E’ morto la mattina del 6 marzo 2014 a Catania Manlio Sgalambro, 90 anni, filosofo e autore di numerosi testi di Franco Battiato. I funerali saranno celebrati venerdì 7 marzo alle 15:30 nella chiesa Crocifisso dei Miracoli del capoluogo etneo.
Nato a Lentini nel 1924, la sua opera filosofica è stata di orientamento nichilista, influenzata da pensatori come Friedrich Nietzsche, e accolta con favore da critica e pubblico nonostante l’autore non avesse mai conseguito nessun titolo di laurea.
Sgalambro ha pubblicato una trentina di libri di filosofia, fino a quando nel 1993 non incontrò Battiato per il quale ha scritto i testi di molti album (“L’ombrello e la macchina da cucire”, “L’imboscata”, “Gommalacca”, “Ferro battuto”, “Dieci stratagemmi”, “Il vuoto”, “Apriti sesamo”). La collaborazione con Battiato lo spinse verso una vera e propria attività di paroliere, con la realizzazione di testi per Patty Pravo, Adriano Celentano, Alice e Carmen Consoli e per molte canzoni per bambini, fra cui la celeberrima “Fra martino campanaro”. Nel 2001 pubblicò “Fun club”, un album di cover di canzoni celebri interpretate da lui stesso.
Percorrendo la sua vita a ritroso, diciamo che Sgalambro si è iscritto nel 1947 all’Università degli studi di Catania spiegando più tardi la sua specifica scelta in questo modo: “All’università decisi di non iscrivermi a Filosofia perché la coltivavo già autonomamente. Mi piaceva il diritto penale e per questo scelsi la facoltà di Giurisprudenza”. Dal 1959, con Sebastiano Addamo, ha scritto per il periodico ‘Incidenze’ e poi per la rivista Tempo presente. Nel 1963, a 39 anni, si è sposato. Alla fine degli anni Settanta ha organizzato il suo pensiero in un’opera sistematica e ha mandato il suo primo libro, ‘La morte del sole’ alla casa editrice Adelphi. Con lo stesso editore, ha pubblicato poi ‘Trattato dell’empietà”, ‘Anatol’, ‘Del pensare breve’, ‘Dialogo teologico’, ‘Dell’indifferenza in materia di societa”, ‘La consolazione’, ‘Trattato dell’eta”, ‘De mundo pessimo’, ‘La conoscenza del peggio e Del delitto’. Negli anni Novanta, ha avviato una piccola attività editoriale a Catania con un po’ di amici, la De Martinis, occupandosi di saggistica, pubblicando un paio di propri testi (Dialogo sul comunismo e Contro la musica) e ristampando alcune opere di Giulio Cesare Vanini e di Julien Benda. Nel 2010 ha pubblicato l’opera ‘L’impiegato di filosofia’ e, un anno dopo, due raccolte di poesie: ‘Nell’anno della pecora di ferro’ e ‘Marcisce anche il pensiero’. Nel 2012 infine, un nuovo libro, ‘Della Misantropia’.