Mancano pochissimi giorni, alla proclamazione del vincitore del Premio Calvino 2012, che si conferma per essere ‘un serbatoio di talenti’. La Cerimonia di premiazione della XXV Edizione del Premio avrà luogo venerdì 4 maggio alle ore 17, 30 presso il Circolo dei Lettori, a Torino. Interverranno i giurati Renato Barilli, Massimo Carlotto, Fabio Geda, Melania Mazzucco, Giorgio Vasta.
L’incontro sarà condotto da Stefano Salis.
.
L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione CRT e dalla Provincia di Torino, con la collaborazione del Salone Internazionale del Libro di Torino.
Saranno presenti i finalisti
.
Simona Baldelli, Evelina e le fate
Marco Campogiani, Smalltown boy
Riccardo Gazzaniga, A viso coperto
Simone Giorgi, Il peggio è passato
Eugenio Giudici, Piccole storie
Paolo Marino, La casa di Edo
Michela Monferrini, Gennaio come
Fabrizio Pasanisi, Lo stile del giorno
BIOGRAFIE DEI FINALISTI
.
Simona Baldelli nasce a Pesaro il 29 maggio del 1963. Dopo il liceo si trasferisce a Bologna dove passa due anni alla Scuola di Teatro. Con in tasca un diploma d’attrice. gira un po’ qua ed un po’ là per l’Italia lavorando in diverse compagnie. Ha fondato un’associazione (Punto Com) con la quale progetta e organizza eventi di cultura e spettacolo. Vive a Roma ormai da vent’anni.
.
Marco Campogiani (1969) è nato e cresciuto a Urbino. Ora sposato, con un figlio, vive a Roma. Si è laureato in Filosofia e ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia del Linguaggio sotto la guida di Tullio De Mauro. Sceneggiatore e regista, ha scritto (con Giovanni De Feo) e diretto il film La cosa giusta. Il suo soggetto Liscio, già coronato del Premio Solinas, è diventato un film che è poi stato vincitore nella sezione “Alice nella città” del Festival Internazionale del Film di Roma 2006.
.
Riccardo Gazzaniga fa il poliziotto da 15 anni, ne ha 35. Dal 2004 lavora nella caserma di Bolzaneto a Genova, la sua città, alternando l’ordine pubblico alla gestione di una biblioteca unica nel suo genere. Ha vinto il premio “Orme Gialle”, è stato due volte finalista al “Mystfest” e ha ottenuto altri premi minori. Ha scritto un romanzo di vampiri segnalato al Calvino 2011. Il suo ultimo romanzo, A viso coperto, in concorso quest’anno al Calvino, ha invece come protagonisti ultras e celerini.
.
Simone Giorgi è nato Roma il 30 aprile 1981 ed è laureato al Dams. Oltre al precariato ordinario, ha lavorato come sceneggiatore, autore di teatro e di biografie su commissione. Attualmente sta terminando la stesura del suo secondo romanzo.
.
Eugenio Giudici è nato nel 1950 e vive a Milano. È laureato in architettura, ha lavorato per tredici anni in ambito pubblicitario. E’ poi passato al mondo della moda e dell’abbigliamento nel settore marketing, produzione, direzione industriale in Italia, Cina e Germania. Infine ha deciso di chiudere con tutto per dedicarsi a quello che da sempre voleva fare: affrontare la sfida di raccontare e di scrivere.
.
Paolo Marino, 44 anni, vive e lavora a Piacenza. È giornalista professionista per il quotidiano “Libertà” e si occupa prevalentemente di cronaca nera e giudiziaria. Laureato in Scienze Politiche all’università di Bologna, ha studiato un anno allo University College di Londra.
.
Michela Monferrini è nata a Roma nel 1986. Laureata in Lettere moderne e giornalista pubblicista, è stata finalista al premio “Subway 2005” nella sezione Poesia e al premio Campiello Giovani 2008. Ha curato due testi di saggistica letteraria: Quasi un racconto. La narrativa di Antonio Debenedetti (Edilet, 2009) e Walter Mauro, La letteratura è un cortile (Perrone, 2011). È istruttrice di nuoto.
.
Fabrizio Pasanisi è nato a Napoli nel 1957 e risiede a Roma. È laureato in Psicologia e specializzato in Giornalismo e Comunicazione di massa. È giornalista professionista. Ha lavorato per la Rai, Euronews e Adnkronos e, in campo editoriale, per De Agostini, Laterza, Mondadori, Sellerio. È stato finalista, con il romanzo Democrito, al concorso “Il mio libro” 2011. Attualmente è autore per gli Speciali di Superquark curati da Piero Angela.
.
IL PREMIO ITALO CALVINO
.
Il Premio è stato fondato a Torino nel 1985, poco dopo la morte di Italo Calvino, per iniziativa di un gruppo di estimatori e di amici dello scrittore, tra cui Norberto Bobbio, Natalia Ginzburg, Lalla Romano, Cesare Segre, Massimo Mila e molti altri. Calvino, com’è noto, svolgeva lavoro editoriale per l’Einaudi (di cui è testimonianza il volume I libri degli altri, Einaudi, 1991): l’intenzione è stata quella di riprenderne e raccoglierne il ruolo di scopritore di nuovi autori.
Il Premio si propone, in breve, di svolgere un ruolo di mediazione tra l’universo degli scrittori inediti e il mondo dell’editoria, del pubblico e della critica. Il Premio Italo Calvino guarda al futuro, segnala e premia opere prime inedite di narrativa. Non ha voluto – consapevolmente – definire una propria linea critica, né privilegiare stili, forme e contenuti: l’interesse è unicamente per la qualità della scrittura e per l’emergere di nuove tendenze.
Le Giurie del Premio, ogni anno diverse, sono sempre costituite da critici letterari, storici della letteratura, scrittori e operatori culturali tra i più rappresentativi della scena culturale italiana: Natalia Ginzburg, Cesare Segre, Cesare Cases, Vincenzo Consolo, Jacqueline Risset, Antonio Moresco, Ezio Raimondi, Marino Sinibaldi, Marta Morazzoni, Laura Pariani, Tiziano Scarpa, Silvia Ballestra, Paolo Nori, Carlo Lucarelli, Antonio Scurati, Lidia Ravera, Franco Cordelli, Pietro Grossi, Natalia Aspesi, Valeria Parrella, Gianrico Carofiglio, Nicola Lagioia, Michela Murgia, per citarne solo alcuni.
.
IL PREMIO CALVINO E GLI EDITORI
.
Il Premio Calvino si rivolge dunque agli scrittori esordienti e inediti, per i quali non è facile farsi conoscere dalle case editrici. La creazione di rapporti fecondi e produttivi tra queste due realtà è uno dei suoi obiettivi più ambiziosi, e possiamo dire sia stato in buona misura raggiunto. Non a caso ogni anno è presente alla cerimonia di Premiazione un pubblico selezionato, composto di operatori culturali, editori ed editor. È questa l’occasione del loro primo contatto con i nostri finalisti e di qui iniziano ad intrecciarsi i rapporti che potranno portare alla pubblicazione.
Il successo del Premio Calvino, in particolare negli ultimi anni, è testimoniato dall’alto numero di testi finalisti e segnalati entrati nei cataloghi delle più prestigiose e interessanti case editrici. Tra queste si contano i grandi marchi storici, come Bollati Boringhieri, Baldini Castoldi Dalai, Einaudi, Feltrinelli, Frassinelli, Guanda, Marsilio, Mondadori, Mursia, Rizzoli, e pure le tante altre sigle attente alla qualità e alla ricerca letteraria che caratterizzano ormai da tempo il panorama editoriale italiano, come Alet, Elliot, e/o, Limina, Il Maestrale, Marcos y Marcos, minimum fax, Nutrimenti…
Sul percorso di questi libri sconosciuti, che emergono grazie al Premio Calvino, si è espressa Mariapia Veladiano. Come postilla a La vita accanto, vincitore della XXIII edizione e pubblicato da Einaudi Stile Libero, scrive: “Ringrazio il Premio Calvino. Ogni anno un bel mondo di persone, per amore della scrittura, generose del loro tempo, leggono e leggono in cerca di narrazioni che possano essere condivise con chi frequenta il mondo dei libri. Da loro questo romanzo è stato riconosciuto”.
Tra i “nostri” autori ormai affermati, ricordiamo Susanna Tamaro, Marcello Fois, Francesco Piccolo, Fulvio e Luisa Ervas, Paolo di Paolo, Paola Mastrocola, Rossella Milone, Dario Buzzolan, Flavio Soriga, Martino Ferro, Giusi Marchetta, Mariapia Veladiano.
.
COME FUNZIONA
.
Alla scadenza del bando, i manoscritti vengono ripartiti fra i lettori e comincia la maratona in solitaria, testo per testo, con carta e matita a fianco per segnare riflessioni, opinioni e giudizi. Di ogni libro letto si redige una scheda di lettura, che dopo gli opportuni ritocchi e gli scambi di vedute con gli altri componenti del Comitato di lettura, verrà inviata (comunque, dopo la Premiazione) a ciascun concorrente.
Esaurito questo giro iniziale, si svolge la prima riunione, durante la quale ogni lettore illustra i risultati del proprio lavoro, e quindi si procede allo scambio dei manoscritti e delle schede di valutazione.
Dalla seconda riunione in poi incominciano le discussioni – talvolta serrate – sui testi letti. Si intrecciano i giudizi, si rincorrono le motivazioni di merito o di demerito, si scambiano ulteriormente i manoscritti, fino a quando, per ogni testo, si giunge ad emettere un giudizio condiviso. Con il procedere delle riunioni diminuisce il numero dei manoscritti da scambiare e da giudicare, fino a quando la cerchia si restringe alla rosa dei testi “finalisti”. Questi, in genere una decina, corredati da una scheda, sono a questo punto pronti per essere inviati alla Giuria, composta da cinque personalità del mondo letterario (scrittori, critici, operatori culturali), diverse ogni anno. Sarà questa Giuria a definire il vincitore e a segnalare altre opere degne di interesse.
.