Ci sono prosatori che proprio nelle lettere raggiungono una sorta di perfezione assoluta: riuscendo, nel breve volgere di una frase, a toccare vertici di bellezza e di intensità. Che la Campo sia uno di essi lo hanno dimostrato le Lettere a Mita e Caro Bul: e questo terzo pannello dell’epistolario, che raccoglie le lettere scritte agli amici del periodo fiorentino, ne è una conferma. Nel 1956 Cristina è costretta ad abbandonare Firenze per Roma; e gli anni romani saranno costantemente pervasi dal ricordo struggente di quel giardino incantato che era la cerchia degli «amici d’infanzia»: Piero Draghi, Mario Luzi, Anna Bonetti, Venturino Venturi, Giorgio Orelli. A tutti loro scrive dal suo «esilio» parole di nostalgico affetto («C’è con voialtri, nell’aria, gusto di latte»); ma il più rimpianto è senza dubbio Gianfranco Draghi, quel Gian che guarda ai suoi stessi «fari» (i più luminosi: Hofmannsthal e Simone Weil), lo scrittore e poeta di cui ammira la personalità e l’opera, l’amico che «conosce sempre, sottilmente, il disegno del tempo, e trova la parola magica da incidervi».
A lui una Cristina ancora dolente per una pena d’amore chiede di assicurarle «che la felicità esiste», ma anche di impegnarsi a favore di Danilo Dolci (come sta facendo lei stessa); con lui parla di Roma, che va scoprendo con meraviglia, delle sue letture (Montaigne, Lawrence, l’amatissimo Auden, ma anche Pasternak, e Il Gattopardo), dei suoi momenti bui e dell’importanza della loro amicizia nella sua vita. Per ogni corrispondente la Campo trova un’intonazione diversa, quella che ritiene la più opportuna, la più esatta – ma sempre (che assuma il timbro argentino della Pisana o quello più cupo della Donatrice Portinari) la sua voce suona alle nostre orecchie con una giustezza e una limpidezza incomparabili.
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Cristina Campo
“Il mio pensiero non vi lascia”
A cura di Margherita Pieracci Harwell
Biblioteca Adelphi 2012
Letteratura italiana, Epistolari
€ 24,00
abbiamo pochi e intensi scritti di Cristina Campo e per “il mio pensiero non vi lascia ” grazie a Margherita Pieracci Harwell
Una poetessa che adoro ma che purtroppo ho scoperto tardi.
Ma non è mai troppo tardi
Come era dato aspettarsi, avendo letto i precedenti epistolari di Cristina Campo,” IL MIO PENSIERO NON VI LASCIA” è bellissimo ed ha pure una marcia in più costituita dalla curiosità promossa dalla lettura di quanto e come scrivesse la Campo a Gianfranco Draghi.
Ad incuriosire e a muovere interesse non è infatti la qualità della loro amicizia, tema caro agli appassionati del genere, ma la “particolarità” dell’interlocutore che viene fuori dalle parole che Cristina Campo gli riserva nelle sue missive: i commenti su letture ingorde di opere di Draghi che loda con entusiasmo e il contrasto stridente dei più preziosi ossimori fra la modestia personale e la giusta pretesa di adeguata considerazione per quanto fino ad allora prodotto, tanto e del meglio, tale e quale ad oggi seppure dopo tante vite, pare destassero particolare interesse nella Campo che sembra avere con lui uno scambio alla pari e non certo e non solo per parità anagrafica…
Spesso sembra si trattasse di pura ammirazione per quell’uomo del futuro e come tale coniugabile sempre al presente in qualsiasi tempo, anche oggi per chi vorrà fare la stessa esperienza di Cristina Campo, e molto modestamente anche la mia, e meravigliarsi per la rara qualità dell’opera di Gianfranco Draghi tuttora davvero troppo poco conosciuta e riconosciuta.
ANTONELLA SENSI
Adoro Cristina Campo. Sto leggendo la biografia pubblicata da Adelphi.