Aldo Ferraris, “Parola a me vicina” Poesie 1972-2008

Aldo Ferraris

Descrizione

In questo volume di Aldo Ferraris sono raccolti 36 anni di poesia apparsa in pubblicazioni ormai non più in commercio. L’autore ha iniziato presto a scrivere e ha pubblicato il primo libro a 21 anni, seguendo un percorso di progressiva maturazione e consapevolezza del mezzo linguistico che andava esplorando. Da principio è stata una ricerca spasmodica sul linguaggio, quasi un corpo a corpo, che ha dato esisti controversi e a volte poesie non convincenti, di cui ha voluto comunque documentare la presenza.La completa e consapevole maturazione del linguaggio si è rivelata all’inizio degli Anni Novanta, quando forma e soggetto, significante e significato, si sono finalmente fusi in immagini e termini armonici e comunicativi. Dei primi libri è stata operata una selezione di testi e su diverse poesie l’autore ha introdotto varianti e correzioni. Non ha incluso le poesie degli ultimi tre libri, perché ancora in commercio e legati a diritti d’autore.

ESTRATTI
Da : “Parola a me vicina” Poesie 1972-2008 (Ladolfi, 2016

Il luogo

I
dove piume dell’ultimo pasto
indicano il grido che le ha sparse
l’ordine che le ha rese fuggiasche
dove
sassi levigati dall’immobilità
si misurano nel disegno inconsapevole
della propria estinta geometria

II
dove respira la sera nella tregua
prima dell’abbandono sul fienile
del corpo ubriaco della notte
dove
membra irrise dai corvi piegano
l’arco dei giorni come spaventapasseri
costretti al dolore caldo della vita

III
dove il dramma è rincorsa
troppo lunga per ingannare una realtà
sempre china la misura dell’errore
dove
attori ridotti alla memoria
accettano doni di sangue, perduti
nel sacrificio della piazza deserta

IV
dove a insegnare è il muto
diffondersi di erba gramigna tenace
come maestra di supplenze
dove
la linea laterale è un solco
in cui affondare la corsa inseguito
dalla muta dei vincitori in lacrime.

V
dove annegano i piccoli gatti
senza la forza di aprire gli occhi
senza capire di essere nati
dove
cantano nel coro quelle mani che
recano confetti e veleni ancora
bagnate da minutissimi graffi

VI
dove il ponte si fa ruscello
per dirigere al porto i sentieri
le vie di pastello e saliva
dove
l’istrice posa il capo sulla ruota
e i carri si feriscono al suo sonno
i carri dai solchi di pane.

Aldo Ferraris è nato a Novara, risiede sulla costa Flegrea.
Oltre alle raccolte qui antologizzate ha pubblicato anche: “Ventidue mutamenti dell’I KING (Tam-Tam, Mulino di Bazzano, 1987) poi confluita in “Mantiche” e “Antichiassima figlia” (La luna, Cupra Marittima, 2000 con un’incisione di Antonio Battistini) confluita in “Chi non ha avuto perdono”.
Ha pubblicato, inoltre, “L’ospite sulla soglia” (Raffaelli, 2009); “Chi non ha avuto perdono (Kairòs, 2011); “Moltitudine” (Sigismundis, 2013).
Ha curato e tradotto il poeta palestinese Kamal Jarbawi (“Luce d’epifania”, Giuliano Ladolfi Editore, 2011).

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