Premio Nonino 2015, i vincitori

 sfondo-home

I VINCITORI DEL PREMIO NONINO QUARANTESIMO ANNO

La cerimonia di premiazione si terrà, sabato 31 Gennaio 2015, alle 11.00, nelle Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto , in provincia di Udine.

Nel 1975 Giannola e Benito Nonino, con lo scopo di “stimolare, premiare e far ufficialmente riconoscere gli antichi vitigni autoctoni friulani in via di estinzione – Schioppettino Pignolo e Ribolla Gialla”, istituiscono il Premio Nonino Risit d’Aur.

Nel 1977 con il netto proposito di sottolineare la permanente attualità della civiltà contadina, al Premio Nonino Rist d’Aur affiancano il Premio Nonino di Letteratura – Mario Soldati presidente della giuria – che dal 1984 si completerà con la Sezione Internazionale.

 

La Giuria del Premio Nonino, presieduta da V.S. Naipaul, premio Nobel per la Letteratura 2001, e composta da Adonis, John Banville, Ulderico Bernardi, Peter Brook, Luca Cendali, Antonio R. Damasio, Fabiola Gianotti, Emmanuel Le Roy Ladurie, James Lovelock, Claudio Magris, Norman Manea, Morando Morandini, Edgar Morin ed Ermanno Olmi ha così assegnato i Premi Nonino Quarantesimo Anno:

PREMIO NONINO 2015, a ARIANE MNOUCHKINE

PREMIO INTERNAZIONALE NONINO 2015, a YVES BONNEFOY
(Mondadori)

PREMIO NONINO 2015
A ‘UN MAESTRO DEL NOSTRO TEMPO’, a MARTHA C. NUSSBAUM
(Il Mulino)

PREMIO NONINO RISIT D’AUR
QUARANTESIMO ANNO, a ROBERTO DE SIMONE
(Einaudi)

La consegna dei premi avverrà presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto, sabato 31 Gennaio 2015 alle ore 11.00, presenti tra gli altri Fabiola Gianotti, Adonis, Antonio R. Damasio, John Banville, Peter Brook, Emmanuel Le Roy Ladurie, Claudio Magris, V.S. Naipaul, Noramn Manea, Edgar Morin, Ulderico Bernardi, Luca Cendali con il seguente programma:

– Arrivo alle distillerie di Cristina, Antonella, Elisabetta, Benito e Giannola Nonino, brindisi di benvenuto.

– Cristina, Antonella, Elisabetta, Benito e Giannola Nonino con Chiara, Davide, Francesca, Sofia, Gaia, Caterina, Costanza e Beatrice distillano per Voi ÙE® Monovitigno® Schioppettino Vendemmia Tardiva Cru Vigna Nonino, l’Acquavite d’Uva creata da Benito e Giannola Nonino Trent’anni fa, nel 1984.

–  Assegnazione dei Premi Nonino Quarantesimo Anno.

–  Brindisi a Fabiola Gianotti Direttore Generale del CERN già Premio Nonino 2013 e membro della Giuria.

–  Pranzo e torta per i Quarant’anni del Premio Nonino.

–  Ballo in distilleria.

ÙE®/uva in lingua friulana. L’Autorizzazione Ministeriale alla produzione dell’Acquavite d’Uva è concessa su specifica richiesta dei Nonino (D.M.20.10.84). Nonino Distillatori in Friuli dal 1897 – via Aquileia 104, 33050 Percoto (Udine).

premiononino@nonino.it  
www.grappanonino.it

Per la valorizzazione della civiltà contadina

QUARANTESIMO anno
Percoto, 31 Gennaio 2015

MOTIVAZIONI

Premio Nonino 2015  a ARIANE MNOUCHKINE

Ariane Mnouchkine è un icona del teatro. Nel suo mettere in scena fatto di luce magia e carico di emozioni, si mescolano elementi del nostro patrimonio teatrale popolare ed antico insieme a suggestioni orientali; ma soprattutto i suoi spettacoli sono viaggi fantastici immersi nello spirito della civilizzazione e dell’educazione più profonda sovente incentrati sui “dimenticati”: i migranti, i rifugiati e i perseguitati politici. Ha portato nel mondo gli ideali dell’Illuminismo europeo e della tolleranza.

Consegna il premio Peter Brook

___

Premio Internazionale Nonino 2015    a YVES BONNEFOY

Con Yves Bonnefoy il Premio Nonino celebra uno dei vertici della lirica contemporanea. Nel suo essere poeta con l’altro e con la natura, nei suoi versi l’ontologia scavalca l’estetica. “La poesia di Yves Bonnefoy è una poesia di presenza che alberga negli interrogativi suscitati dal mondo. Sollevando tali quesiti ed elevandoli al massimo livello, essa illumina il cammino e dispiega vasti orizzonti per rinnovare la visione del mondo, la ricerca e il confronto” – Adonis.
(Mondadori)

Consegna il premio Adonis

___

Premio Nonino 2015 a ‘un Maestro del nostro tempo’ a MARTHA C. NUSSBAUM

Martha C. Nussbaum – uno dei più influenti filosofi del nostro tempo – è paladina del liberalismo, della laicità e dei diritti civili, teorica della giustizia globale e difensore di ogni creatura vivente. La sua analisi filosofica è unica, maieutica ed emozionante, aperta e critica sui grandi enigmi della società contemporanea come la celebrazione della diversità e del multiculturalismo, le problematiche della scienza e della tecnologia.
(Il Mulino)

Consegna il premio Fabiola Gianotti

___

Premio Nonino Risit d’Aur Quarantesimo Anno a ROBERTO DE SIMONE
Per celebrare il 40° Anniversario del Premio Nonino nato per sottolineare la permanente attualità della civiltà contadina, fatta di saperi, cultura e tradizioni ricca di grande vitalità ed umanità, “l’unica, vera, insostituibile civiltà che si può definire compiuta” – E. Olmi, il Premio Risit d’Aur 2015 viene conferito al Maestro Roberto De Simone che ne incarna lo spirito. Fine e profondo uomo di cultura, letterato, musicologo, compositore e autore teatrale, Roberto De Simone ha dedicato il suo esistere a salvaguardare e far scoprire un patrimonio culturale straordinario come quello tradizionale partenopeo che rischiava di spegnersi.
(Einaudi)

Consegna il premio Claudio Magris

 

___

Ariane Mnouchkine
Premio Nonino 2015

NOTE BIOGRAFICHE

Ariane Mnouchkine è una figura iconica nel teatro Europeo.
Nata il 3 Marzo 1939 a Boulogne – Billancourt è regista e direttrice del “Théâtre du Soleil” che ha fondato nel 1964 con i suoi compagni dell’ATEP (Associazione Teatrale degli studenti di Parigi).
Nel 1970 il “Théâtre du Soleil” crea 1789 al Piccolo Teatro di Milano dove Giorgio Strehler accoglie e sostiene il giovane gruppo che si installa poi alla Cartoucherie, antico sito militare abbandonato e isolato nel Bois de Vincennes alle porte di Parigi.

Con il lavoro di tutta una vita Ariane Mnouchkine ha eretto a monumento il teatro come pratica estetica. “Credo nella luce. Credo nella magia. Credo nel potere ispiratore della bellezza, della luce, della speranza, della gioia, della ristata e delle lacrime. Credo nelle emozioni. Credo che comunichino pensieri, e così comunichino la vita. Sono trasformatrici dell’intelligenza”.
Le sue produzioni ci raccontano di come le culture coesistano e sostengono gli ideali dell’illuminismo Europeo e della tolleranza. Con la sua compagnia ha girato tutto il mondo, si è imbattuta in ogni lingua e cultura e ha integrato queste esperienze nella sua opera creativa. Come mediatrice fra le culture si è anche assunta una particolare responsabilità politica, combattendo con grande passione per gli artisti che sono stati sottoposti a persecuzioni politiche e per i dimenticati d’Europa – i migranti, i rifugiati, e i richiedenti asilo ai margini della società europea. Con un padre russo produttore cinematografico, una madre inglese e un’infanzia trascorsa in Francia, è cresciuta permeata dell’idea europea.

Il “Théâtre du Soleil” esercita un approccio unico e alternativo al teatro; ancora oggi, il collettivo che conta circa 40 membri, sostiene il principio della solidarietà, tutti percepiscono lo stesso salario. La maggior parte dei costi è coperta dai ricavi delle rappresentazioni in tutto il mondo e dagli inviti a Festival teatrali internazionali. Il teatro di Mnouchkine ha rotto con i concetti tradizionali del teatro, sfumando i confini tra arte e vita; il suo percorso è segnato da una costante interrogazione sul ruolo, il posto del teatro e della sua capacità di rappresentare l’epoca attuale. Ha trattato le grandi questioni politiche e umane sotto un’angolazione universale e si mescola alla ricerca della grandi forme di recitazione alla confluenza delle arti dell’Oriente e dell’Occidente; nelle sue produzioni elementi del teatro popolare e del teatro antico si intrecciano con tradizioni orientali e asiatiche come il teatro Kabuki, Kathakali e Noh.

Negli ultimi dieci anni Mnouchkine ha sempre più esplorato i temi della fuga, dell’asilo e della migrazione.

In “Les Ephémères”, elementi della sua stessa vita sono stati incorporati per la prima volta nel suo lavoro. Nel 1979 A.Mnouchkine ha fondato un’associazione internazionale (AIDA – Association Internationale de Défense des Artistes victimes de la répression dans le monde [Associazione Internazionale per la Difesa degli Artisti vittime della repressione nel mondo]), per ottenere il rilascio di artisti imprigionati.
Nel maggio 2014 il Théâtre du Soleil ha debuttato con l’ultimo lavoro “Macbeth, une tragédie de William Shakespeare” tradotto e diretto da Ariane Mnouchkine.

Ha ricevuto numerosi premi.

___

Yves Bonnefoy
Premio Internazionale Nonino 2015

NOTE BIOGRAFICHE

Nato a Tours il 24 giugno 1923 è considerato il massimo poeta francese vivente. E’ autore, oltre che di raccolte liriche, di prose saggistiche sull’arte, di critica, di teoria letteraria e di racconti. È il raffinato traduttore in francese di grandi poeti classici tra i quali Shakespeare, Keats e Leopardi. Il padre, Marius Elie Bonnefoy, operaio montatore nelle officine ferroviarie, la madre, Hélène Maury, era stata prima infermiera e poi insegnante. Vive a Parigi, è sposato dal 1968 con Lucy Vines, pittrice, e ha una figlia Mathilde regista cinematografica. Dopo gli studi di filosofia, prima alla Sorbona e poi con Gaston Bachelard, fiancheggiò per un breve periodo il surrealismo, da cui si distanziò ben presto per avvicinarsi all’esistenzialismo. È autore di un’importante opera sia poetica sia teorica.
Per Bonnefoy compito del poeta è ritrovare la nativa vicinanza delle parole e delle cose, tipica dell’infanzia, cancellata dalle necessità della concettualizzazione intellettuale e della vita quotidiana attiva. Questo tema centrale è espresso dall’autore in numerosi scritti teorici, ma anche nella poesia, che si prefigura dunque come costante riflessione sul suo farsi. «I suoi libri di poeta e saggista, in cui l’accento personale è così forte, e in cui l’io dell’asserzione poetica si manifesta con potenza e semplicità, hanno per oggetto il rapporto con il mondo, e non la riflessione interna all’io.

Quest’opera è una delle meno narcisiste che si possano immaginare». (Jean Starobinski). Nel 1981 è stato nominato alla cattedra di Studi comparati della funzione poetica al Collège de France. Bonnefoy viene citato nel romanzo Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia di Leonardo Sciascia come autore di Un sogno fatto a Mantova (Sellerio Editore).

Ha ricevuto in tutto il mondo numerosi premi, tra i quali il gran premio della poesia dell’Académie française (1981), il premio Balzan (1995), il Premio Franz Kafka (2007) e il gran premio di poesia Pierrette Micheloud (2011). Ha ricevuto lauree honoris causa da moltissime università in tutto il mondo, tra le quali l’Université de Neuchâtel, l’American College di Parigi, l’università di Chicago, il Trinity College di Dublino, le università di Edimburgo, Roma Tre, Oxford, Siena e Napoli L’Orientale.
Nel 1984 il ministro Jack Lang l’ha nominato Chevalier des Arts et des Lettres.

Opere tradotte in italiano

“Un sogno fatto a Mantova” Sellerio, 1979
“L’Improbabile”, Sellerio, 1982
“Dizionario delle mitologie e delle religioni” Milano, Rizzoli, 1989
“Nell’insidia della soglia” Einaudi, 1990
“L’uva di Zeusi e altre favole” Jaca Book, 1997
“Movimento e immobilità di Douve”, Torino, Einaudi, 2000
“Lo sguardo per iscritto. Saggi sull’arte del Novecento” Firenze, Le Lettere, 2000
“Trattato sul pianista” Milano, Archinto, 2000
“Quel che fu senza luce. Inizio e fine della neve” Torino, Einaudi, 2001
“Il teatro dei bambini” San Marco dei Giustiniani, 2002
“Osservazioni sullo sguardo. Picasso, Giacometti, Morandi” Roma, Donzelli, 2003
“Seguendo un fuoco. Poesie scelte 1953-2001” Milano, Crocetti, 2003
“Alberto Giacometti” Abscondita, 2004
“Il disordine. Frammenti”, San Marco dei Giustiniani, 2004
“L’entroterra” Roma, Donzelli, 2004
“La civiltà delle immagini. Pittori e poeti d’Italia” Roma, Donzelli, 2005
“La comunità dei traduttori” Palermo, Sellerio, 2005
“Ieri deserto regnante-Pietra scritta” Parma, Guanda, 2005
“Goya, le pitture nere” Roma, Donzelli, 2006
“L’alleanza tra la poesia e la musica” Milano, Archinto, 2010
“Poesia e università” Lecce, Manni Editori, 2006
“Terre intraviste” Venezia, Edizioni del Leone, 2006
“Roma, 1630. L’orizzonte del primo barocco” Torino, Nino Aragno Editore, 2006
“L’Opera poetica”, a cura di Fabio Scotto, Arnoldo Mondadori Editore, I Meridiani, Milano, 2010
“Rimbaud. Speranza e lucidità” Roma, Donzelli, 2010
“L’ora presente” trad. di Fabio Scotto, Mondadori, Milano, 2013

___

Martha C. Nussbaum
Premio Nonino a ‘un Maestro del nostro tempo’ 2015

NOTE BIOGRAFICHE

Martha C. Nussbaum è una filosofa statunitense, studiosa di filosofia greca e romana, filosofia politica ed etica.
Teorica della giustizia globale.
Insegna Diritto ed Etica presso l’Università di Chicago.
E’ membro del “Committee on Southern Asian Studies”, ed è membro esterno del “Human Rights Program”.
Ha insegnato all’Università di Harvard e alla Brown University.

Martha Nussbaum nasce nel 1947 a New York, figlia di George Craven, avvocato di Philadelphia, e Betty Warren, una designer di interni. Descrive la propria educazione come quella di una “élite WASP della East Coast… molto sterile, molto interessata ai soldi e allo status”.
Studiò teatro e i classici alla New York University, ottenendo il Bachelor of Arts nel 1969, e gradualmente si interessò di filosofia mentre ad Harvard studiava sotto la guida di G.E.L. Owen. A questo periodo risalgono anche il suo matrimonio con Alan Nussbaum la sua conversione al Giudaismo, e la nascita della figlia Rachel. Negli anni settanta e ottanta continuò a studiare filosofia e i classici ad Harvard, fino a quando non si spostò alla Brown. Il suo libro del 1986, La fragilità del bene, un saggio sull’etica greca, le diede fama presso gli umanisti. Il più recente Le nuove frontiere della giustizia la rese poi una teorica della giustizia globale. L’opera della Nussbaum si è spesso focalizzata sulle ineguaglianze di libertà e opportunità tra uomini e donne, enfatizzando però il fatto che il liberalismo implica un ripensamento radicale dei rapporti tra i sessi e di quelli interni alla famiglia.
Altro importante ambito di indagine sono le emozioni. La Nussbaum ha infatti avallato la teoria “Neo-stoica” delle emozioni, secondo cui esse sarebbero delle valutazioni che attribuiscono alle cose e alle persone esterne un particolare valore per il soggetto agente, fatto di estrema importanza per lo sviluppo della persona. Su tali basi ha proposto le analisi di dolore, compassione, amore e, successivamente, di disgusto e vergogna.
Nella sua attività, la Nussbaum ha inoltre preso parte a svariati dibattiti con altri intellettuali, sia nei suoi scritti di carattere accademico, sia sulla stampa.

Tra gli altri intellettuali di cui ha criticato i libri nelle sue recensioni, ricordiamo Allan Bloom, Harvey Mansfield e Judith Butler. In ambito accademico ha dibattuto con John Rawls, Richard Posner e Susan Moller Okin.
Attualmente, Martha Nussbaum è membro della American Academy of Arts and Sciences (dal 1988) e della American Philosophical Society.
È inoltre Presidente Fondatore e Presidente Emerito della Human Development and Capability Association.
A tutt’oggi ha ottenuto 32 titoli onorari da svariate università in Nord America, Europa e Asia.
Nel 2005 e 2008 è stata nominata dalla “Foreign Policy” tra i cento intellettuali più importanti al mondo.

Fra i suoi libri pubblicati in Italia

“The Therapy of Desire” (1994) “Terapia del desiderio. Teoria e pratica nell’etica ellenistica”, Vita e Pensiero 1998
“Poetic Justice” (1996) “Il giudizio del poeta. Immaginazione letteraria e vita civile” Feltrinelli 1996
“Cultivating Humanity: A Classical Defense of Reform” in Liberal Education (1997) “Coltivare l’umanità” Carrocci 1999.
“The Fragility of Goodness: Luck and Ethics in Greek Tragedy and Philosophy” (1986 )
“La fragilità del bene. Fortuna ed etica nella tragedia e nella filosofia greca” il Mulino 2004
“Women and Human Development: The Capabilities”, Approach’ 2000, “Diventare persone”, Il Mulino 2001
“Giustizia sociale e dignità umana. Da individui a persone”, Bologna, Il Mulino, 2002
“Upheavals of Thought: The Intelligence of Emotions” (2001) “L’intelligenza delle emozioni”, Il Mulino 2004

“Frontiers of Justice: Disability, Nationality, Species Membership”, 2006, “Le nuove frontiere della giustizia. Disabilità, nazionalità, appartenenza di specie”, Il Mulino 2007
“Not for profit. Why the Democracy Needs the Humanities”, Princeton, Princeton University Press 2010. “Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica”, Il Mulino 2011
“Creating Capabilities. The Human development Approach” Harvard University Press 2011. “Creare capacità. Liberarsi dalla dittatura del Pil”, Il Mulino 2012.
“Political Emotions .Why Love Matters for Justice” Harvard University Press 2013, “Emozioni Politiche. Perchè l’amore conta per la giustizia”, Il Mulino 2014.

___

Roberto De Simone

Premio Nonino Risit d’Aur Quarantesimo Anno

NOTE BIOGRAFICHE

Nato a Napoli nel 1933. Musicista, compositore, regista, autore teatrale, accademico di Santa Cecilia.
Nipote dell’omonimo Roberto De Simone comincia a studiare pianoforte all’età di sei anni. Nel 1946 si iscrive al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli; a quindici anni esegue il Concerto per pianoforte ed orchestra K. 466 di Mozart. Nel 1957 inizia una carriera concertistica che alterna con ricerche sull’espressività popolare della Campania e con una collaterale attività di compositore e musicologo. Lascia successivamente il concertismo e gli studi per dedicarsi esclusivamente all’attività di musicista e all’approfondimento delle tradizioni popolari campane. Appartengono a questo periodo le musiche scritte per alcuni spettacoli televisivi e teatrali. In questi anni inizia la collaborazione con l’Autunno Musicale Napoletano. Nel 1967 l’incontro con un gruppo di giovani interessati ad una nuova proposta della musica popolare, Giovanni Mauriello, Eugenio Bennato e Carlo d’Angiò, determina la nascita della “Nuova Compagnia di Canto Popolare”, della quale diviene l’animatore, il ricercatore e l’elaboratore dei materiali musicali.

L’esperienza che Roberto De Simone vive dal 1967 al 1974 con “la Nuova Compagnia di Canto Popolare” ha una duplice importanza: da un lato vi si ritrovano racchiusi alcuni degli elementi fondamentali del suo modo di fare teatro, dall’altro si può individuare in essa un nuovo modo di concepire e proporre la musica popolare. Egli si pone come primo obiettivo il recupero e la riproposta del patrimonio culturale, teatrale e musicale della tradizione popolare campana sia orale che scritta. Il repertorio popolare non viene riproposto in maniera arbitraria, ma poggiato su sistemi colti come per esempio la scrittura e l’elaborazione metrica. Un lavoro di questo genere comporta una vera e propria ricerca “sul campo”; De Simone e gli elementi del gruppo vanno ad indagare durante le feste popolari, a raccogliere interviste nei paesini dell’entroterra campano, a trovare tracce laddove la tradizione è già andata persa. Contemporaneamente, l’attenzione è anche rivolta al documento di tradizione colta: materiale di biblioteca, articoli, ma anche saggi su forme passate come villanelle, laudi e strambotti assolutamente necessari per il recupero e la riattualizzazione delle musiche tradizionali dell’area campana.

Nel 1976 nasce “La gatta Cenerentola” opera scritta e musicata dallo stesso De Simone presentata al Festival dei Due Mondi di Spoleto. D’ambito più sperimentalmente musicale sono, tra le altre, il Misterio napolitano, contrasto drammatico per musica (1977); L’Opera buffa del Giovedì Santo, partitura articolata sullo schema dello Stabat Mater di Pergolesi (1980); Messa di requiem in memoria di P. P. Pasolini, opera sinfonica corale (1985); Carmina Vivianea, per coro orchestra e vocalisti, su testi di R. Viviani (1986); Stabat Mater, per voce recitante, vocalisti e orchestra (1986); Mistero e processo di Giovanna d’Arco, opera lirica per coro e orchestra (1989). La cantata drammatica Populorum Progressio (1994), le musiche corali per l’Agamennone di Eschilo (1995), Il Cunto de li Cunti (1990), Eleonora, opera composta per il bicentenario della rivoluzione napoletana (1999), Il Re Bello, opera (2004). Collabora anche alle musiche dell’album “Non farti cadere le braccia”, di Edoardo Bennato. Egli cura anche la regia di decine di opere liriche per i maggiori teatri mondiali. Gli studi e le ricerche compiute da De Simone sulle tradizioni campane confluiscono in testi e antologie di dischi.
Dal 1981 al 1987 è direttore artistico del Teatro San Carlo di Napoli.
Nel 1995 diventa direttore del Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella.
Nel 1998 è nominato Accademico di Santa Cecilia e successivamente insignito Chevalier des Arts et des Lettres dal Presidente della Repubblica francese. Nel 2007 realizza “Là ci darem la mano”, dedicato al centenario di Mozart, utilizzando in scena per tutto il secondo atto un teatrino di burattini lo spettacolo viene premiato col premio “Gli Olimpici del Teatro ETI” come migliore spettacolo musicale originale.
Fra le sue pubblicazioni sono da ricordare i volumi “Canti e tradizioni popolari in Campania”, edito dalla Lato Side, per Einaudi ha pubblicato i volumi: “La gatta Cenerentola” (1977), Il presepe popolare napoletano (1998 e 2004), “Il convitato di pietra” (1998), “L’opera buffa del giovedì santo” (1999), “La Cantata dei pastori” (2000), “Prolegomeni al Socrate immaginario” (2005), “Novelle K 666. Fra Mozart e Napoli” (2006), “Cinque voci per Gesualdo” (2013) e “Satyricon a Napoli ‘44” (2014).

Ha inoltre curato nei «Millenni» le Fiabe campane e Il Cunto de li Cunti di Giambattista Basile.

___

QUARANTESIMO anno

Percoto, 31 Gennaio 2015

Nonino Distillatori in Friuli dal 1897 – via Aquileia 104, 33050 Percoto (Udine)

premiononino@nonino.it

www.grappanonino.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *