giovedì 7 e venerdì 8 maggio 2015
dalle 18 alle 21
a testa nuda
mostra di franca rovigatti
romalibera, via roma libera 10
(piazza san cosimato)
Quasi due anni fa, in conseguenza alla massiccia caduta dei capelli per la chemioterapia, ho rasato la testa. Io che tutta la vita ho avuto capelli lunghi e biondi mi sono trovata improvvisamente “nuda”. Ho dovuto familiarizzare con una nuova immagine. Scoprendo subito che non si trattava solo di immagine, ma che c’era qualcosa di più sostanziale.
Ho riflettuto. La testa rasata è, almeno nella nostra cultura, una vergogna da nascondere: l’industria della parrucca resiste quasi solo per le donne in chemioterapia. Perché il cancro è ancora una malattia innominabile (“brutto male”, “malattia incurabile”), in quanto ancora strettamente connesso alla morte. Come fosse una vergogna indicibile, una colpa.
Ma più mi guardavo, più ci pensavo, più sentivo che questa rasatura aveva per me un significato profondo. Stavo approdando in una regione nuova, sconosciuta e cruciale. Molto diversa, nessun facile stereotipo di femminilità. E allora mi sono messa a percorrerla, questa regione, a esplorarla.
Le fotografie e il video esposti in mostra sono solo una piccolissima parte del materiale prodotto: la mia testa nuda che da rosa-dolly diventa nera, bianca, terra, che viene guardata da ogni angolo, vista in ogni piega e ruga. Giunta alla fine mi accorgo che l’esplorazione non è stata solo della malattia, della vecchiaia, della paura: questo lavoro mi ha soprattutto messo in contatto con un antichissimo dolore. Fino ad allora nascosto, forse e anche, sotto i miei capelli lunghi.