In vendita nelle librerie italiane dal 21 aprile 2015
Traduttore Giuseppe Strazzeri, Mondadori
Il grande Philip Levine, amatissimo poeta americano, uomo di varie e spesso ruvide esperienze, sente, in età avanzata, come un formidabile pulsare di innumerevoli volti e vicende che lo assalgono dalla memoria, e da un passato remoto ma in lui ancora ben vivo e carico di emozioni. Le sue “notizie del mondo” sono in effetti informazioni e frammenti di vita provenienti da luoghi svariati e diversi, dagli Stati Uniti, naturalmente, e dai tempi da lui vissuti a Detroit, nelle officine di «Henry Ford, / l’uomo che ha creato / il mondo moderno», ma anche da un altrove vastissimo, che può comprendere l’Australia come il Portogallo, la Spagna, la Danimarca, Cuba, o magari Andorra, dove ebbe a incontrare un “vecchio comunista”. E può risalire fino alle sue origini, alle radici di una famiglia di emigrati ebrei, venuti dal Nord dell’Europa. In questo libro, Levine alterna componimenti in versi, quasi sempre narrativi e di ampio respiro, con brevi testi in prosa, veri e propri racconti, dove riesce a stipare, con impressionante vivacità, figure, personaggi, situazioni, e leggibilissimi aneddoti esemplari. Vediamo il fratello che torna dalla Seconda guerra mondiale, incontriamo gli operai alla catena di montaggio, «uomini che vendevano se stessi per riscattarsi la vita».
Passiamo da tragici momenti storici alla dimensione quotidiana di una realtà troppo spesso dura, ingrata, infernalmente faticosa. E ritroviamo anche il giovane poeta che si forma nelle sue letture di classici scoperti in biblioteca. Un libro, insomma, ricchissimo di emozioni, nel quale Levine, recuperando le infinite tracce di un esistere sempre in intenso rapporto con il mondo, con la realtà esterna, sembra muoversi con la saggezza di chi, nel corso degli anni, tutto ha visto e sopportato, ma senza mai smarrire l’ansia di conoscere, capire, sondare a fondo ogni risvolto di un vissuto, anche quotidiano, ma fortemente immerso nella storia. Philip Levine (1928-2015) è nato a Detroit, dove ha studiato e dove ha avuto le prime esperienze lavorative nell’industria automobilistica. Abbandonata definitivamente la sua città natale, ha vissuto in svariate parti degli Stati Uniti fino al trasferimento in California, dove ha insegnato per oltre trent’anni all’Università di Fresno, ricoprendo successivamente anche la carica di “Poet in Residence” presso la New York University e facendo di Brooklyn la sua seconda casa. Dopo l’esordio con On the Edge (1963), le sue raccolte di poesie gli sono valse numerosissimi premi, tra cui il National Book Award nel 1991 per What Work Is e il Pulitzer nel 1995 per The Simple Truth. Nel 2011 è stato nominato Poeta laureato degli Stati Uniti. News of the World (2009) è la sua ultima raccolta poetica.
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LA MUSICA DEL TEMPO
La giovane donna che cuce
alla finestra borbotta una canzone
che non conosco; sento soltanto
poche battute, e quando i camion
sferragliano sulla strada sconnessa
la musica si perde. Prima che il buio
trapeli dalle ombre della
grande cattedrale, la vedo
ancora al lavoro e più tardi
sento nel silenzio improvviso
della notte una musica senza parole levarsi
dalla sua stanza. Metto da parte
le mie carte, mi lavo, mi vesto
per andare a mangiare in un locale
di pesce lungo i viali
vicino al porto dove più tardi
arriveranno per dormire i senzatetto. Quindi
cammino per ore nel Barrio
Chino passando accanto alle porte
aperte di piccoli bar e di postacci
da cui voci di vecchi
latrano inni stantii
di amor perduto. “Questo è il mondo”
penso, “questo è ciò di cui sono venuto
in cerca anni fa”. Adesso
posso tornare al mio monolocale,
posso giacere sveglio nel buio
provando e riprovando ogni banale accadimento
del giorno a venire, un giorno che inizierà
quanco il sole rischiarerà le oscure spire
del dio di qualcuno, io sveglio
in una marea di polvere che sale
dal nulla, e dal nulla giunge
la vera voce di qualcun altro.
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Philip Levine (1928-2015) è nato a Detroit, dove ha studiato e dove ha avuto le prime esperienze lavorative nell’industria automobilistica. Abbandonata definitivamente la sua città natale, ha vissuto in svariate parti degli Stati Uniti fino al trasferimento in California, dove ha insegnato per oltre trent’anni all’Università di Fresno, ricoprendo successivamente anche la carica di ‘Poet in Residence’ presso la New York University e facendo di Brooklyn la sua seconda casa. Dopo l’esordio con On the Edge (1963), le sue raccolte di poesie gli sono valse numerosissimi premi, tra cui il National Book Award nel 1991 per What Work Is e il Pulitzer nel 1995 per The Simple Truth. Nel 2011 è stato nominato Poeta laureato degli Stati Uniti. News of the World (2009) è la sua ultima raccolta poetica.