“Mi piace l’idea di una poesia che non sia solo parole che vanno a capo ogni tanto. E la rima non è un obbligo ma soprattutto non è un difetto. Apparentemente la poesia ci circonda nascosta, almeno secondo le statistiche sui milioni di italiani poeti. Ma la poesia sta più negli occhi di chi legge. Meglio tentare un volo fuori della spontaneità informale, per non confondere l’ispirazione con il conato. Maneggiando le fatiche di tutti con sequenze di suoni, mischiando rimandi alti e incoercibili realtà. Sapendo che la vera epica è la nostra quotidiana.”
di Paolo Bonfiglio
Musa Suo Malgrado
Sai, ero all’argine della tua voce,
munto un tempo rado ma già da immaginarci
gheriglio e guscio, insieme noce,
dove chi protegga chi non è da dirci.
Ma col zigzagare di profumata lepre, intanto,
m’hai intrigato nella scia tanto d’annegarci,
e se sia pure l’essermi di nuovo preso un vanto
(nel mezzo del cammin della mia vita!),
vedo che ottenere l’intero del tuo incanto
ha la trama più malamente ordita:
perché se non amo aggirarmi col fucile, così
non so magliar la rete a confonder lunghe dita
che calmerebbero sul nascer la mia bile.
E (gracile imbarazzo) ecco il ‘pacco’: e così il patetico
anche su questa scia, raggelata e fatta vile
senza che freddo e neve siano più anestetico
di questo o qualche altro lemma,
nel subbuglio tormentato, tormentoso e critico
per cui almeno ti ringrazio, ultima e tuttora gemma
che m’imbecchi, sbiancando un timido suggerito ardore
come vi avessi sparso del salgemma.
Lucidità! Che ho e non uso per un cuore
minato dal soffio velleitario dell’aedo
e candido da potere quell’infruttuoso ‘fioreafiore’,
rima più immediata che stavolta mi concedo
per colei che – non stata – è già fuggita via.
‘Tanto che in mezz’ora me la cavo, credo.’
gli avrai detto, con piccola coscienza ria.
Ma quante volte (delusione) sei caduta, sbirciando l’orologio,
dall’impeccabile contegno da scansia
in cui t’avevo già scoperto ancora un altro pregio;
fulgida nel conversare insulso che ho forzato
pur dietro perso, malgrado il tuo retaggio regio:
oh lucidità, che mi avevi inutilmente consigliato.
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Raggio di fiore, allora, guarda: si fa largo il vento,
cercalo, lì nella tua criniera di riparo incaricato,
ascoltalo, e l’affrancherà frusciando lento
da sguardi intrappolati, allontanati belli.
Ascoltalo, gustane ogni sfumato accento
e asciugali quei tuoi capelli
delle rosse inezie che sgorgano insistenti
dacché immagino, notte e giorno pari orpelli,
una danza fantasmagorica di spasimanti,
insomma intorno a te il carosello più gioioso
di fidanzati, pretendenti, amanti,
lontano dal mio girotondo spento, nemmeno decoroso.
Perdona, raggio di fiore, se ancora ci ho intravisti
intrecciati fatalmente (miraggio mio e noioso)
come fugaci venti cardinali e opposti
per diverse direzioni nell’unica corrente,
come s’al ‘sei e sarai’ non dovessi sostituire ‘fosti’.
Perché non muovi solo la mia mente,
spiga al vento e vento e spiga,
dolce puledra indipendente
ora ai dolci ceppi di un altro fortunato auriga.
Ma se, come il fiore è scosso dall‘insetto,
fremessi d’un rimpianto, allora le emozioni messe in riga
per ogni valle potresti sprigionarle, per ogni letto,
quando per te ha ondeggiato il mio respiro.
sia tu sola vento: ch’io torni prato soffice ed inetto,
vispo ora e pronto come d’inverno il ghiro.
Caddi, raggio di fiore, e se alla tua fontana bevvi
(che modi da meló! si direbbe in giro)
fu così: come dal basso frequenta l’alto il caddy
il critico impotente la grande attrice,
e bevvi avanti che capissi, per quel poco che non t’ebbi,
quanto avrei rischiato di renderti infelice.
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Paolo Bonfiglio, è nato a Milano, dove vive, nel 1961.
Ha vinto un premio al Garcia Lorca di Torino e avuto una segnalazione al Corciano di Perugia. Qualche testo qua e là è finito su riviste e antologie. Per la prosa, ha pubblicato (non a pagamento) una raccolta di racconti – Tradimenti – con Carabà di Milano. Ha scritto e prodotto – Ghana Blog – un resoconto di un viaggio in Africa per un’iniziativa no profit (www.rayfoundation.com). Entrambi disponibili anche in formato ePub. Lavora come consulente di direzione.