Cesare Viviani, “Osare dire”

cesare_vivianiCom’è, come sarà vivere senza ricevere aiuto, senza favori, protezioni, senza materne associazioni, anche quando la febbre sale, anche quando il fiume straripa e travolge il riparo, orto e baracca. Sarà come vive il resto della natura, vicino ai predatori e senza paura.

osare_direIL LIBRO

Viviani ha al suo attivo una lunga serie di libri che hanno fatto la storia della poesia italiana contemporanea. In questo percorso ha attraversato diverse fasi, variando la sua voce e la forma dei testi. Nei suoi libri piú recenti era emersa una scrittura aforistico-assertiva che affrontava direttamente i temi delle «cose ultime» che piú gli stanno a cuore. Con questa nuova raccolta, pur non derogando all’essenzialità dei pensieri e delle occasioni (la natura come misura esemplare, il riconoscimento dei limiti umani, la fine), si manifesta una svolta, o per meglio dire un ritorno, verso un dire piú allusivo, ambiguo, sfuggente, a volte enigmatico, sorprendente per associazioni ed esiti linguistici. Dunque una rinnovata fiducia nella poesia e, sempre di piú, nella voce umana, luminosa e fragile; e anche nella percezione di ciò che dura piú dell’uomo, purché si proceda col necessario rispetto: sapendo che qualsiasi invocazione o preghiera è un osare, un gesto che sfiora l’azzardo. E che quindi va compiuto con consapevole riserbo.

ESTRATTI

Quando il cielo si tinge di nero,
al buio,
gli affaticati che ottengono
un giusto riposo a casa
non siamo noi,
affannati a smontare
e a rimontare il vero.

* * *

Verranno mica a cercare la verità da noi,
quelli lì, anche se hanno pagato?
Prepariamoci.
Perché nessuno di noi ha la verità.
E nel vuoto qualcuno
si attacca a un libro, altri
a un legno e lo lavorano, o ad un masso.
A un cellulare, o ad un corpo vivo.
Ma il sostegno viene da altrove,
e allora puoi immaginare
che è là il tuo caro padre defunto.

* * *

Fate arrivare l’Onnipotente,
ci vuole,
basta con le restrizioni –
e lo dico sul serio –
i documenti non bastano.

Cominciamo a recitare una preghiera
in cui si pronunci la parola « sempre ».

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Cesare Viviani è nato a Siena il 22 aprile del 1947. Dal 1972 vive a Milano. Alcuni fra i suoi libri sono: “Preghiera del nome” (1990) con il quale si aggiudicò il Premio di Poesia Viareggio-Rèpaci. Laureato in Giurisprudenza e più tardi in Pedagogia, ha svolto per qualche tempo attività giornalistica, per poi dedicarsi, dal 1978, a quella psicoanalitica. Tra le raccolte poetiche, “Silenzio dell’universo” (Einaudi 2000), “Passanti” (Mondadori 2002), “La forma della vita” (Einaudi 2005), “Credere all’invisibile” (Einaudi 2009), “Infinita fine” (Einaudi 2012) e un’antologia dei suoi testi poetici, “Poesie, 1967-2002” è uscita negli Oscar Mondadori nel 2003; tra i saggi, “Il sogno dell’interpretazione. Una critica radicale dell’ideologia psicanalitica” (2006), “L’autonomia della psicoanalisi” (2008), entrambi usciti per Costa & Nolan.

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