommette sull’eBook: entro la fine dell’anno, l’obiettivo è triplicare il mercato. Tra tecnologia, profezie e cultura digitale, il futuro invade Più libri più liberi
Sembra sia proprio l’ EBook, il futuro del verbo leggere. Il mondo dell’editoria, infatti, punta a triplicare entro la fine dell’anno il piccolo mercato del libro elettronico: lo confermano gli ultimi dati dell’ufficio studi AIE presentati a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria in programma fino all’11 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’EUR: le previsioni per dicembre 2011 dicono infatti che il mercato dovrebbe raggiungere i 3milioni di euro (circa lo 0,1% del mercato complessivo del libro), più del doppio, quasi il triplo, rispetto alla fine del 2010 (quando si attestava sullo 0,04%). E, a confermare questa tendenza, la tecnologia irrompe in fiera: dalla “mente allargata” e i social network raccontati da Derrick De Kerkhove ed Edoardo Boncinelli.
Alle nuove frontiere del graphic design presentate da Riccardo Falcinelli nel suo Guardare, pensare, progettare. Neuroscienze per il design. Per poi scoprire che se “il medium è il messaggio”, in un certo senso Marshall McLuhan, l’eReader l’aveva già previsto. Quasi un secolo fa.
I dati dell’ufficio studi Aie delineano un futuro dell’editoria sempre più “in digitale”. Crescono infatti i titoli di eBook italiani: si è passati dai 1.609 di dicembre 2009 ai 6.879 di dodici mesi dopo sino ai 18.816 di fine novembre 2011 (sono il 2,6% dei titoli “commercialmente vivi”; il 35,8% sui titoli pubblicati di varia adulti e ragazzi). Per quanto riguarda i generi, da gennaio a dicembre 2011 raddoppiano i titoli di narrativa italiana, straniera e gialla: i titoli di narrativa italiana in meno di dodici mesi sono cresciuti del 143% (3.039 di fine novembre 2011, rispetto ai 1.249 di gennaio 2011), quelli di narrativa straniera del 111,8% (4.033 contro i 1.904 di gennaio 2011). La narrativa gialla è quasi raddoppiata (da 668 titoli a 1.181), così come la fantascienza e fantasy (da 160 a 279 titoli).
Numeri che vanno a rivoluzionare un settore in cui i numeri sono ancora piccoli: sono infatti solo 342 gli editori di e-book in Italia, mentre, per un confronto, sono 7393 gli editori di libri di carta presenti nel Catalogo dei libri in commercio (Alice). Triplicano i piccoli editori che producono eBook, che diventano 284 con 21 titoli medi in catalogo (erano 94 con 16 titoli medi in catalogo nel 2010). Raddoppiano anche i grandi editori (e marchi collegati): sono 58 con 119 titoli medi in catalogo (erano 37 con 149 titoli medi in catalogo nel 2010).
“Il mercato dell’eBook ha appena due anni di vita ma è comunque un mercato che c’è e che non potrà che crescere nei prossimi mesi e anni – ha spiegato la responsabile nuove tecnologie dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Cristina Mussinelli – la crescita che si intravede è quella tipica dei mercati iniziali, con forti accelerazioni ma numeri assoluti ancora piccoli. Questo è un mercato a cui guardano con attenzione non solo le case editrici più grandi ma anche i piccoli editori, che proprio per la specializzazione della nicchia di mercato in cui operano possono trovare lettori anche al di fuori del mercato italiano”.
Anche l’eBook, dunque, va ad aggiungersi a quei “prolungamenti del nostro essere” descritti dal sociologo belga Derrick De Kerckhove. Che in un dialogo con il genetista Edoardo Boncinelli, La mente allargata: cultura digitale e neuroscienze a confronto, tratteggia gli ormai labili confini tra il “fuori” e il “dentro” noi stessi. Perché se il nostro inconscio digitale è ormai fuori di noi, “esteso” su Twitter e Facebook, i nostri profili sono ormai a disposizione di tutti. E non è solo questione di privacy. Ma di controllo. Proprio nell’era della primavera araba e dell’idea che la tecnologia sia il mezzo per la democrazia.
Un cambiamento epocale che il sociologo dei media Marshall McLuhan – del quale ricorre il centenario dalla nascita – aveva già previsto nel ’62. Proprio al cosiddetto “Decalogo di McLuahn” e alla sua lungimiranza è dedicato l’incontro Le profezie di McLuhan a cento anni dalla nascita, con Alberto Bruzzese, Derrick De Kerckhove, Gianpiero Gamaleri, Michele Mirabella e Marco Pigliacampo. Per scoprire che già cinquant’anni fa, McLuhan aveva definito il computer come il prossimo “sistema di ricerca e di comunicazione”, in grado “migliorare il recupero dell’informazione e rendere obsoleta l’organizzazione della biblioteca”, di svolgere una “funzione enciclopedica” e di trasformarsi in una “linea privata per trasmettere dati”.
Se la tecnologia diventa un’estensione di noi stessi, anche il cervello e i suoi neuroni giocano un ruolo sempre più inaspettato e fondamentale nel design, come spiega Riccardo Falcinelli nel suo libro Graphic design e neuroscienze. Nuove domande per la progettazione visiva, presentato il Sala Rubino. Perché andando a vedere cosa succede nel cervello quando guardiamo e progettiamo, si infrangono anche i miti ingenui e abusati della “creatività” e della “fantasia”.
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