Dalla Prefazione di Alessandro Fo
Quaderno azzurro, Quaderno rosa, Quaderno giallo e Quaderno inesistente sono i “taccuini” su cui ha appuntato i suoi versi, lungo moltissimi anni, un poeta longevo qual è Mario Laghi Pasini. Senza mai pubblicarli. «Piccoli oggetti per me cari, concretizzati dal nulla. Che mi davano coraggio, nel flusso altrimenti poco comprensibile della vita. Una buona vita, peraltro, se mi guardo indietro. Incomprensibile, appunto». La «buona vita» di un ingegnere, con la passione della letteratura. Autore di racconti, anche pubblicati. E di versi tenuti invece chiusi nei «quaderni», per incertezza e pudore. Ora, venuto a sera del vivere concesso dalle stelle, Mario Laghi Pasini si risolve a ripassare in rassegna quegli oggetti, spolverarli, ricomponendo i quaderni in due sezioni (più una terza che, mutati il tempo e la fantasia… non ha conosciuto quaderni, neppure «inesistenti»), e poi disporli in una vetrina di pagine, in cui siano colti da lontani amatori di spaziotempi minori e minimi.
UN ESTRATTO DAL LIBRO
Più passa il tempo e più vedo
che intorno ci sono porte
da non socchiudere nemmeno
dopo aver bussato piano.
Allora, per non cedere all’ultima tristezza
serve l’aiuto per esempio
di un bel giorno di sole d’inverno
o di una canzone di Leonard Cohen
o dell’attesa comunque di altri domani.
Poi inghiottire un po’ di saliva
e tirare avanti.
Oggi però non bastava
e mi son ritrovato a chiedere
ma è solo questo
ciò che resta di buono
Signore che impercettibile
respiri sopra di me?
E prima di vergognarmi
ho sentito la penna nella mia mano
che scorreva su queste parole.
Da: Spaziotempi minori, di Mario Laghi Pasini presentazione di Alessandro Fo, Interlinea, euro 14, “Edizioni di poesia a tiratura limitata”
L’AUTORE
Mario Laghi Pasini è nato a Siena nel 1939. Dopo la laurea in Ingegneria elettronica si è occupato per tutta la sua vita lavorativa di informatica in una grande banca. Ha pubblicato una raccolta di racconti L’ospite dell’interfaccia (Polistampa, Firenze 2007).