Figura centrale nell’ambito della letteratura svedese contemporanea, autrice tra le più originali e profonde del la poesia europea di questi decenni, Birgitta Trotzig esprime la forza del suo pensiero in un costante, complesso rapporto tra spiritualità e vivo senso della corporeità e della materia. Lo fa attraverso una poesia che trova spesso nella forma del componimento ritmico in prosa il proprio spazio espressivo più adeguato e che si lega ad alcuni dei maggiori esempi della tradizione novecentesca, come Osip Mandel’stam e Rainer Maria Rilke, ma che trova forti motivi di consonanza anche in autori come Nelly Sachs ed Edmond Jabès. Quella di Birgitta Trotzig, del resto, è una poesia raffinata e coltissima, nella cui forte tensione metafisica possiamo trovare tracce del pensiero di Sant’Agostino e di un grande teologo medievale come Meister Eckhart , al quale del resto la scrittrice svedese (autrice anche di racconti e romanzi) ha dedicato un saggio. La lettura dei suoi testi, dunque, ci introduce in un mondo stratificato e ricco di implicazioni , dove agisce un forte sentimento religioso e si agita l’ossessione del male accanto ai temi dell’ingiustizia umana e del dolore. Le improvvise aperture visionarie, i potenti stacchi verticali, la percezione inquieta del nulla e della morte conferiscono tensione continua alle prose e ai versi della Trotzig, proposta in un’ampia antologia curata e tradotta da Daniela Marcheschi. (Nella foto Birgitta Trotzig , di EWA RUDLING/SCANPIX)
Da I sogni dei Bambini
Bambini lo videro capitare
Pastorelli in alta montagna soli con le bestie, sotto l’alto
cielo vissero, ascoltarono e videro
La figura di lei scura e sola in alto sulle montagne da vette al di sopra di terre e catene montuose del secolo, dei bambini sentirono nel vento lontano il lamento della Madre;
i sudici rustici pastorelli a Fatima dagli occhi come sorgenti videro come il sole danzò in fumo di fuoco in nubi di sangue in gemiti dell’arida terra,
così anche il pazzo nei giardini del Vaticano, nel confuso sguardo splendente si specchiarono le masse montuose vive e le terre di gementi semimorti
di Birgitta Trotzig
Trad. di Daniela Marcheschi
Ur Barnes Drommars
Barnensag det komma
Herdenbarnen uppe i bergen ensamma med djren, under den djupa himlen levde de, lyssnade och sag
Hennesgestal mork och ensam hogt uppe pa berg, fran bergstoppar ut over seklet bergskedjor och lander, barnen horde i bergsvinden Moderns klagan,
de smutsiga grova herdebarden i Fatima med ogon som kallor sag hur solen dansade i eldrok i blodskyar i den torra jordens jammer,
sa ock daren i Vatikanens tradgardar, i den skimrande otydliga blicken speglade sig de levande bergmassorna och landerna av kvidande halvdoda.
di Birgitta Trotzig
In Nel fiume di Luce, Poesie 1954-2008, a cura di Daniela Marcheschi, Oscar Mondadori, 2009 (euro 13,00)
Birgitta Trotzig (Göteborg 1929), è una delle figure di maggior rilievo della letteratura svedese contemporanea. È poetessa, narratrice e saggista, ed è stata in precedenza pubblicata in Italia nella collezione di poesia della Fondazione Piazzolla, dove è apparsa una sua raccolta antologica dal titolo Il sonno del mondo, comprendente testi scritti tra il 1954 e il 1996, a cura di Daniela Marcheschi, a cui si deve anche la traduzione di questo volume. Tra i suoi titoli più notevoli si ricordano l’esordio poetico Immagini del 1954, Anima (1982), i romanzi La malattia (1972) e La figlia del re (1985).
Birgitta Trotzig, född 1929, författare, kritiker, ledamot av Svenska Akademien sedan 1993. Med lidelsefull kraft gestaltar Trotzig människans utsatthet i berättelser och prosadikter. Hennes grymma och sköna bilder rymmer en religiös dimension. Historiska berättelser är De utsatta (1957) och En berättelse från kusten (1961), medan Sveket (1966), Sjukdomen (1972) och Dykungens dotter (1985) utspelas i modern tid. – Gift med Ulf Trotzig sedan 1949.