Claudia Piñeiro, ‘Betibù’

E’ appena uscito nelle librerie Feltrinelli il nuovo noir dell’argentina Claudia Piñeiro che dopo il successo del thriller ‘Tua’, torna con ‘Betibù’, una nuova eroina che assomiglia al personaggio dei fumetti Betty Boop. Il giallo, pubblicato da Feltrinelli nella traduzione di Pino Cacucci, quest’anno verrà diventerà un film firmato dal regista argentino Miguel Cohan.

La Piñeiro, è considerata la “dama nera” delle lettere argentine.

IL LIBRO
La Maravillosa è un Country Club, quartiere chiuso e controllato da guardiani e severe misure di sicurezza, con campo da golf e lussuose abitazioni: un microcosmo dove sembra sia obbligatoria la serenità, se non proprio la felicità. Ma la vita del prestigioso club viene sconvolta quando, nella sua lussuosa villa, Pedro Chazarreta viene trovato con la gola tagliata e un coltello in mano. Il presunto suicidio, però, suscita dubbi, e un giornale si ostina a voler approfondire la vicenda. Vengono incaricati di indagare Nurit, detta Betibú, scrittrice, considerata la “dama nera” delle lettere argentine, e un giovane cronistainesperto. I due sono affiancati da Jaime Brena, un altro giornalista molto più navigato, ma messo da parte perché considerato anziano; insieme formano un’improbabile ma riuscitissima squadra d’investigazione. Pian piano il mistero si infittisce, i tre scoprono che la morte di Chazarreta è legata ad altre morti, apparentemente accidentali, di alcuni suoi vecchi compagni di scuola, uniti da un oscuro passato e da un orribile crimine. E ora qualcuno sembra essersi preso il disturbo di vendicare quest’antica hybris. Chi si nasconde dietro questa intricata faccenda?

Claudia Piñeiro, 51 anni, è anche drammaturga e sceneggiatrice, fra i tanti premi è vincitrice del ‘Clarin’ con il romanzo del 2005 ‘Le vedove del giovedì’ pubblicato da Il Saggiatore. Dopo i crimini in famiglia raccontati in ‘Tua’, in questo giallo dove sono molte le punte di divertimento e in cui si insinua una leggera critica alla società argentina, ridicolizza il nuovo modo di fare giornalismo e letteratura. “Non scrivo più questi articoli perché scrivere quello che dovrei scrivere mi fa paura, e scrivere qualcos’altro mi fa vergognare” dice Betibù alla fine delle indagini per un giornale locale.

1 pensiero su “Claudia Piñeiro, ‘Betibù’

  1. Betibù pag.89 “Mi permette il bagagliaio? e tralascia il verbo. Quale sarebbe il verbo? Vedere,aprire,guardare? Perché l’altro capisce e acconsente? Non esistono verbi taciti…Chi ha rubato quei verbi a quelli che sono rimasti senza verbi e neanche lo sanno?” Grande giallo avvincente, ma grandissima è l’autrice che non perde mai occasione di riflettere sulla vita, sulla lingua sparita, sulle donne:viste dagli uomini e da se stesse. Io il libro non l’ho ancora finito, ma è uno di quelli che vorresti non finisse mai. Avevo già letto “Tua” e mi era già piaciuto moltissimo ma Betibù è davvero straordinario. Claudia sei bravissima! Grazie

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