Letture
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“Loro” di Marco Boietti, Edizioni Blu di Prussia, 2013
dalla PREFAZIONE Eugenio Rebecchi
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Se, ad una prima occhiata, il dialogo tra un “lui” ed una “lei”, su cui e’ impostato il lavoro, potrebbe far pensare ad una sceneggiatura, in realtà si tratta di un’opera poetica “tout court”. Sì, è vero, c’è un diverso modo di rappresentare la poesia,c’è una nuova elaborazione della stessa rispetto alle prove forniteci da Marco Boietti in libri precedenti. Ma ciò non toglie nulla alla liricità del verso; la poesia resta tale anche dopo il tentativo, riuscito, di darle un taglio inconsueto. L’Autore ha voluto cercare strade nuove, in quanto ad ar- chitettura contenutistica e di forma, spinto da una apprezzabile curiosità d’artista e dal lecito desiderio di rinnovamento espressivo. Intesi, questi, come potenti propulsori in grado di produrre una spinta dinamica volta al raggiungimento di una diversa cifra stilistica di scrittura.
Va, comunque, osservato che “loro” potrebbe prestarsi benissimo ad essere interpretato in chiave recitativa. Per introdurre i due protagonisti e la loro storia, Boietti usa l’espediente del libro trovato in un baule tra vecchi mobili ammassati in un terrazzo. Si sviluppa, quindi, un dialogo poetico tra i due amanti che vivono la loro vicenda in un gioco di rimandi in cui si alternano presenze e assenze, desiderio e appaga- mento, sensualità ed astrazione. Le immagini sono sceltissime, molto curate; la scrittura ha una sua finezza d’assieme, un andamento elegante. Ed armonioso risulta il dipanarsi della storia pur nel precipitoso susseguirsi di un dialogo serrato ed incalzante. Gli originali guizzi espressivi, l’audacia delle similitu- dini, le fantasiose invenzioni di accostamenti lessicali trascinano il lettore in un ambito di estrema gradevo- lezza. I toni appaiono delicati e si avverte una leggerezza d’assieme pur nella solida rappresentazione di sentimenti forti, autentici, dichiarati. L’Autore usa una riguardosa compostezza, evita schiamazzi anche quando la situazione tende a drammatizzarsi perchè lascia intravedere che un amore così difficile tra l’allieva e l’insegnate si concluderà con una separazione definitiva. Tema d’amore, quindi, interpretato con sapienti pennellate che marcano, tanto la tenerezza dello spirito, quanto il desiderio di fisicità e sottolineano l’incanto di momenti intensissimi in un continuo e prolungato cercarsi l’un l’altro come soltanto una motivazione d’amore può contemplare e giustificare.
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da “loro” di marco boietti, Edizioni Blu di Prussia, 2013
lui
Nei ricami dei sette cieli
avanza il carro del tempo
con le ruote a falce
tra seduzioni di blu
che non hanno identità.
Cresce il desiderio
di essere lassù
tra l’alito della notte
che dona sapore
alle stelle.
Nello spazio sconosciuto
la leggerezza del volo
incontra lievitate evanescenze,
confine di nuova terra.
*
lei
In quel collegio
scorre il fiume sonnolento,
vorrei sciogliermi come ghiaccio
per fuggire sotto la porta
abbandonare lo spirito
nel freddo del letto.
E ogni sera,
quando si intrecciano
i pensieri,
si alza la finestra
per dileguarmi
tra gli astri perché lì, ti trovo
pronto ad aspettarmi.
*
lui
Oggi sono rimasto
chiuso nei libri
ma le parole scorrono
nelle vene del tuo giorno.
Non riesco a deviarla
questa corrente.
Non mi resta che attendere
tempi più propizi,
anche la luna abbassa
lo sguardo.
*
lei
Cerchiamo la porta del mondo
e teniamola aperta
se la sentiremo chiudere
non ci sarà ritorno.
Mi sembri un giglio,
riservati per me,
ti prego.
*
lui
Ricordo quel momento
avevi i capelli raccolti,
quando ti girasti
gli occhi sorridevano
al Sogno.
Continuo a credere
beato e ottuso
nelle coccinelle
nelle favole nelle cicogne.
*
lei
Non mi riconosco
allo specchio
il cuore è gravido
di lui
che ha spezzato
la catena della vergogna.
Guardo il cielo,
desiderio e delizia mi adagiano
sulla meraviglia delle stelle
mentre scorrono
torrenziali oscenità.
Un altro bicchiere di pena
per questo amore
non battezzato.
*
lui
E’ impossibile
mentre ci rotoliamo
sull’erba
vedere l’orizzonte.
La memoria è breve
per l’eternità della follia
in questo ardore
che ha assorbito
il profumo delle margherite.
*
lei
Nella notte immobile
mi consumano
i tuoi abbracci.
Adagia dolcemente
la mia fragilità
sul letto,
i petali caduti
del fior di ciliegio
stanno già aspettando.
*
lui
Non parlare,
lasciamo le voci al mondo.
Anche il silenzio
detta virgole
e maiuscole,
ritmi e metafore
castelli di sabbia.
*
lei
Nella miniera d’oro
fai giungere la voce
che mi fa godere.
Durasse più di cent’anni
la notte
e quel sospiro
– atteso –
dal sorgere dell’alba.
*
lui
Attendo paziente.
Ecco suonare il colpo,
misura del tempo, voce del dubbio.
Quale ora ti riconosce sua?
Ti accompagna
la freccia più corta.
Prima
tutto è sospeso
domina il vuoto
che avanza senza numero
o titolo.
Il pensiero pregusta
ma si perde nell’eco.
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Marco Boietti è nato e vive a Milano. Dalla passione per la musica sono nate molte delle idee trasfuse in numerose liriche riportate in varie antologie. Ha pubblicato le seguenti raccolte poetiche: “Moti e maree”, Gruppo Albatros, 2008; Kismet, AltroMondoEditore, 2009; Amaranta, AltroMondo Editore, 2010; “Dalibor”, Edizioni Il Grappolo, 2011; “6.25 unconflitto dimenticato”, Blu di Prussia, 2012, “loro” e “Hypothesis”, Blu di Prussia, 2013.
Dall’amicizia con Danilo Boietti, affermato pittore in Italia e all’estero, nasce una bella amicizia e una stretta collaborazione artistica. Nella maggior parte delle opere, sono infatti presenti dipinti di Danilo Boietti.