Pablo Picasso, Max Beckmann, Willem de Kooning: lo sguardo sulle donne, in 95 tele, di tre tra i più noti artisti del secolo scorso è in mostra dal 30 marzo 2012 nella Pinacoteca della modernità di Monaco di Baviera, in Germania.
Tra le opere esposte nelle cinque sale dedicate – in gran parte prestiti di altre case d’arte o di collezionisti privati -, tele celeberrime come ‘L’abbraccio’ di Picasso, ultimo dipinto del maestro spagnolo, la ‘Donna col mandolino’ di Beckmann o la ‘Donna V’ – Woman V – (nella foto) di de Kooning (1952-53) National Gallery of Australia).
Sono molto diversi gli sguardi sull’universo femminile dei tre maestri, ha spiegato durante la presentazione dell’esposizione la curatrice Carla Schulz-Hoffmann, che con questo ‘climax’ prende commiato dalla Pinacoteca dopo anni di intenso quanto proficuo lavoro.
Le donne di Beckmann (1884-1950) costituiscono un punto fermo e alternativo all’espressionismo travagliato dell’artista, ha considerato la curatrice, la promessa di un mondo migliore.
Mentre per il “macho” Picasso (1881-1973) la figura femminile rappresenterebbe un “piano di riflessione” su cui il maestro spagnolo ha elaborato “l’intero spettro esistenziale delle proprie esperienze fondamentali”.
Per Schulz-Hoffmann “i quadri con soggetti femminili di Picasso sono specchio dell’artista”, sposato due volte e con una lunga storia di fondamentali quanto tempestose relazioni amorose, da cui sono nati quattro figli.
Molto diversa, invece, la femminilita’ trasfigurata di de Koonigs (1904-1997), nei cui dipinti astratti “la donna diventa paesaggio e il paesaggio diventa donna”. Per il pittore e scultore olandese, sprezzante nei confronti del mondo femminile, resta centrale la trasformazione di emozioni e sensualità in colori.
Ma tra le donne dipinte dai tre artisti, riconosce Schulz-Hoffmann, c’è un tratto comune: la forza, l’autonomia, la “contraddizione dell’ideale comune di bellezza femminile”, che le libera dalla dicotomia classica e soffocante di sante o puttane, icone o oggetti di desiderio.
Per il direttore generale del museo pubblico bavarese, Klaus Schrenk, l’esposizione rappresenta un “evento particolare”: mai nella storia della Pinacoteca della modernità era stata organizzata una mostra tanto grande e costosa.
L’esposizione rimarrà aperta per il pubblico fino al prossimo 15 luglio, e gli organizzatori sperano di superare il record di 165mila biglietti staccati per la retrospettiva sull’artista tedesco Neo Rauch nel 2010.