Planetario
L’arte bizantina era tutto.
I mosaici sono ricamati
come fili nostalgici di un cielo
turchese. In una notte d’inverno
osservando il cielo blu cobalto
quasi nero con dentro ogni
colore ti senti d’essere sospinto
dentro un planetario
dove puoi disegnare
l’oracolo delle stelle. I mosaici
come eterni nel crepuscolo
del riposo eterno di Galla Placidia
e le stelle minute dove mai
rimanemmo delusi
sono un firmamento dagli occhi chiusi.
Come dipingere il blu,
la cornice delle stelle
trasformare tutto in un idillio
senza tempo?
I cervi si abbeverano
ad una sorgente
sconosciuta. L’erba
è destinata. Il vento
copre la situazione presente.
Nessuno va e viene.
Il luogo è deserto,
dentro non c’è tempo
che possa intervenire
nell’ansia delle stelle.
«Nel ritrovare la luce,
il colore dei mosaici».
Da PLANETARIO e altre osservazioni – Undici poesie – Lo scoiattolo rosso – 2018
con un disegno originale su foglio Moleskine di Marco Fioramanti
e una foto di Fiorella Iacono
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Andrea Gibellini è nato nel 1965 a Sassuolo. Ha pubblicato: Le ossa di Bering (Nce, 1993), La felicità improvvisa (Jaca Book, 2001, Premio Montale). Sue poesie e scritti sulla poesia sono usciti su «Nuovi Argomenti», «Antologia Vieusseux», «La Rivista dei Libri», «Poesia», «Oxford Poetry», «Agenda», «Poetry Review». Ha curato un volume della rivista «Panta» dedicato alla poesia (Bompiani, 1999) e l’almanacco Stagione di poesia (Marsilio 2002). Per le Edizioni L’Obliquo è il saggio Ricercando Auden (2003). Sue poesie sono nell’ “Almanacco dello specchio” (Mondadori 2008). Nel 2011 per Incontri Editrice ha pubblicato il libro di saggi sulla poesia L’elastico emotivo. Per le Edizioni Psychodream è il quaderno in prosa Diario di Vaucluse (2014).