Brindisi di Capodanno nella Casa del Poeta Valentino Zeichen in via Flaminia 86 (vicolo accanto al Museo Explora). Domenica 31 dicembre 2017 a partire dalle ore 23.30, gli amici di Valentino si incontrano nella sua dimora storica.
di Luigia Sorrentino
Alla notizia del Brindisi in onore di Zeichen ripropongo un’azione artistica dirompente del poeta e artista Valentino Zeichen. Un’azione che esprime un pensiero e la messa in atto del pensiero. Nel video qui sotto, il poeta Valentino Zeichen dopo aver chiesto un coltello, si appresta a leggere una sua poesia con la benda del pirata calata sull’occhio. Chiede agli amici presenti di essere ripreso mentre legge l’inedito, poi confluito nel suo ultimo libro di versi “Casa si rieducazione”, dal titolo “La mattanza della Bellezza”.
Ed ecco che il poeta diventa una vera icona della poesia e dell’arte, del “fare” poesia, rivelando tutto il “carattere” artistico, ironico e tagliente del suo essere poeta.
Nel video Valentino imita e mette a nudo la mestizia e il dolore del poeta che si sente umiliato dalla critica militante che ignora la sua poesia e privilegia la poesia sperimentale.
Ma Valentino fa anche di più: paragona questi critici a dei pirati. Essi sono quelli che compiono azioni inique, di ingiustificata “pirateria” nei confronti della poesia, ma che però non dimenticano di celebrare e osannare quei poeti che Valentino definisce: “sperimentalisti smorti”.
Ebbene, nel video Valentino respinge “quel modo” di fare critica. Se la mette fra i denti la critica militante, si mette fra i denti quella che chiama “cortellessa” – il coltello – con la quale compirà, per assurdo, la “mattanza della bellezza”, una parodia che fa sanguinare la poesia.
Oh, vi prego, non pensate che Valentino sia stato infelice per non aver vinto nessun premio quando era in vita! (A parte quello alla Carriera consegnatogli l’anno prima della sua morte dalla giuria del Premio Poesia Città di Fiumicino).
Lui sapeva di poter essere – se lo voleva – antipaticissimo e respingente, e certo non ha mai compiuto atti né “pirateschi” né “pietosi”, non ha mai chiesto nulla a nessuno, pur essendo poverissimo e la casa sulla Via Flaminia in cui viveva ne è prova.
Valentino amava la gente, la conversazione, era un artista acutissimo, rispettato e amato per il suo carattere provocatorio e imprevedibile da poeti, ma anche da artisti con i quali ha avuto assidue frequentazioni.
Valentino non era uno che “si piangeva addosso”, non era un miserabile, ma un uomo ricco e generoso, un poeta vero che ha vissuto “una vita da poeta”: povero, ma felice. Un uomo libero, che ha espresso sempre il suo pensiero, anche quando questo suo modo di essere creava disagio e forse qualche incomprensione.