La poetessa siriana Fadwa Souleimane, rifugiata in Francia nel 2012 che ascolteremo e conosceremo in questo video, non è più fra noi. Fadwa è scomparsa nell’agosto 2017 all’età di 47 anni a causa di un cancro.
Fadwa in Siria è ricordata come un’icona della rivoluzione contro il regime di Bashar-Al Assad. Perché ci sono ancora paesi, come la Siria, in cui vivere una vita semplice e libera fra la propria gente non è assolutamente possibile.
Estratto da “luna piena”
in me il potere della farfalla
e la debolezza di un toro
in me la fragilità delle montagne
e la solidità del ragno infrangono
il frastuono delle zampe delle formiche
e il silenzio del mare
in me la vita morente nel bozzolo
e nella morte vivo nei passanti
in me il verde delle foglie autunnali
e l’ingiallimento dell’erba a marzo
in me luglio
non tornerà a luglio
in me il momento in
cui il cuore prende il suo riposo eterno
affinché tutto finisca
per quello in me viene
ciò che non è ancora
Pioggia sulla pioggia
argillosa
ha inclinato il collo al vento
e il busto davanti al tronco di un albero maturo
le ginocchia le ha piegate davanti ai ciottoli
e la fronte l’ha abbassata di fronte al terreno
ha offerto le sue dita alle api i
suoi denti per la verità, le
sue canzoni di canna
e i suoi piedi alle radici, le
ha dato il sangue per il matrimonio di polline
e ha lasciato cadere i capelli sulla narrazione
Nata ad Aleppo nel 1970, Fadwa Souleimane è cresciuta in una piccola città al confine con il Mediterraneo. Queste le sue parole: “Mi sono sempre ribellata alla povertà, all’ingiustizia, al vuoto nelle nostre vite. Non ero felice. Ho sognato per tutta la vita che potevamo fare qualcosa. A 17 anni, mi chiedevo quale rivoluzione volevo. Anche la rivoluzione rossa ha ucciso milioni di persone. Ma io avrei voluto una rivoluzione diversa, che portasse a un’evoluzione… avrei voluto una rivoluzione bianca.”