In occasione del Centenario dalla nascita di Alberto Burri che ricorre nell’anno 2015, Importanti iniziative sono state prese tra Europa e Stati Uniti per ricordare il lavoro del grandissimo artista.
Quando qualcuno chiedeva a Burri di spiegare il significato delle sue opere, egli rispondeva: “Se avessi pensato di doverle spiegare, non le avrei mai realizzate”.
Nota di Silvana Lazzarino
Nel panorama dell’Informale che guarda ad una rappresentazione astratta di tipo segnico con cui definire la realtà nei suoi diversi aspetti si inserisce con una connotazione originale l’opera di Alberto Burri. Nato a Città di Castello (Perugia) il 12 marzo del 1915 e morto a Nizza il 13 febbraio del 1995, dopo la laurea in medicina e successivamente all’esperienza della guerra si dedica all’arte privilegiando quale mezzo espressivo diversi materiali: dalla sabbia, al catrame, dalla iuta alla plastica.
Un’arte materica che trova precedenti nei collage dei cubisti, nel polimaterismo futurista, nella teoria della ricomposizione (“ready-made”) di Duchamp e ancora negli assemblaggi di Arp e nel materismo di Fautrier. La sua pittura materica fa vivere materiali quali: sabbie, iuta, catrame, plastica, ferro, legno, insoliti e inconsueti a rappresentare se stessi nella loro essenza, creando strappi, cuciture, crepature, bruciature e combustioni quasi a mettere alla prova la resistenza della materia che cambia e si trasforma in rapporto allo spazio e alla luce circostante. Lacerazioni, increspature che fanno intravedere un senso di vuoto e sospensione drammatica. Dalla materia egli tira fuori ogni aspetto logico e illogico, possibile e impossibile fino a carpirne i lati più insoliti e affascinanti.
Ad Alberto Burri, dal rivoluzionario percorso artistico che sintetizza aspetti informali, contenuti minimali facendo uso di diversi materiali di varia provenienza in combinazioni ora semplici e lineari, ora complesse e multiformi, sono dedicate interessanti iniziative a livello nazionale e internazionale in occasione della ricorrenza dei cento anni dalla sua nascita.
Un fitto e ricco programma di appuntamenti tra mostre, seminari, incontri, si svolgerà presso diverse sedi e istituzioni italiane, europee, fino a toccare gli Stati Uniti, per ricordare a cento anni dalla sua nascita questo grande artista che con le sue opere ha impostato un linguaggio aperto e dinamico dove la materia si trasforma a creare nuova energia per riempire lo sguardo proiettandolo oltre questo spazio.
Le iniziative sono state messe a punto dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, presieduta dal prof. Bruno Corà, con sede a Città di Castello e si concretizzeranno grazie alla collaborazione di diversi Enti locali, tra cui la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello, partner italiani e internazionali, sotto l’egida del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Tra gli appuntamenti di maggior rilievo: la grande retrospettiva il 15 ottobre 2015 al Guggenheim Museum di New York con oltre cento opere di pittura “materica” dagli anni ’50 agli anni ‘90, che sarà successivamente riallestita in Germania e in Italia; un originale e simbolico momento celebrativo nella sua Città di Castello costituito da un convegno di studi e dal Summit internazionale degli Artisti dove artisti provenienti da vari paesi, diversi per generazione e tendenze di linguaggio si incontreranno per discutere sullo stato attuale dell’arte mettendo in campo esempi e problemi da affrontare. E poi il restauro e completamento del Grande Cretto di Gibellina opera di land- art senza eguali nel panorama artistico internazionale che si presenta come una grande coltre di cemento bianco lungo il fianco della montagna: una vasta superficie dall’aspetto ondulato spaccata da fenditure e crepe, cui si accompagnerà una mostra, dedicata alla stessa grande opera, a Palermo presso il Riso Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia. Il 2015 inoltre vedrà la ricostruzione a Milano del Teatro Continuo nel Parco Sempione; la pubblicazione del Catalogo Generale del Maestro e la lavorazione di un film a lui dedicato, oltre a momenti di approfondimento e confronto tra Burri e altri due grandi maestri del passato quali Piero della Francesca e Luca Signorelli. A riguardo si segnala la mostra Rivisitazione: Burri incontra Piero della Francesca presso la Pinacoteca Civica e a Palazzo Inghirami di Sansepolcro (AR) dal 19 settembre al 19 ottobre 2014 e l’incontro di studio sulla pittura di Luca Signorelli il 30 maggio 2015 a Morra nell’Oratorio di S. Crescentino.
Agli appuntamenti di maggior rilievo già in programma si andranno ad aggiungere anche iniziative da parte di soggetti diversi che in Italia e all’estero si stanno attivando autonomamente per ricordare il grande Maestro.
Città di Castello non poteva che essere l’epicentro di tutte le iniziative sia per il fatto di essere la città natale dell’artista, sia perché sede della Fondazione e luogo dove il Museo voluto dal maestro conserva e propone molte delle sue opere di maggior rilievo. Accanto a momenti di approfondimento, attività didattiche, aperture straordinarie, numerose saranno le iniziative rivolte al territorio e anche al turismo culturale previste fino alla primavera del 2016.
“L’anno lungo di Burri” – come già viene denominato il 2015 permetterà non solo di approfondire la conoscenza dell’opera di Burri stesso, ma di entrare nelle logiche e nel contesto culturale entro cui egli stesso ha lavorato alla sua opera divenuta un punto di riferimento per molti artisti contemporanei del XX secolo e anche a seguire.
Info: www.fondazioneburri.org