Emily Dickinson Rosso, purpureo, scarlatto Edizioni L’Obliquo 2011 (13 euro).
Di questo volumetto sono stati ultimati presso la tipografia Grafiche Artigianelli trecento esemplari, cento dei quali contengono, fuori testo, un’opera di Ettore Spalletti.
Versioni e cura di Anna Cascella Luciani. Testo originale a fronte.
—-
Emily Dickinson (Amherst, Massachussets, 1830-1886), una delle voci più alte della poesia angloamericana, ci ha lasciato oltre 1700 poesie – 1775 è il numero esatto – inedite al tempo della sua morte meno un mazzetto più esiguo delle dita di una mano. Ora che il tempo, le edizioni critiche, gli ampi e numerosissimi studi, le traduzioni, la molteplicità dei lettori nelle più svariate parti del mondo, hanno fatto raggiungere ad Emily Dickinson, e ai suoi versi, quanto lei aveva immaginatoavrebbe potuto accadere – “Se la fama mi appartiene non riuscirò a sfuggirle”, scrisse in una delle sue lettere -, la pensiamo nella sua stanza, seduta al suo scrittoio, nella casa di Amherst, solo intenta a trascinare nel passo dei suoi versi le sillabe purpuree della sua poesia. La cui scaturigine – come è sempre per la poesia quando è tale – non avrà mai un punto finale, offrendosi, di volta in volta, alla lettura di tutti noi.
—-
Anna Cascella Luciani (Roma, 1941) ha raccolto la sua opera poetica in Tutte le poesie (1973-2009) per i tipi di Gaffi Editore in Roma, 2011
—-
658
Whole Gulfs – of Red, and Fleets – of Red –
And Crews – of solid Blood –
Did place about the West – Tonight –
As ‘twere specific Ground –
And They – appointed Creatures –
In Authorized Arrays –
Due – promptly – as a Drama –
That boes – and disappears
—
Interi golfi – di rosso, e flotte – purpuree
ed equipaggi – di solido sangue –
circumnavigarono l’Occidente – stanotte –
come fosse l’area del bersaglio –
—
Ed essi – designate creature –
in schiere autorizzate –
dirette – veloci – come un dramma –
che si inchina – e scompare –
Ma perche’ non si traduce quello che e’ scritto?
Quando tutta la forza, l’originalita’ della poesie di Emily Dickinson consiste nel suo cogliere il momento senza grammatica, senza ortografia…con respiri e pause e parole che al pensiero si associano nella calligrafia.
Adriana Feoli
Mi ero già chiesta, mesi fa, il motivo dei dubbi, o meglio, della domanda, nel commento. A.C.L. (dove è riportata la versione italiana della poesia di E. Dickinson, non deve esserci, tra le due strofe, il segno della lineetta).r