by Rino Bianchi
dal 27 settembre al 29 ottobre 2014
ore 18: vernissage ed evento performativo del fotografo che ritrarrà artisti e scrittori presenti
ore 20-24: proiezione DIA dall’archivio Bianchi
La rassegna Foto&Foto curata da Elda Torres, dall’autunno 2014 sino al maggio 2015, proporrà un’indagine sull’uso del “medium” fotografico, simbolo stesso della modernità, a centocinquanta anni dal suo ingresso nel mondo dell’arte. Un catalogo a firma della curatrice proporrà le ricerche degli autori scelti e sarà presentato in occasione dell’ultima mostra nel maggio ’15.
Apre la stagione la mostra di Rino Bianchi, fotografo romano, fotoreporter, foto-giornalista che si definisce narratore per immagini. Un caffè letterario è il luogo più adatto ad accogliere ritratti di scrittori. Sulla linea teorica da seguire circa il ritratto si sono espressi già molti autori: Moholy-Nagy suggeriva un “ritratto oggettivo” privo della soggettività del fotografo; al contrario per Lange e Minor White si trattava sempre di un “autoritratto” perché tramite il medium l’autore scopre se stesso. La verità è nel mezzo e al risultato partecipa anche l’intenzione del soggetto rappresentato.
Le sedici immagini b/n in esposizione sono recenti, datano dal 2011 al 2014, e costituiscono solo un frammento del vasto archivio dell’autore che dal 1989 arricchisce di anno in anno il suo già ampio repertorio che vede autori da ogni parte del mondo e copre anche tematiche di altro tipo.
La selezione, seguendo l’ottica della capacità espressiva ed estetica del singolo ritratto, ha avuto come primo criterio che l’ambito riguardasse scrittori europei e non solo italiani. Vi sono rappresentate varie età, la diversità di genere e la presenza di scrittori europei portatori anche delle proprie culture di origine, quali Hanif Kureishi anglo-pakistano e Igiaba Scego italo-somala. Era insomma interessante mostrare la diversità del documento umano all’interno di un gruppo specifico.
Ne risulta un panorama minuscolo ma significativo di icone di scrittori. Prevalgono espressioni serie o serissime come quelle di Erri De Luca, di Goliarda Sapienza e di Norman Manea. Atteggiamenti riflessivi o pose pensose anche quelle di Philippe Dijan, di Giralt Torrente Marcos, di Hak Pavel, tutti e tre con una mano sul mento. Anche Seamus Heaney, il premio Nobel irlandese, ha occhi seri e intensi ma le mani sono incrociate in primo piano. Petros Makaris e Attila Bartis hanno accanto al viso una nuvoletta di fumo. Rosa Iksom ha un atteggiamento sbarazzino ed esibisce un look quasi punk. Anche Frank Westerman appare con un sorriso scanzonato e con un piede in primo piano. E poi il timido sorriso di Silvia Avallone, quello appena accennato di Georgi Gospodinov. Sono rari gli occhi ridenti. Il fatto dice qualcosa, ma il tema sarà affrontato più dettagliatamente nel testo in catalogo.
Qui accanto, il premo Nobel per la letteratura, Seamus Heaney.
Le immagini di Rino Bianchi, ci restituiscono un quadro rappresentativo della nostra condizione di “europeità”.
Tra le pubblicazioni di Rino Bianchi: Piombo e Carta. Storie dell’assedio di Sarajevo, 1994, con prefazione di Omar Calabrese e postfazione di Ginevra Bompiani; La Bestia -Narrative Invaders, 1997; Sant’Anatolia di Narco, 2000, che ha vinto nel 2000 il premio Fiore di Roccia; Annalisa Cima, 2000; Sukran Moral, Apocalypse, 2005; Made in Mompeo, haiku e immagini, 2007, con lo scrittore e poeta Riccardo Duranti; La Pelle L’Arte e Il Gesto, espressione ed invenzione nel rinascimento novecentesco di Luigi Protopapa, 2013, con la poetessa e scrittrice Lidia Riviello; Roma Negata. Percorsi postcoloniali nella città, 2014, con la scrittrice Igiaba Scego.
Dal 2011, 15 suoi ritratti di scrittori e poeti italiani sono in mostra permanente alla Casa delle Traduzioni di Roma Capitale. Nel 2012 ha ideato Corrispondenze 21 poesie e 21 fotografie, mostra evento patrocinata dall’Unesco. Nel 2013 ha iniziato il progetto Paesaggi della Memoria, progetto di narrazione che sta toccando molte città italiane ed europee.
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