Antonio Spagnuolo

foto-antonioDa: “Non ritorni” (I libri di poesia, 2016)

VOCI

Scomparsa tra le voci sei anche musica.
La tua vivacità tenta risposte
che l’imprudenza cuce alleoccasioni:
sembra appena ieri che ti inseguivo
dai coturni madreperla, che rincorrevo
i volteggi d’amore,
ed ora le candele sono spente
nell’inutile attesa.
Quando sarai sparita io sulle labbra
sigillerò l’estrema tentazione.

 

PIOGGIA

Sei tu che rincorri le piogge di autunno
per recitare bugie, a me che sono incerto
e non parlo più dei giorni incandescenti.
Metto a nudo il grigo del cielo per bruciare
tra i rami spogli, lettera dopo lettera,
sillaba dopo sillaba, balbettando a ritroso,
l’ingenuo sopracciglio del tuo sguardo.
Ancora fulgida, tra cristalli d’argento,
quasi sciocco invasato, incredulo della tua dipartita.

LUCE

Una luce così intensa era il tuo sguardo
che sprovveduto carezzavo le palpebre
per abbagliarmi nella chimera improvvisa.
Poi l’onda cosprì la carne, ingenuo ritorno,
nel silenzioso scintillio del sole:
eri la pupilla che accomuna il marmo alle volute
di cera e l’illusione di un amore infinito.
Ora corro alla fune che mi lega
all’assenza, e ti chiamo nel tempo ormai fermo.

Antonio Spagnuolo è nato nel 1931 a Napoli, dove vive. Poeta e saggista, è specialista in chirurgia vascolare presso l’Università Federico II di Napoli. Ha pubblicato numerosi volumi di poesia tra i quali segnaliamo le ultime: “Dietro il restauro” (Ripostes, 1993),  “Rapinando alfabeti” (L’assedio della poesia, 2001),  “Per lembi” (Manni, 2004), “Fugacità del tempo (Lietocolle, 2007), “Ultime chimere” (L’arcafelice, 2008), “Fratture da comporre” (Kairòs, 2009), “Frammenti imprevisti” (Antologia della poesia contemporanea, Kairòs, 2011), “Misure del timore” (dai volumi 1985/2010, Kairòs, 2011). Attualmente dirige la collana “le parole della Sybilla” per Kairòs editore e la rassegna ”poetrydream” in internet. Tradotto in francese, inglese, greco moderno, iugoslavo, spagnolo

1 pensiero su “Antonio Spagnuolo

  1. Il bisogno di cantare una perdita per il poeta non è, come si potrebbe pensare,
    un canto fuori posto, perché piuttosto ci si aspetterebbe il silenzio al buio, ma è un omaggio struggente alla persona amata, quasi un tentativo disperato per trattenerla ancora in vita.

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