APPUNTI PER UN AUGURIO
di Carlo Bordini
Questo libro è un percorso, da elementi di crisi arriva al dramma. È un crescendo.
Una crisi famigliare, la crisi dell’amore.
Nello stesso tempo questo libro è una serie di invenzioni che partono da una scarnificazione di sé.
Non è, come certi altri, un libro rivolto a una persona, o meglio lo è anche, ma qualcosa lo distingue da quei libri che usano troppo il tu: non è un libro di recriminazioni.
Osserva il dramma. Come se fosse inevitabile. Crea un elenco di sintomi.
L’autrice è dentro se stessa. Quindi da un lato è il libro di una persona, di una persona che parla di sé e di quelli che ama.
Nello stesso tempo questo è un libro in cui non c’è l’io.
Il dramma è squadernato di fronte a noi.
Il dolore (dolore come benzina del lirico) non viene mai menzionato.
Semplicemente la distruzione. C’è.
Ed è espressa spesso con toni pacati.
E c’è anche la sorella educata del dolore e della rabbia, che è l’ironia.
Amo molto questo libro, amo il dolore che viene espresso, raffigurato, cesellato, celebrato senza che si oda un solo lamento.
È un libro che cerca una consapevolezza, che cerca di spiegare, di spiegare a se stesso, che analizza, fa a pezzettini, e in questo modo il dramma è molto più potente ed evidente.
E il linguaggio si crea da solo, le immagini suonano, cantano da sole, senza nessun artifizio, “devono”, “non possono” non essere così.
Sono pochi i poeti che sanno guardare l’orrore del mondo senza chiudere gli occhi e senza lamentarsi.
Comprendendolo, accettandolo, giustificandolo.
Sono quelli che maggiormente narrano l’orrore del mondo.
Credo che Mia sia uno di questi, come Massimiliano Damaggio, poeta molto appartato di cui è amica e ammiratrice.
Buona fortuna a questo libro amoroso e terribile. Perché
… c’è troppo silenzio perfino per soffrire
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TRE ESTRATTI DAL LIBRO
Intimità
(Viareggio, Via Catalani)
La figlia maggiore stamani ha parlato col diavolo
nella stanza rosa pallido rovesciata nel sole lui
le si è presentato da dentro e le ha detto con la sua
propria voce che il santissimo è l’iddio dei perdenti
mentre un patto efficace assicura la vittoria suprema
la certezza del piacere per sempre in assenza d’eterno
la minore nel suo letto sognava intanto un vampiro
e anche un mostro tricefalo ed alcuni fantasmi
che giocavano tutti a dadi sul lenzuolo di marmo
si facevano belli della loro toilette le spiegavano
dei morti viventi e d’altre semplici questioni di sesso
poggiata all’idea di se stessa la madre scuciva le balze
del suo giorno perfetto lo riempiva di asole a caso
bottoni di più dimensioni ricordava che quel giorno
aveva amato un licantropo lui l’aveva spogliata fino
al punto dove luccica ancora un rammendo d’argento
**
A love story
(Zurich-Lugano, in aereo)
Mi innamoro ormai solo quando ovulo
e va a finire sempre nel sangue
carneficina totale che si ripete
ogni mese giusto il tempo di scartare
tarde combinazioni genetiche
Languidamente in balia degli ormoni
ti amo per causa maggiore
chiunque tu sia ogni mese diverso
e per la stessa ti lascio poi andare
insanguinato e anonimo
fino all’appassionarsi del ciclo
A giorni alterni
me ne faccio alcune cruenti ragioni
rivendico l’originalità dell’epilogo
accetto l’età
**
Pimperepettepam
(Paris, Pont Neuf)
Dal ponte guardo passare il tuo cadavere
forse è la prospettiva dall’alto
non avrei mai deciso di aspettarlo sulla riva
se ne va scivolando nudo paglia
in questo inizio imprevisto di venerdì
Eppure poco fa ci siamo lasciati in buona salute
martedì avevamo portato a casa la pianta
tu non la volevi io non la volevo
ma fioriva così facilmente
Mercoledì ne dividevamo i frutti trasparenti
un’ultima volta nel giovedì
Eppure poco fa ci siamo offerti ancora qualcosa
i nostri nomi gridavano significato
A volte basta poco per
direbbe un proverbio di cui manca il seguito
dall’alto il tuo cadavere non sembra nemico
basta poco per
di certo di meno della metà
Mia Lecomte è nata nel 1966 e attualmente vive tra Roma e Parigi. Poeta, autrice di narrativa, di testi per l’infanzia e di teatro, tra le sue pubblicazioni più recenti si ricordano: le sillogi poetiche Terra di risulta (La Vita Felice 2009), Intanto il tempo (La Vita Felice 2012) e Al museo delle relazioni interrotte (Lietocolle 2016); la raccolta di racconti Cronache da un’impossibilità (Quarup 2015); e il libro per bambini L’Altracittà (Sinnos 2010). Le sue poesie sono state pubblicate all’estero e in Italia in numerose riviste, e in raccolte antologiche, e nel 2012, a Toronto, presso Guernica Editions, è uscita la sua antologia bilingue For the Maintenance of Landscape. Traduttrice dal francese, svolge attività critica ed editoriale nell’ambito della comparatistica, e in particolare della letteratura transnazionale italofona: è curatrice delle antologie Ai confini dei verso. Poesia della migrazione in italiano (Le Lettere 2006), Sempre ai confini del verso. Dispatri poetici in italiano (Éditions Chemins de tr@verse 2011) e con Luigi Bonaffini A New Map: The Poetry of Migrant Writers in Italy (Legas 2011). È redattrice del semestrale di poesia comparata «Semicerchio» e di alcune riviste letterarie online, fra cui il trimestrale di letteratura della migrazione «El Ghibli», e collabora all’edizione italiana de «Le Monde Diplomatique». È ideatrice e membro della Compagnia delle poete (http://www.compagniadellapoete.com/).