“Poesia, ovvero creazione, trasmissione di messaggio; interpretazione come linguaggio del corpo e teatralità; la poesia non è marketing, ma nasce dalle viscere, nasce dal sentire e dal vedere, la demagogica e purtroppo sempre più presente dualità poesia-anima, è la morte della stessa; l’anima cos’è? Cosa c’entra in qualcosa di reale e vero come la poesia? Tanti potranno scrivere piacendo alla moltitudine, ma sin quando non fulminerai con le tue parole almeno una sola persona, allora non sarà poesia ma farneticazione, sfoggio di falsa erudizione, banalità inconcreta e allora è vero… stai scrivendo con l’anima, ma a me della tua anima non interessa nulla, voglio i tuoi sentimenti.”
Giovanni Parentignoti
Da: Davanti all’uditorio, colpa ha parola, di Giovanni Parentignoti, 2014 |
|
Editore | Libreria Editrice Urso |
A colei
che ha creato in me,
dal nulla,
uno splendido universo
Ex-timità
Ex-timità
Nei percorsi di tempi oggettivi
corpi come templi da mostrare,
extimità, desiderio pulsionale
reazione di un’intimità relazionale;
Chronos lotta Kairòs,
opportuna con l’incoscio
l’oggettività del sesso
borghesi bohemiens;
verginità sacra, proposta
madre che chiedi
la purezza dell’imene,
figlie incoscienti dell’avere;
cantate dive,
ruoli come canoni inversi,
mogli amanti indesiderate,
amanti che odiano le mogli;
anelli di congiunzione carnale, figli,
atti alla propulsione sessuale,
libido vittima, come agnello sacrificale
egocentrico, impostore, istinto animale.