Per scrivere “L’opposta riva” (dieci anni dopo) La Vita Felice, 2013, Fabiano Alborghetti ha vissuto tre anni con gli immigranti, i clandestini, i cosiddetti “illegali”, i “senza nome”.
Per tre anni, fra il 2001 e il 2003, Fabiano Alborghetti ha condiviso con loro i pasti, i letti, i materassi gettati per terra in baracche o fabbriche abbandonate, si è unito a loro nelle code per essere scelti da un caporale per un lavoro giornaliero “in nero”. Con loro ha fatto la spesa nei discount, ha viaggiato per città, guardato partite di calcio in televisione, festeggiato compleanni, digiunato per ricorrenze religiose. Insieme a loro Alborgetti ha pianto le morti di alcuni di essi. In “L’opposta riva” Fabiano Alborghetti fotografa una realtà difficile da immaginare dall’esterno, quella degli “invisibili”, una sorta di Spoon River dei vivi, dov e ogni poesia è una voce che racconta una storia. Tutte le poesie raccontano non soltanto una vicenda, la migrazione, ma anche un preciso periodo storico della nostra epoca.
La raccolta di poesie di Fabiano Alborghetti fu pubblicata con lo stesso titolo nel 2006 da LietoColle in una versione che l’autore considerava definitiva, ma non è stato così. A distanza di dieci anni dal giorno in cui ha iniziato a vivere da clandestino, l’autore ha sentito l’esigenza di riscrivere l’intero libro. Nella prima raccolta i nomi delle persone che gli avevano raccontato la propria storia erano stati omessi, nella nuova, pubblicata nel 2013, ogni nome è posto sotto la storia che gli era stata raccontata. Alla raccolta mancano dei nomi, Alborghetti non è riuscito a ricordare il nome di tutte le persone che ha incontrato. A queste persone chiede scusa. Ad ognuna di esse augura un futuro migliore.
–
III
Dalla sezione : L’opposta riva
Se frazioni e dividi per due mi trovi
(Milos, 43 anni, Kastriot, Kossovo)
se frazioni e dividi per due mi trovi
diceva e non sapeva contare:
metà vive riposto oltremare, metà
è lasciato a se stesso, nel tuo mondo. Per resistere
entro ed esco e vado e torno diceva, ma è difficile
avere una consistenza che superi l’invisibile
o avere coraggio in questo mondo, senza disertare…
***
In un qualunque posto di lavoro: la posizione
(Stefan, 28 anni, Dardania, Kossovo)
in un qualunque posto di lavoro: la posizione
bassa era offerta, una poca paga tra il baratto del nome
e il dovere restare. Prendere o lasciare mi dicevano:
a lungo andare il documento arriva. Così restavo
metà invisibile e più spazio che persona. Sbagliavano
il mio nome nel chiamare ma nessuno ne curava
costando poco chi o cosa mastica il lavoro:
carne pronta con la fame in bocca e la bocca inutile al parlare
e del rimpiazzo all’entrata la fila piena, la stessa condizione
questuante affollare per poco, per tutto il tempo…
***
Non si può non scioperare diceva assorto valutando
(Tarek, 26 anni, Remada, Tunisia)
non si può non scioperare diceva assorto valutando
ma per contro che guadagno? Il diritto ha le ragioni
ma la fame conta troppo
per far finta d’essere uguali:
quando scade il mio contratto tu sai dirmi cosa fare?
Non imporre una ragione a uno stomaco che chiede:
per chi vince sempre a perdere qualcuno
ma quell’uno è troppo esiguo, non fa nozze col diritto.
Al tornio continuava poi
in silenzio, al grido forte di crumiro…
[…]
Fabiano Alborghetti (1970) vive in Canton Ticino (Svizzera). Oltre ad aver pubblicato svariate plaquette (l’ultima, Supernova, per le Edizioni L’Arcolaio, 2011) ha pubblicato le raccolte Verso Buda (LietoColle, 2004), L’opposta riva (ibid., 2006), Registro dei fragili, 43 Canti (Edizioni Casagrande, 2009). Quest’ultima è stata tradotta integralmente in francese col titolo Registro dei fragili, Registre des faibles, a cura di Thierry Gillyboeuf (Editions d’en bas, Lausanne, 2012) ed è in traduzione integrale inglese, a cura di Marco Sonzogni (Guernica Editions, Toronto, Canada). “L’opposta riva” sarà tradotta e pubblicata negli Stati Uniti per la Marick Press (Grosse Pointe, Detroit). Estratti di sue poesie sono state inoltre tradotti, per riviste ed antologie, in più di dieci lingue.
Come promotore di poesia, ha scritto di critica letteraria per riviste e sul web, ha creato rubriche dedicate, programmi radio e progetti in carceri, scuole e ospedali. È direttore artistico per la Svizzera della rassegna PoesiaPresente.
Grazie alla Fondazione Svizzera per le Arti Pro Helvetia, ha rappresentato la Svizzera e la lingua italiana in numerosi festival nel mondo.
Il suo sito web: www.fabianoalborghetti.ch