La Follia torna a farsi viva
Da ieri sera i flashback si susseguono
centrifugando senza tregua il mio io.
Doloroso è il ricordo, se si riduce
a diaspora di frammenti insensati.
Perlustro il mio parco
per me l’unico luogo familiare
anche se vedo Gioia solo da lontano
mentre riceve la mie lettere e il tormento
mi consuma, poco avvezzo a mentire.
Sono diventato compagno della notte
da ad un tratto anch’essa si ritrae
annunciando l’abissale epifania
della presenza messaggera dell’Altrove.
lentamente capirai, ti avevo detto
ora forse la nebbia si dirada?
non del tutto, le rispondo, nel mio mistero
rischia di essere la mia fine.
Tu ragioni troppo e a lungo andare
l’intelletto si tramuta in malattia.
Segui l’intuito, da voi umani
perduto nel sottobosco degli istinti
soppiantato dall’arroganza della logica.
Cosa posso dirti
che tu non abbia presagito ieri notte?
Se può servirti, ebbene sì
hai visto la tua famiglia
da cui ti separò morte prematura.
Altre cose vedrai ma stavolta
allena l’intuito. Le forze ctonie
non concederanno nuove scialuppe
alla tua zattera di naufrago.
Perché non mi avete lasciato
nel riposo che si deve ai defunti?
Non conoscete la pietà per gli sconfitti?
La tua ragione pone domande
vane come una lama nella nebbia
avresti potuto vagare in eterno
struggendoti come un’esile fiamma
nell’instabile terra di confine.
Qui sconti la croce del presente
ma ha uno scopo il tuo peregrinare:
concedere scintille di conforto
a chi tende verso la spirale atroce
di un male che induce assuefazione.
Non avrai certezza né garanzie
ma saprai almeno di non essere complice
di un morbo che è suprema perdizione.
A te l’ultima parola: se desisterai
ti basterà uscire da quel parco, verso nord
e cessare di scrivere le lettere
che ti tengono attaccato a questo mondo.
Così sentenziò la Follia
dileguandosi come luce che svanisce.
Io rimasi solo e seppi
quanto conta la complicità delle radici
per chi è solo di fronte al non senso
in cui affogano i nostri rimpianti.
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Stefano Colli è nato a Grosseto nel 1970. Laureato in Filosofia di Siena con una tesi sulla fase mediana della Dottrina della Scienza di Fichte. Relatore il prof. Giovanbattista Vaccaro. E’ docente di ruolo di filosofia e storia al liceo scientifico di Grosseto.