Da Maremarmo, di Fernanda Ferraresso, LietoColle 2014
CAMPO PROFUGHI – centro di raccolta, soli tutti i ragazzi, una candela la fuga
ragazzi di dieci
tredici o sedici anni
fuggiti in cerca di libertà
dicono che non vogliono
non vogliono tornare
nel loro paese non c’è casa ad ospitarli
raccontano di genitori in prigione
dicono che la dittatura non vuole la scuola
cercano lavoro
in ogni campo sono cinquemila
tutti con lo stesso pensiero
vogliono scappare
e stanno stipati come sassi dentro capannoni
niente servizi
l’igiene non è clausola la permanenza al campo
è solo temporanea anche se il tempo può essere mesi
che si accumulano ad altri
e le cure mediche non sono parola d’ordine
in quel caldo dei corpi che libera odori di urina
insopportabile il tanfo di malattie che piagano il respiro
gli immigrati sono solo clandestini
illegale portare medicine portarli all’ospedale
gli immigrati sono per definizione illegali contro
la legale volontà
di tenerli legati in un buco a crepare
e non servono distinzioni di casi
rifugiato qui non è che un nessuno
ulisse senza nome che non ha itaca o sposa
che chiede diritto d’ asilo
e vuole prendere il mare e se lo guardi lo trovi
moltiplicato in tutte le facce
due milioni o sei milioni di clandestini
abitanti della terra in fuga dalla guerra
dal Darfur dal Sudan dalla Siria dalla Libia dall’Egitto
dal Corno d’Africa o l’Etiopia
la terra non è più la loro casa
distrutta la vita ciò che vogliono è un posto
uno qualunque in cui mettere i piedi
sentire che il luogo è questa terra intera
poter ritrovare dimora.
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Fernanda Ferraresso è nata a Padova nel 1954, dove vive e insegna in un Liceo Artistico. E’ curatrice responsabile del sito web Cartesensibili. In poesia ha pubblicato le raccolte: “Migratorie non sono le vie degli uccelli” e “Ombre come cosa salda”, (ll Ponte del Sale).