Vivian Lamarque inaugura il primo ciclo di conversazioni con i poeti contemporanei “Per il verso giusto”, un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino per Radio Uno e in onda ogni mercoledì fino al 5 settembre 2012 dalle 5.40 alle 6:00.
Vivian Lamarque è nata a Tèsero, in provincia di Trento nel 1946. La sua storia assomiglia a un ‘romanzo familiare’: ha avuto due famiglie una di genitori naturali, l’altra di genitori adottivi, che le hanno lasciato in eredità tre cognomi. La sua poesia si distingue per una particolare trasparenza del linguaggio e nasce dall‘autobiografia… Poeta tra le più affermate in Italia, ha scritto centinaia di poesie e di fiabe. L’Oscar Mondadori che raccoglie tutti i suoi libri di poesie ha venduto circa 16 mila copie fino ad oggi.
Qui sotto “Per il verso giusto” Incontri con i poeti contemporanei di Luigia Sorrentino
Radio Uno, puntata del 4 luglio 2012 con Vivian Lamarque
[flv]http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/06/lamarque_28062012.mp4[/flv]
‘Per il verso giusto’, incontri con i poeti contemporanei è un programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino poeta e giornalista di Rainews per Radio1. Va in onda tutti mercoledì dalle 5:40 alle 6:00 dal 4 luglio e fino al 5 settembre 2012. Tra i protagonisti di questo primo ciclo di incontri, alcuni dei più importanti poeti italiani: Mario Benedetti, Milo De Angelis, Giuseppe Conte, Maurizio Cucchi, Biancamaria Frabotta, Mariangela Gualtieri, Vivian Lamarque, Elio Pecora, Valentino Zeichen con una sola eccezione: una poeta della generazione degli anni Sessanta, Nadia Agustoni che oltre a lavorare su tematiche civili molto importanti, come quella del lavoro in fabbrica, rappresenta la continuità nella tradizione poetica italiana.
Il nucleo tematico della trasmissione è l’autobiografia raccontata attraverso la lettura del poeta che porta dentro di sé il mondo in cui è maturata l’opera poetica.
L’inzio è strordinario: Vivian Lamarque,che non conoscevo, un poeta di una trasparenza disarmante, che, tuttavia, sottende una ricchezza e una profondità complesse e struggenti. Direi che la sua qualità distintiva è proprio la capacità di esprimere molto con “povertà” di mezzi, con semplicità d soluzioni. Infatti la percezione della sua odissea esistenziale ci è interamente comunicata, e ci resta dentro ad ogni sua poesia. Con quell’ascoltatore, si potrebbe dirle: “Ma che poesia è questa, si capisce tutto!?” Rispondo: il mistero della poesia non necessariamente deve risiedere nella complessità della sua scrittura, a volte, nel “buio” dei suoi meandri gelosamente “di confine”, ma può risiedere proprio nella trasparenza capace, ovviamente, di creare “rimandi” ad altro, a un altrove…
L’apparentamento con la poesia della Szymboska ci può stare, ma il premio Nobel, a mio vedere, presenta una “trasparenza” di maggiore e più varia complessità. Se mi si passa l’ossimoro. (Tuttavia,della Lamarque, conosco solo i pochi versi trasmessi.
Un complimento a Luigia Sorrentino, per la presentazione lineare, asciutta, “deferente”. L’intermezzo musicale di qualità è felice.
cari amici della poesia,
sono felice che oggi Vivian Lamarque sia entrata nelle vostre case, in alcune, addirittura per la prima volta.
C’è bisogno di ‘fare memoria’, di ricordare, insomma, chi alla poesia ha dato tutto e dalla poesia ha preso tutto.
Vivian Lamarque è un esempio lampante di ‘autobiografismo’ e poesia. Lei si è ‘salvata’ grazie alla poesia, ha trovato una sua integrità, un’identità che nessun altro avrebbe mai potuto darle, nessuna altra ‘madre’ o ‘padre’ intendo dire. Ecco perché c’è trasparenza nella sua poesia. C’è l’equilibrio tra il mondo reale e il mondo immaginato. Non si può vivere solo di realtà o solo di immaginazione. Questo ci dice Vivian Lamarque, che ci indica una strada per trovare un equilibrio, un centro, profondissimo.
Complimenti a Luigia Sorrentino per aver realizzato una interessante intervista ad una straordinaria poetessa italiana che indubbiamente è la “nostra” Szymboska. Sono certa che i tantissimi lettori di Vivian Lamarque saranno felici di averla ascoltata come lo sono io.
Gentile Luigia, mi farebbe piacere (forse anche ad altri)se pubblicassi le poesie di Lamarque, lette nella radio-intervista (o altre). Grazie
Gentili amici della poesia,
la poesia è necessario (per amor dei poeti) anche comprarla.
Alcuni autori non possono mancare nella nostra liberia. Ogni tanto è necessario liberarsi del vecchio e aggiungere il nuovo!
Non mancheranno occasioni per postare le poesie di VIVIAN LAMARQUE.
non so perdonarmi di aver perso in diretta tv l’intervista alla mia poetessa preferita:così delicata e dura al tempo stesso verso i sentimanti umani. Da dieci anni ormai il suo libro ha il suo posto riservato sul mio comodino,perchè la purezza e la verità delle sue parole mi è stata e mi è sempre di grande consolazione.Continuo a regalarlo ad amici e conoscenti,perchè dopo aver letto su “Avanguardia” la sua “poesia illegittima” sono rimasta folgorata dalla raccolta “Poesie”.Ogni tanto agli amici FB mando qualche sua poesia (ce ne sono di adatte a tutte le occasioni) e ci faccio la mia (porca) figura.Anche a scuola ho fatto apprezzare le sue poesie,per fortuna qualche antologia le iserisce.Come avere informazioni su altre pubblicazioni? Per esempio “Gentilmente” Vivien con la sua dolorosa saggezza è la miglior cura per ogni cuore.Grazie.
cara luigia ciao (sono un poeta bolognese anti bertoni) ho letto oggi alcune poesie di vivian lamarque e vorrei farle i complimenti perchè mi sono piaciute a differenza di altre di altri autori presenti al festival di modena che mi sembran veramente dei bricoleurs della rima…e siccome non ho facebook e non ha un sito glie li faccio qui nel tuo spazio perdonami e ti saluto
ciao
“ La Sposa”
Sei entrata in Chiesa
Illuminando
Il volto della madonna d’Anglona
“Demetra”
Sposa bella e solare
Portando in dono
“Il cesto delle spighe feconde”;
Secoli di dipinti del Messia
Hai scolpito sul viso
Del tuo Sposo-
Raggi del divino
Si sono frantumati
E mille sorrisi
Hai donato
Lasciando tutti vibrare
Nell’attimo del vostro si d’Amore,
Nel canto dell’usignolo
L’Ave Maria continua
E arriva il tramonto
Caldo e divino a scolpire
Un cuore soltanto.
Con due anime fuse
E unite per sempre.
Anniversario
Scompaiono le tue forme Madre
E nel contemplare il mare
Ritorna la tua Essenza
Che luminosa riposa
Al cospetto di Dio.
Scompare il mio Io fanciullo
Che cerca fra gli alberi
“L’albero della Vita..”
E cadono le case
Come brandelli
A picco nel mare.
O beata illusione
Galleggia “la Casa”!
Fatta di pietre antiche
E l’attimo del tuo Soffio Vitale
Vola dal tetto
Come gabbiani.
E vola nella nostalgia..
Una Chimera
Che respira il profumo
della tua Essenza Madre
Immutata nel tempo
(Rubata al Signore..)
Per ricordarti per Sempre.
L’ombra del veliero
L’ombra del veliero
Naviga nel sogno;
Filtra il vento sotto pannelli
Di luce
E caldo il legno
Trasuda il ritmo della vita.
Pallida l’anima
Cancella l’essenza
E l’oro del destino
Colora l’unica pagina
Del tempo:-
Sarà stata forse l’ombra del veliero?
E’ notte fonda
Una lanterna accesa
Segna la notte
E una luce cadente
Illumina il tramonto della vita
Un marcato miscuglio di colori
Vibra dentro cellule antiche
E la mia forma
Si sfalda sul fondale del mare
Richiama in discussione
La morte Pirandelliana.
L’albero di Primavera
Da lontano l’albero della “Primavera”
Sorride infreddolito
E cadono copiose le gemme insicure
Sulla Pandosia pagana.
L a neve si nebulizza
Sui resti di un casale antico
E una grigia giornata di silenzio
Rende il cielo opalino
E offusca i ricordi.
E piano aeree
Pullulano la coscienza
Vetuste immagini
Del Medioevo.
Il canto del merlo
Si desta felice vicino l ‘aurora
Declama i versi dell’Apocalisse
Nel l’ottagonale Castello
Della discendenza di Davide.
Preghiera di una madre
Signore ..vorrei
Che dai loro cuori
La mia ombra svanisse
Tanto il mio cuore
Ha sofferto le pene.
Signore.. vorrei
Che dal mio cuore “di madre”
“Le rondini “annunciassero
La Primavera della loro nascita.
Signore.. vorrei
Che l’anima mia
Fosse l’ Estate di un alba..
Dove oblia l’essenza di una madre
I n Veglia delle sue rondini
“In eterno ritorno
Alla destra di Dio Padre.”