Oggi a Opere Inedite leggiamo le poesie di Andrea Lucani. La foto che sceglie Andrea per questo blog, lo ritrae sul lungomare di Castiglione della Pescaia, uno dei luoghi più incantevoli della Maremma, a cui Andrea è profondamente legato. Andrea mi scrive: “La mia prima immagine di poesia arriva da un pomeriggio invernale quando, seduti attorno a una stufa, mia nonna mi recitava Dante per farmi mangiare: ‘Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona.[…]’
Poi venne l’adolescenza quel terremoto di passioni e rabbia e quindi la poesia divenne lo sfogo, la strada maestra per trasportare quei sentimenti dalle viscere del cuore alla mente. Avevo bisogno di poesia, di nuove parole, per dire le cose che stavo provando.”
“Oggi, invece, per me la poesia è diventata una cara compagna, perché all’animo e al pensiero, non bastano razionalità e concretezza; ma ci vuole qualcosa che ci faccia sognare, qualcosa che faccia sentire l’infinito. La poesia è anche una parte del mio assoluto desiderio di comunicare, una delle mie ragioni di vivere, per lottare contro l’ipocrisia e la mediocrità di questo mondo, ormai sazio di tutto.
La poesia rappresenta per me, anche, lo strumento che uso per estendere il mio linguaggio, in modo da ampliare la possibilità di fare più esperienza nella vita. Credo che solo conoscendo l’interiorità profonda delle parole, riusciamo meglio a usarle e a viverle. Credo quindi che la poesia faccia questo, scavi dentro l’anima, riuscendo a farci esprimere anche l’indicibile, quello che parlando non si riesce a comunicare, perché la poesia oltre alle parole trasmette anche la magia dell’immagine e del suono di ogni nostro pensiero.
di Andrea Lucani
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Inossidabile Pensiero
Inossidabile pensiero che si sveglia
con l’aurora profumata del giorno.
“Sono vivo ancora”.
Brivido nascosto si sgretola
nel morbido tenue, della nuova luce.
Ancora un mattino da logorare
per saziare la mia voglia di tutto.
***
Non Vedo
Non vedo l’orgoglio offeso
nel tuo sguardo fiero
che chiede aiuto.
Un muro, un lungo muro che arriva
fino alla riva del tuo cuore salato.
Tuffarmi nel tuo “Io” infinito non oso,
una vertigine provo nel pensiero.
Un’indifeso segreto è avvolto
nel tuo volto, che nascondi
alla luce del mio sguardo.
Nel tuo gesto spontaneo,
nelle tue poche parole,
ascolto il pallore trepidante,
di una sincerità interiore,
che muore tra le labbra umide:
tramanti rancore.
***
Roberta
Roberta non è un dolore,
ma un bosco verde, un fiore,
un tiepido acquazzone,
una curva di sole, che sterza
la malinconia di quest’autunno giallo.
Roberta non è un sorriso,
ma un volo di pulcino
che salta lo steccato.
In questo autunno muto
rimane il suo fruscio,
la sua idea che giace sul cuscino
e saluta: ”Io vado…
Io vado… Tenetemi nel cuore ”.
***
Mendicante
Dolce uomo dalla vita perso
che mordi la tua bella mela rossa
saziando la tua fame d’universo
risvegli la mia malinconia nascosta.
Non utile, ma sereno uomo diverso,
che vaghi in cerca della tua Euridice morta,
non vigili, ma godi delle cose dell’universo
lasciando in ogni passo una leggera impronta.
Io, uomo utile che determino il mio destino,
non so aprirmi alla musica del tuo cuore,
non ascolto la tua bella canzone
che come un secco e profumato vino
arriva con la sua poesia nel cuore.
Come le Menadi, uccido il tuo candore
nascondendo tutte le mie emozioni
al disotto dell’annoiato cuore;
che appassisce al peso dei bisogni:
mutevoli, privi di valore.
***
Poeta
Poeta? Io poeta? Ma che dici!
sono solo un affannato desiderio,
desideroso d’esprimersi.
Il poeta è tutt’altra cosa,
sa confidarti i segreti del cuore,
come i petali di una rosa
che si apre al sole.
Io no! Non sono poeta,
sono solo un concetto astratto,
indefinito, che non può essere capito,
se non è amato.
Svuotare L’anima
Svuotare l’anima, per riempirla ancora
di aria buona, questa sarà la mia vita.
Su un foglio bianco raccoglierò gli umori
che l’anima malinconica abbandona.
Diverso sono da ieri,
opposto ad oggi sarò domani.
Tutto muta tutto si trasforma, anche
l’energia che varia in ogni suo punto.
Sono diverso da mio padre e da mio
nonno, anche se a loro somiglio.
***
Nella Notte Che Mi Aspetta
Nella notte che mi aspetta
odo un rumore,
un suono piccolo e lontano,
che sale e si disperde nel vuoto.
Non è più l’ora
di stare a programmare
algoritmi di malinconia;
la notte mi attende con il suo riposo
con la sua chiassosa afonia.
Come sarà questa notte profonda?
Questa vista velata, dell’oscuro
me stesso che sogna?
Nella notte che mi aspetta
odo un rumore,
una vecchia filastrocca,
che nonna mi cantava
per farmi addormentare
senza aver paura.
Non Ci Sono Alberi Sotto Il Cielo
Non ci sono alberi sotto il cielo
rosso, nel mio cuore un’ombra
leggera tutela un fiore losco,
nella brama estesa della sera.
Tenzosa pioggia di dissolutezza,
che precipita sulle tremanti ore,
crosciante e magnetico è il tepore,
avvolto nella glauca piacevolezza.
Morbida e vagante, la paura
serpeggia nelle ruvide vene tese,
le galline coccolano distese,
il dolore che, riscaldato,
sfida la paura.
Andrea Lucani è nato a Sant’Angelo Romano nel 1957, Sposato con Antonella, ha una figlia Benedetta di 15 anni. Ha conseguito la laurea in scienze politiche presso l’università “La Sapienza” di Roma. Dopo una breve carriera militare tenente presso Istituto Geografico Militare di Firenze dal 1987 lavora presso una grande multinazionale americana d’Informatica.
Nel 1990 ha vinto il premio di poesia “Città di Sant’Angelo”. Nel Novembre 1998 ha pubblicato il suo primo libro, una raccolta di poesie dal titolo ” Segni Interiori” Le ultime raccolte invece dal titolo “Cercando le Parole” e “La Piena Felicita” scritte rispettivamente nel 2010 e nel 2011 non sono ancora state pubblicate.
“In questo autunno muto
rimane il suo fruscio,
la sua idea che giace sul cuscino
e saluta: ”Io vado…
Io vado… Tenetemi nel cuore ”.
Questo passaggio possiede una cadenza raffinata, ben equilibrata fra parola e contenuto. E oltre, porta dentro una commozione che non si può dire, il tema di un distacco, qualunque tipo di distacco esso sia, reale o metaforico, è sempre una ferita che ha dell’ineffabile. Davvero fragili e belli questi versi. Complimenti Andrea. Mi hanno rievocato Osip Mandelstam quando ha scritto “Tristia”.
Ciao Andrea, complimenti! Le tue poesie sono belle e intense e raggiungono l’obiettivo che ti sei prefisso…scavare nell’anima.
E’ una capacità che pochi hanno e tu sei uno dei pochi fortunati. Quindi non smettere e tanti tanti auguri per il tuo avvenire di uomo e poeta. Un abbraccio Roberta
La poesia “Inossidabile Pensiero”,vuole essere come delicata carezza che dolcemente ti invita alla bellezza della vita,riscoprendoti in un nuovo giorno……IN UNA NUOVA LUCE.Grazie Andrea che ci rendi partecipi del tuo estro artistico,con simpatia,Lucia Schettino
Nella notte che mi aspetta
odo un rumore,
una vecchia filastrocca,
che nonna mi cantava
per farmi addormentare
senza aver paura.
Complimenti veramente….. questa mi ha colpito molto!!
Grazie Barbara
Andrea!!!!!!mitico dolce amico e compagno di tanti anni
di lavoro…ti ricordo sempre con affetto e non sono
meravigliata di leggere le belle cose che scrivi…sei
sempre stato bravisimo….
sentiamoci….baci…Gio
Carissimo Andrea, ritrovo in queste ultime poesie la tua misura giusta, il tuo tono sereno e profondo, che sa dire antiche verità risvegliandole però nella novità di un’immagine sempre fresca.
Auguri. Marco Guzzi
Come vedi sono stato di parola. Flavia finalmente ha finito di scrivere la tesi ed io posso usare il pc con tranquillità.
Una volta mi hai fatto una dedica su una tua raccolta di poesie che diceva più o meno così ” in queste poesie ci sono anche un pò delle tue parole” .
Be sinceramente su queste poesie sopra scritte ho ritrovato dei sapori, immagini, stati d’animo, e perchè no anche sofferenza che non mi sono affatto indifferenti.
Come vedi le vite si incrociano spesso , e spesso lasciano segni indimenticabili.
Complimenti Vincenzo
Uniamo i nostri pensieri per un amico in comune che in questo momento si trova in forte difficolta.FORZA FAUSTO