John Taylor, “L’oscuro splendore”

John Taylor

Ma non era ancora notte

a volte / per un po’
non sai più

che questo crepuscolo sarà oscurità
alla fine

un’assenza di luce

non questa mezza luce consolante
sopra la neve

*

a volte è
nebbia più spessa

ogni pendìo quasi immaginario

un pendìo
un pianoro
a seconda

sono là

*

talvolta così tanta luce che
ciò che deve passare
può essere visto

non cosa deve
rimanere

più tardi

la notte svela
ciò che è costante

avvolge il momentaneo
in un nero sudario

un sudario non completamente nero

che deve svanire anch’esso

*

strisce di nebbia
dita su un campo

se l’oscurità potesse accarezzarti

talvolta

questa carezza
semplice crepuscolo che s’infittisce
una manciata di luce
presto sparpagliata

oltre ogni desiderio

*

talvolta gli alberi persistono
più vicini a te
di quanto avessi immaginato

emergono

anche i più scuri
recano luce
un’improvvisa certezza di buio

*

talvolta
di giorno
sta sempre per calare la notte

nel tuo cuore

luce striata
di nero

in qualsiasi splendore

quando il sole riscalda
con le sue gentili braci di carbone
ricorda questo

ogni
giorno
notte
l’oscuro caldo splendore

*

dove il crepuscolo si libra blu
sopra la valle
dove un momento
pare cangiante
poi immobile

talvolta

siepi cespugli
alberi incerti
macchie di oscurità
nella luce residua

ricordano
la luce mancante
più luminosa

Traduzione di Marco Morello

But It Was Not Yet Night

 

sometimes / for a while
you no longer know

this dusk will be darkness
at the end

an absence of light

not this soothing twilight
over the snow

*

sometimes it is
thicker haze

every slope almost imaginary

a slope
a plain
as it happens

they are there

*

sometimes so much light
what must pass
can be seen

not what must
remain

later

the night unclothes
what is constant

envelops the momentary
in a black shroud

a not entirely black shroud

that also must vanish

*

bands of haze
fingers across a field

if darkness could caress you

sometimes

this caress
mere thickening twilight
a handful of light
soon scattered

beyond any desire

*

sometimes trees persist
closer to you
than you had thought

they emerge

even the darkest
bear light
a sudden dark reassurance

*

sometimes
in daylight
it is ever going to be night

in your heart

light laced
with black

in whatever brightness

when sunlight warms
with its gentle embers of coal
remember this

every
day
night
the dark warm brightness

*

where twilight hovers blue
over the valley
where a moment
seems ever-changing
then motionless

sometimes

blurred trees
bushes hedges
patches of darkness
in the leftover light

recall
the brighter
missing light

by John Tylor

_____

Nato nel 1952 a Des Moines (Stati Uniti), lo scrittore americano John Taylor vive in Francia dal 1977. È autore di dieci opere di racconti, di prose brevi e di poesie: The Presence of Things Past (1992), Mysteries of the Body and the Mind (1988), The World As It Is (1998), Some Sort of Joy (2000), The Apocalypse Tapestries (2004), If Night is Falling (2012), Now the Summer Came to Pass (2012), The Dark Brightness (2017), Grassy Stairways (2017) e Remembrance of Water & Twenty-Five Trees (2018). La sua raccolta di poesie The Apocalypse Tapestries è stata pubblicata in italiano con il titolo Gli Arazzi dell’Apocalisse (Hebenon) e la sua raccolta di prose brevi, If Night is Falling, con il titolo Se cade la notte (Joker), i due libri entrambi nella traduzione di Marco Morello.

John Taylor è anche noto come critico letterario. Un’ampia selezione dei suoi saggi su poesia e prosa francesi è apparsa in tre volumi con il titolo Paths to Contemporary French Literature (2004, 2007, 2011) e i suoi saggi su poesia europea nelle raccolte Into the Heart of European Poetry (2008) e A Little Tour through European Poetry (2015). Queste raccolte comprendono numerosi saggi su poeti italiani.

Come traduttore, John Taylor ha tradotto le poesie di Philippe Jaccottet, di Pierre-Albert Jourdan, di Jacques Dupin, di Louis Calaferte, di Georges Perros, di Pierre Chappuis, di Pierre Voélin e di José-Flore Tappy. È editor e co-traduttore d’una ampia raccolta dei testi del poeta italiano Alfredo de Palchi, Paradigm: New and Selected Poems (2013) e il traduttore di Nihil (2017), anche di Alfredo de Palchi. Ha ottenuto nel 2013 un prestigioso premio dell’Academy of American Poets per il suo progetto di tradurre le poesie di Lorenzo Calogero — libro che è stato pubblicato: An Orchid Shining in the Hand: Selected Poems 1932-1960 (2015). La sua traduzione del nuovo libro di Franca Mancinelli, Libretto di transito, sarà pubblicata dalla Bitter Oleander Press nel settembre 2018.

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