Appuntamento
–
Molti italiani attendono la statuetta per il regista napoletano Paolo Sorrentino che stanotte potrebbe aggiudicarsi l’Oscar come miglior film straniero con “La grande bellezza”. Il belga Alabama Monroe, con il suo “Felix Van Groeningen, ritratto commovente di una relazione intensa, è l’avversario con il quale dovrà confrontarsi il film di Paolo Sorrentino.
Gli italiani che da sempre hanno creduto nella vittoria di Sorrentino, ritengono che il film di Alabama Monroe sia troppo romantico e adatto a quelli che sono inclini alla lacrima, mentre il film del regista napoletano è drammaticamente attuale: fotografa una Roma caduta in uno squallore senza fine, sullo sfondo di una bellezza che nessuno vede più.
Non resta quindi, che attendere il verdetto con Paolo Sorrentino e Toni Servillo. L’Oscar è un successo che manca all’Italia dal 1999, anno del trionfo di “La vita è bella” di Roberto Benigni.
I riflettori internazionali della kermesse hollywoodiana sono puntati per il premio per il miglior film, su “12 anni schiavo”, del regista britannico Steve McQueen, e “Gravity” del messicano Alfonso Cuaron, anche se l’odissea di Salomon Northup, violinista nero prima ingannato e poi venduto come schiavo, (una storia vera), sarebbe favorito.
Per la statuetta di miglior attore, si guarda a Leonardo Di Caprio, il ‘lupo’ di Wall Street di Martin Scorsese, che cerca il primo successo dopo tante nomination. Lo sfidante principale è Matthew McConaughey, per l’interpretazione di un malato di aids in Dallas Buyers Club. Più incerta la sfida tra le attrici: in lizza Maryl Streep (I segreti di Osage County), Cate Blanchett (Blue Jasmine), Judi Dench (Philomena), Amy Adams (American Hustle) e Sandra Bullock (Gravity).
L’ appuntamento stanotte 3 marzo 2014, al Dolby Theatre di Los Angeles, con una diretta che in Italia partirà dalle 2.30 di notte. A condurre la cerimonia, Ellen Degeneres, popolarissima attrice e presentatrice dell’omonimo talk show.
Altro concorrente è “Il sospetto”, interpretato da Mads Mikkelsen, già incoronato migliore attore al Festival di Cannes. Un film drammatico, come drammatico, anche se in un senso decisamente più realistico, è il racconto delle atrocità commesse in Cambogia negli anni Settanta dagli Khmer Rossi nel documentario “The missing picture”. Un’opera di sicuro impatto ma forse non in grado di battere gli altri concorrenti. “Il palestinese Omar”, che completa la cinquina, è un thriller ma anche una storia d’amore sullo sfondo della guerra israelo-palestinese. Film affascinante, anche se difficilmente vincerà.
Se sino all’anno scorso a votare per il film straniero erano solo quelli, fra i membri dell’Academy che potevano dimostrare di aver visto tutti e cinque i film candidati, quest’anno le cose sembrerebbero cambiate. i film, infatti, sarebbero stati inviati in dvd a casa dei votanti. Impossibile sapere se davvero abbiano visto tutti i film in gara. Certo è che gli americani che tanto hanno amato Fellini potrebbero aver deciso di ritrovarsi nel forte impatto visivo di “La grande bellezza” potrebbe dimostrarsi una carta vincente.