Oggi, per la sezione Opere Inedite, incontriamo Lorena Carboni, che vive e lavora a Milano. Ha lavorato come autrice e traduttrice per alcune delle più importanti radio private italiane. Attualmente collabora con Radio Montecarlo.
Con Guido Oldani ha creato il festival “Traghetti di Poesia” a Cagliari.
Ha partecipato a diverse antologie e ha pubblicato la raccolta “Vivaio” per la AM&D edizioni. (Immagine di Dino Ignani).
E’ un nuovo inizio questo incontro
si stanzia sull’asfalto.
Diversamente per strada
ad ogni viso si appende.
Chiusa a distanza l’auto inghiotte
e rumina, la sua funzione grigioferro.
Sta tra le cose ferme, uguali,
senza la fissa d’essere altrove.
Tutto quello che ci contiene, tanto,
ha finestrini scintillanti
e una qualche architettura
già corredata di estremo bordo.
*
Che il corpo da farsi resti lì
inalterabile dentro.
A garanzia della sua resilienza
un continuo cambiamento di
posizione, verificabile
nell’ingombro che gli spetta.
O nel punto più profondo
dove implode e inverte la materia
per diventare spirito o la sua proiezione.
O pura liturgia dell’ora media:
io confido, custodisco e ti cerco
nell’idea di una reciproca visione.
*
Che il corpo da farsi resti lì.
Rado e perforabile
mentre aderisce alle cose più dure.
Fuori brilla a regime,
nel fulgore di fili scoperti
e poi gira, tra le macchine in ferma,
preso dentro cambia sfondo.